Gli equilibri di coppia cambiano dopo l’arrivo dei figli? Come cambiano? Perchè? È necessario e naturale aspettarsi un cambiamento? A voi è accaduto? Come lo gestite? Come conciliate la cura dei figli con la cura del rapporto di coppia? Sarà sempre vero che i figli uniscono? Come si fa a tenersi in equilibrio?
Cara Silvia,
leggo spesso il tuo blog, scoperto per caso mentre cercavo informazioni sul reflusso. Scrivo spesso commenti ai tuoi post che trovo molto interessanti. Anzi devo dire che per quanto riguarda il problema del reflusso è grazie a te se ho riniziato a vivere. Grazie di cuore!
Mi piacerebbe che si parlasse nel tuo blog del rapporto mamma-papà dopo la nascita di un bambino.
Sono in un periodo di forte crisi con mio marito. Ci siamo sposati dopo 7 anni di fidanzamento, dopo 6 anni è arrivata la prima figlia e dopo altri due il secondo pargolo. In casa nostra ci sono sempre state tante discussioni, per sciocchezze quando eravamo solo coppia, adesso ci scontriamo spesso sull’educazione dei figli. Lui è un papà molto severo, che si occupa poco dei figli, alla sera è difficile che giochi con loro. Spesso mi arrabbio con lui, ho provato anche a non dirgli più niente (così almeno lui non è arrabbiato con me).
Non voglio separarmi perché credo che due bambini abbiamo bisogno della presenza quotidiana del padre, anche se è un padre poco partecipe. E non voglio che nessuno mi dica che devo separarmi. Sto cercando indicazioni su come comportarmi con mio marito. I nostri due figli ci hanno assorbito la vita completamente; lui vorrebbe uscire con me, ma a me dispiace lasciare i bambini con un estraneo o chiedere l’ennesimo appoggio ai nonni; lui dice che io voglio apparire superiore a lui e che gli faccio notare solo le cose sbagliate; lui mi mette in imbarazzo di fronte ai bambini dicendo “è solo papà che vi sbriga, con mamma potete fare tutto quello che volete!”; fuori casa lui è una persona simpatica e socievole, in casa è un’altra storia.
Lo so, il tuo è un sito speciale, positivo, ma io lo considero un punto di ritrovo per scambio di opinioni. Tante volte mi hai fatto del bene, spero anche questa volta.
Un abbraccio forte e ancora grazie per quello che fai.
Ciao mamme…ho bisogno di sfogarmi con chi puo capirmi…ho una bambina di 3 anni ho 40 anni sto con mio marito da 22 anni e non abbiamo mai litigato come ora…io lavoravo vedevo i miei amici e facevo cio che volevo..ora con mia figlia non faccio piu niente di tutto cio.. mi pesa chiedere i soldi a mio marito non vedo piu gli amici e la mia vita ruota tutto attorno a mia figlia…. abbitiamo nel paese di mio marito( che è distante dal mio 26 km) e abbitiamo sopra a sua madre e sua sorella nubile mantenuta dalla mamma a 40 anni…. se solo mi aiutassero in qualcosa io non farei tutti i giorni avanti e in dietro da mia madre….ma se mi occorre qualcosa devo farlo visto che mio marito parte la mattina e torna la sera x lavoro….io non ne posso piu e gli ho chiesto di adare a vivere nel mio paese,e da li sono iniziati i problemi…. se fosse x lui non si sposterebbe mai ma io sono convinta che x ritrovare la serenita in famiglia devo ritornare al mio paese d origgine xche dove sono ora non ci sto affatto bene…. lui non è tagliato x stare con i bambini… non ha pazienza non ha inventiva e secondo me ha anche paura di restare da solo con lei…. gli ho parlato dei miei disagi e bisogni ma lui mi ridponde che sono fortunata a stare a casa con nostra figlia mentre lui ci mantiene e non capisce che i miei bidogni sono x la mia mancata indipendenza… e in piu aggiunge anche che lui non puosi farci niente se io mi sento cosi…. non so cosa fare…. il nostro rapporto ha raggiunto una brutta rottura…. e mi sento sempre sola e triste….fortuna che ho mia figlia
ciao a tutte…è bello leggere che ce qualcun altro sia in una situazione simile alla mia..io e lui siamo insieme da 7anni,viviamo insieme da 5anni e abbiamo 2splendide bambine la prima 3anni e la seconda 4mesi.Da quando è nata la seconda le cose hanno preso una brutta piega..lui è in crisi dice che non mi ama più come prima e non sa se il bisogno di star con me è perché ci sono le bimbe o per me.Si sente un fallito come uomo e come genitore perché oltre a lavorare tanto (va via al mattino 7:30 e prima delle 19:00 /20:00)poi e talmente stanco che non riesce a far quello che vorrebbe tipo giocare insieme ecc.Premetto anche che da quando mi ha confessato queste cose facciamo l amore(come puntualizza lui)quasi tutti i giorni e quando gli chiedo se lo fa perché ha voglia lui mi dice di no e quando lo facciamo sento che é uguale a prima,nel senso che mi bacia,mi abbraccia ecc però poi torna a esser distante e dirmi che sente che il nostro rapporto è cambiato..quindi secondo voi cosa vuol dire??può esser davvero che non mi ami più??cosa dovrei fare io?non voglio che ci separiamo io lo amo!mi batte forte il cuore quando penso a lui come se fosse il primo giorno..grazie per l aiuto e lo sfogo…
Ciao a tutte,ho scoperto questo sito cercando un modo per confrontsrmi e sfogarmi in internet,in modo da potermi aprire al massimo senza condizionamenti. Sposata da solo un anno e mezzo e un bambino di 6 mesi. Sono letteralmente infelice con mio marito.specifico…con mio marito perché la mia vita da quando ho il nostro bambino è comunque meravigliosa. Il problema è che lui, che non è mai stato affettuosissimo sinceramente, non mi guarda neanche più in faccia quasi. La mattina mi saluta a mala pena, mai un bacio,un abbraccio, una coccola niente d niente. Sembra che non gli interessi più passare del tempo con me. Ho provato a parlargli ma diventa aggressivo e mi dice che sto sempre a lamentarmi e che non riesco a godermi le cose belle che ho. Io non voglio quello che ho…se devo stare così preferisco stare da sola con mio figlio.
Dovreste parlarne apertamente, promettendovi di non arrabbiarvi così che possiate essere sinceri e far venire fuori ognuno la propria verità.
Come pretendi amore e passione da lui se sei la prima a dire che la tua vita è meravigliosa solo perché c’è tuo figlio e che preferisci stare solo con lui?
Sei solo madre e non più moglie.
Buona sera a tutte,
È la prima volta che scrivo in un forum ma, dopo aver letto le vostre storie è stato più forte di me chiedervi un consiglio.
Mi trovo anch’io sposata da 1 anno e mezzo con un bimbo di quasi 1 anno.
Sono andata a vivere da mio marito, lasciando il mio appartamento dopo che ho abitato da sola per 15 anni, per alcune ragioni:
La prima perché mio marito criticava spesso la mia casa perché il paesaggio non era bello come casa sua e per il fatto che facendo l’agricoltore il lavoro lo aveva a casa, io già mi spostavo per lavoro e fare più strada non mi creava problemi e perché aveva ed ha i genitori anziani e la madre in sedia a rotelle. Tutti felici e contenti insieme, noi al piano di sopra ed i suoceri sotto, sembravano i genitori perfetti. Non sapevo cosa fare loro, dove andavo avevo sempre un pensiero, insomma più che genitori per me.
Quando è nato il bimbo mi sono ritrovata in un incubo !
Sembrava avessi partorito loro figlio, avevano solo lamentele che facevano a mio marito ( neanche il coraggio di dirmele in faccia) e lui veniva da me influenzato da loro e finivano per litigare, pretese assurde come mio suocero con l’influenza e la pretesa di avere il bimbo a mangiare sempre con loro, mia suocera che quando mi vedeva mi parlava di tumori e di gente che moriva, e avevo appena partorito, mio marito era presente solo per riportare le lamentele dei suoceri ed ai parenti diceva che io ero agitata e mi ha fatto passare per una esaurita,
E comunque non era quasi mai in casa con me ed il piccolo, mentre lo sentivo di sotto con mammina.
Ho provato a farlo capire ai miei suoceri ma non mi fido più, fino un mese fa mia suocera continuava con frasi rivolte al mio bimbo, ( e per fortuna ancora non parla e non comprende) ho saputo che non ti piacciono i fagioli, stai attento alla tua mamma che oggi ti da la pappa e fagioli, poi sghignazza.
Mio marito dice che mi faccio dei viaggi, che non è vero niente e difende i suoi, dicendo i che non vuole tagliare il cordone ombelicale con sua mamma.
Mi dice tante parole belle, che sono la cosa più bella della sua vita ecc ecc
Ma non riesco a trovare una logica in tutto ciò . Mi hanno sempre insegnato che quello che conta sono i fatti!
Mi sento in gabbia, e l’unica cosa veramente importante è mio figlio, desiderato e amato tutt’ora, ma il resto dell’ambiente è malsano e dannoso.
Anch’io non voglio offrire una famiglia separata a mio figlio ma non so come fare ad uscire da questa situazione. I suoceri sono come gli avvoltoi e mia suocera spesso mi riprende e guai se sgarro. Già per il compleanno del bimbo ha detto, si si adesso per lui facciamo diversamente, la festa rispetto all’altra nipote. Ho già l’ansia. In tutte le feste ci sono di mezzo loro….
Vi ringrazio se avete qualche consiglio da darmi. Grazie di cuore!
Buona notte
Ciao a tutte…. è la prima volta che scrivo
Sono arrivata qui per caso, girovagando qua e là e cercando consigli in merito alla mia “voglia di separami”….
Ho due figlie: 2 e 6 anni e un marito assente e infantile….
Da quando é nata la nostra prima figlia le cose sono andate sempre peggio e ormai lo considero un inquilino + che un marito!
Esce alle 7 la mattina e torna le 7 di sera…. ma non per stare al lavoro!!!
nooooo…. lui dice “e le mie cose quando le faccio?” quindi dopo il lavoro c’e’ il corso di inglese, la palestra, l’aperitivo con gli amici, la partita a calcetto…. e dopocena lui è stanco – poverino – dopotutto io sono a casa e non so’ cosa vuol dire lavorare 8 ore!!!!
avrebbe bisogno della badante non della moglie!!! a lui va bene trovare la cena fatta, le camicie nell’armadio, lo spazzolino nuovo ogni tre mesi,…. e i figli?!?! CHIIIIIII?!? io ora mi sono stufata di spiegargli che se li perde, come si perde le loro feste a scuola, i compleanni ecc….
anzi, mi sono stufata in generale e me ne vorrei andare… ma dove?!?
da sola non posso pagare un affitto, né mantenere i miei bambini MA RITENGO CHE QUESTO SIA UN ESEMPIO DELETERIO….. a volte credo che sarebbe molto meglio star noi tre da soli….. INFONDO LA MIA QUOTIDIANITA’ E’ GIA’ COSI’
ps – vorrei confrontarmi anche con emily…. se mi lasci la tua mail….
Cara RosaR, cosa vuol dire essere felici? Ero felice il giorno del mio matrimonio, il giorno in cui sono nati i miei figli… ma poi la felicità passa. Credo che sia più importante la SERENITA’! E io sono serena quando i miei figli sono sereni e lo sono quando mamma e papà stanno bene insieme! Mia figlia, che aveva capito la situazione difficile, mi aveva detto che voleva sia mamma che papà.. ha solo 4 anni! A volte non si va d’accordo, ma a volte si sta davvero bene insieme, a volte vorrei essere sola, senza marito e figli, a volte li adoro… La vita è un’altalena! Con fatica, ogni giorno, cerco l’equilibrio. Un mio caro amico, tanto tempo fa, mi aveva detto che la famiglia è sulle spalle delle donne… adesso ho capito cosa voleva dire! Ti auguro di cuore di trovare la tua serenità. Un abbraccio forte.
Ciao Rosa.
Io penso che una madre lo sappia sempre e lo sappia da sè quello che è meglio per i suoi figli.
E che sappia se la situazione è insostenibile solo per se stessa o anche per i bambini. Quando diventa insostenibile anche per i figli, forse è ora di prendere qualche decisione.
Il mio commento arriva tardi ma ho scoperto solo di recente questo bellissimo blog.
Leggere ciò che avete scritto suscita in me molta perplessità.
Ho riscontrato un fronte comune: tutte più o meno concordi nel dire che occorre impegnarsi per ritrovarsi come coppia. Ma io mi chiedo: non può essere che semplicemente qualche volta la coppia scoppi? E in questo caso fino a che punto occorre continuare ad impegnarsi?
Tu che hai scritto dici che le cose sono migliorate e che i vostri bambini si meritano di avere un padre e una madre sotto lo stesso tetto. Ok…Ma tu sei felice? Perchè io credo che i nostri figli si meritino soprattutto di avere dei genitori FELICI.
Io non sono più felice da tempo, troppo tempo. Eppure resto dove sono e mi dilanio quotidianamente nel dubbio su cosa sia giusto fare. Perchè anch’io, come voi, desidero più di ogni altra cosa al mondo il BENE di mio figlio. Solo che non sono convinta che questo bene coincida necessariamente con l’unione dei suio genitori. Non se per questa unione si deve pagare un prezzo troppo altro, non se si deve rinunciare a se stessi. Una madre che rinuncia a se stessa sarà sempre una donna frustrata e una mamma frustrata.
La famiglia per me è un valore supremo ed è un sogno che si è realizzato dopo tanti anni di attesa. Solo che le cose non sono andate esattamente come avrei sperato, e così, dopo quasi 2 anni di tormenti che mi hanno logorata dentro, ora mi trovo ancora aggrappata con tutte le forze al mio sogno, ma profondamente infelice…
Mammaemigrata, il tuo commento mi ronza per la testa da quando l’ho letto.. eh sì mi fa ARRABBIARE molto, perché è mai possibile che sia ancora una volta colpa della mamma?????? Abbiamo accanto un uomo o un bambino?????? Che immagine avranno i bambini del padre?????
I miei genitori si sono
separati quando io avevo già 26 e stavo per andare a stare da sola. Nonostante ciò è stato il più grosso cambiamento della mia vita poichè ha completamente cambiato gli equilibri familiari ed il modo di approciarsi gli uni agli altri. Questa premessa per fare meglio comprendere il back ground che mi ha portato a considerare inconcepibile la scelta di chi si sposa, mette al mondo i figli e poi si separa. Poi però mi sono sposata. Poi ho anche avuto un figlio. E allora ho capito: è stato tutto chiarissimo! Il mio bimbo ha 15 mesi ed io e mio marito non abbiamo mai litigato tanto quanto negli ultimi 15 mesi…Tra le mie amiche sono stata la prima ad avere un figlio e ho notato che certi discorsi loro proprio non li capiscono. Leggere i vostri commenti è stato in un certo senso consolatorio.
Nel mio caso mio marito è un marito molto presente, sin da subito mi ha aiutato molto con il bambino…forse troppo…è diventato un super pignolo che mi rimproverava se chiudevo il pannolino troppo spesso, se non spalmavo uno strato di crema all’ossido di zinco abbastanza spesso, se facevo dormire il bimbo con una tutina abbottonata sulla schiena che gli avrebbe fatto “male” durante il sonno…Lui che era uno che prima non si appaiava nemmeno il colore dei calzini è diventato mister perfezione ed io mi sentivo sempre più inadeguata, sempre più un fallimento . A contribuire a questa sensazione di disastro totale hanno contribuito anche il parto (asciutto,con induzione di contrazioni, alla fine con ventosa) nonchè i problemi avuti con l’allattamento a causa delle ragadi (ma perchè non si dice che allattare può fare male?)
insomma ho iniziato a provare un distacco sempre più forte sia per mio figlio sia per mio marito… di quei mesi ho ricordi sfocati… altro che gioie della maternità!
poi piano piano , quando al decimo mese ho smesso di allattare, ho ripreso in mano la situazione e pian piano tutto ha iiziato a migliorare…Mio marito ha iniziato a capire e a mordersi la lingua ogni tanto, abbiamo ricominciato a uscire da soli noi due…
Leggendo gli altri commenti ho notato che viene rilevata la mancanza di rapporti intimi, credo che questo aspetto conti molto. L’assenza di rapporti che spesso con l’inizio della gravidanza vengono “sospesi” aumenta le distanze e crea una sorta di circolo vizioso del distacco.Anche nel mio caso da quando ho saputo di essere incinta i rapporti intimi si sono interrotti fino a tre mesi dopo la nascita del bimbo. Poi sono ripresi senza grandi entusiasmi, ma è stato un bene, perchè piano piano abbiamo ritrovato il feeling che ci aveva fatto innamorare.
un abbraccio a tutte
Bellezze, io una mail del genere l’ho ricevuta tanto tempo fa, non ho risposto subito perché sentivo di doverci pensare molto bene, mi sono fatta una serie di idee che tutte le vostre risposte in un modo o nell’altro hanno corroborato e adesso penso di poter scrivere da me un commento che magari messo qui sarebbe troppo invadente. Vado a scriverlo e grazie per lo stimolo.
Grazie a tutte per i vostri commenti, soprattutto a Silvia che ha pubblicato la mia mail mettendo in evidenza le parole chiave della mia storia: come sempre sa cogliere e capire al volo il nocciolo della questione. Sapere di non essere sola, mi ha già fatto stare meglio. Sono circondata da amici con famiglie perfette e con 4 nonni a disposizione; mi sembrava di essere una delle poche a vivere questi problemi. Mi avete dato molti spunti di riflessione…mi sarebbe piaciuto leggere un commento scritto da un papà…. Nelle settimane che sono trascorse tra l’invio della mia mail a Silvia e la sua pubblicazione sul sito, sono successi alcuni fatti: mio marito è stato via per una settimana per lavoro; ho deciso di andare in palestra una sera a settimana,per una durata di un’ora e 30 minuti mentre il papà sta a casa con i bambini e se la cava benissimo; abbiamo aumentato gli incontri intimi. Ecco questo è bastato per migliorare decisamente il rapporto tra noi due. Sono consapevole che non sarà MAI facile tra noi perché abbiamo due caratteri molto forti, MA rimane il fatto che due bambini, i NOSTRI due bambini, si meritano un padre e una madre sotto lo stesso tetto; la separazione ci sarà se succederanno cose MOLTO gravi (e fino ad oggi NON ci sono state). Mio marito ha bisogno di sentirsi amato come una volta, come quando eravamo solo noi due. Viviamo la genitorialità in due modi diversi e di questo non gliene posso fare una colpa. Auguro a tutte voi e a me stessa di saper conciliare la vita di coppia con il fatto di essere genitori. Un’ultima cosa: dai vostri commenti, si potrebbe trarre spunto per scrivere un nuovo post “Cosa cambia in una donna dopo il parto”… A presto.
Leggendo i commenti mi ritrovo molto nella mia situazione “di prima”… e mi permetto un commento che magari vi farà arrabbiare, ma lo faccio perchè parlo per esperienza: se i vostri uomini “non sanno fare il papà” è anche perchè voi non glielo lasciate fare! Io mi sono resa conto, dopo il divorzio, che effettivamente litigavo spesso con mio marito perchè era esattamente come raccontate voi, mi ritrovavo tutto sulle mie spalle… e mi sono resa conto che eravamo arrivati a quella situazione anche per colpa mia, che sbraitavo, urlavo, piangevo, e poi alla fine facevo comunque tutto io… è dura fare un lavoro su sè stessi, ammettere che si sta sbagliando, ma il fatto è che non si può cambiare la situazione se si evita di rimettersi in gioco…
Per la prima volta da quando seguo il blog scrivo un altro commento, poichè sono giorni che ci penso e ci ripenso: il tema è molto vivo in me.
Posso dirvi che nel nostro caso la cassa integrazione di mio marito (durata fortunatamente solo 3 mesi) è stato un toccasana per la nostra famiglia. E’ stata dura dal punto di vista economico, ma lui ha capito davvero solo così che cosa vuole dire stare con due bambini tutto il giorno. io lavoravo facendo anche lo straordinario che non mi sono mai permessa di fare e lui a casa. Credo che Gloria abbia ragione: non sanno cosa voglia dire finchè non lo provano, non sanno cosa si perdono e molti, purtroppo, pensano che sia delegabile a noi… a volte siamo noi a non volere delegare a loro: ricordo che quando Giulia aveva 18 mesi trascorse una settimana al mare sola con suo padre. Io non avevo ferie. Ho accettato e sostenuto questa scelta di mio marito, ma ne ero spaventata, faticavo a ritenerlo in grado di gestire da solo 24 ore su 24 una bambina così piccola, non essendone abituato. Le mie amiche mamme mi diedero della pazza, invece fu una bellissima esperienza per tutti e tre… anche per me.
ho letto ieri sera questi post, avrei voluto rispondere subito…ma ovviamente ero troppo stanca! avrei scritto del fatto che diventare qualcosa di nuovo come coppia e come esseri umani ci porta alla crisi individuale e di coppia,avrei scritto che è inevitabile per chi dedica almeno qualche istante alla consapevolezza del vivere. Stamattina però mi sono svegliata con un pensiero (segno che questo argomento lo sento mio intimamente!): e se il tuo uomo non sapesse come si fa a “fare” il papà? se non avesse mai imparato che non esiste un’alternativa al padre rigido e assente? Non so, è un dubbio, ovviamente non conosco la tua realtà…ma in fondo da tutta questa faccenda mi pare che quello che si perde più siano proprio gli uomini che non accolgono la sfida di essere padri diversi da quelli che hanno conosciuto. Certo,è difficile fare questo salto nel vuotoe forse ne hanno solo paura, forse non sanno come si fa. Forse non sanno cosa si perde, noi donne invecesi, è per questo che credo sia nostra responsabilità aiutarli. Come? Non so…forse facendo percepire il piacere e non solo la fatica di essere genitori. Ma magari ci penso anche stanotte!
gloria
Come sempre Silvia i tuoi post capitano a fagiolo!! Sono giorni che io mi sto facendo esattametne le stesse domande sulla mia storia. Ti confesso che stavo pensando proprio di scriverti con lo stesso tema ma qualcuno mi ha anticipata. Beh io non sono sposata ma è come se lo fossi visto che le responsabilità sono esattamente le stesse ( o forse di più ). Abbiamo la piccola da quasi due anni e come diceva qualcuno è da prima della nascita che i rapporti intimi sono interrotti. A me quasi non pesa perchè ho la vita occupata al 100% da figlia e lavoro. A lui invece pesa moltissimo ma credo sia perchè non ha cambiato una virgola nel suo stile di vita, si sveglia alle 12… va al lavoro , torna alle 24, va a letto alle 2.30. Tutti i giorni così e quando invece ha la giornata libera…. UGUALE!!! Trova il tempo per la bambina solo ogni tanto , se gli avanza dopo i sui interessi di calcio, televisione e playstation! Continuo a ripetere che vivo con un bambino che non ha nessuna intenzione di crescere e di aiutarmi. E te lo dico perchè le poche volte che ne parliamo ( litigando ) lui dice che non è vero niente, nega l’evidenza o meglio crede che tutti i padri facciano così e che io invece non faccio come tutte le altre. Sono io l’anormale!!! solo perchè gli chiedo di portarla fuori o di stare con lei qualche ora o di provare a metterla a letto.
Io sto con lei tutti i giorni e ho paura che si attacchi troppo solo a me e non riesca a stare con gli altri ( papà, nonni etc.) Mettiamoci vicino che i parenti sono tutti lontani o troppo anziani e malati e quindi non posso chiedere la “mano ” come fanno tutti. Mi devo arrangiare. E la voglia di lasciarlo è tanta ma qualcosa mi frena… voglio che mia figlia cresca in una famiglia sana!! Ma come posso risolvere queste incomprensioni se ho a che fare con un “uomo” che quando si arrabbia NON MI PARLA, NON MANGIA CON ME, MI EVITA per giorni e giorni ( come sta facendo in questa settimana …. )? Senza parlare del fatto che mi ha mandata a dormire in camera con la piccola perchè altrimenti lo disturbavo quando lei si svegliava di notte. Dopo mesi si è abituato talmente bene che mi ha detto ” da quando ho il letto libero dormo meglio!!” …. ed io invece mi rovino la schiena su un divano letto con i buchi nel materasso e lo faccio solo per far star meglio lui!!! Ma queste cose lui non le vede!!!
Ovviamente non posso dare consigli perchè io sono la prima ad averne bisogno ma ho voluto raccontare la mia storia un po’ per sfogarmi con chi mi capisce e poi perchè ogni tanto sapere di non essere le sole in difficoltà aiuta a trovare una soluzione.
Spero che tutto si risolva … e ancora grazie per i vostri consigli ed esperienze condivise.
Deborah
forse la mia non è una storia che vuoi ascoltare – o forse sì.
perchè io mi sono separata. sono stata tanti anni con mio marito, ci conoscevamo da quando avevamo 13 anni, siamo cresciuti insieme.
poi è arrivato un figlio. noi andavamo d’ accordo. litigavamo forse una volta l’ anno.
ma il punto era che io
non ce la facevo più ad essere solo la madre di suo figlio.
finchè eravamo soli riuscivo a compensare certe mancanze vedendo amiche, praticando i miei hobbies. poi è nato nostro figlio e lui si è dedicato completamente a lui ( certo, è una bella cosa … ma si era dimenticato di me … )e la sua famiglia ha invaso la nostra vita.
insomma, ho capito che non volevo fare quella vita e, soprattutto, non vovevo un uomo così.
volevo un uomo profondo, con cui parlare, discutere, ragionare e … litigare.
volevo essere una DONNA. e con un uomo così, ho capito ( e ancora adesso, dopo due anni di distanza, sono straconvinta della mia decisione ) che lui non avrebbe mai potuto considerarmi come la donna che volevo essere.
non so se mi spiego …
concordo in pieno con M di MS: devi lavorare su te stessa, sulla tua sicurezza, sul credere in quello che fai.
porta avanti le tue scelte, motivazioni, decisioni con convinzione. se agisci titubando, se dimostri di non credere fino in fondo in quello che fai, lui non ti vedrà mai come una donna sicura di sé e giusta, ferma, decisa.
prima di essere madre sei donna.
dimostra di essere la donna che VUOI essere. non importa se dolce o dura, debole o forte. sei tu. e, una volta che tu sarai sicura di quello che sei, lui non potrà buttare giù quel muro.
NESSUNO CAMBIA NESSUNO. io l’ ho imparato da una psicologa.
lavora su te stessa e fai in modo che tuo marito apprezzi la donna che sei e quello che fai.
io credo fermamente nell ‘amore. quando ho dovuto soccombere e accettare il fatto che l’ uomo che amavo non mi avrebbe MAI permesso di essere la donna che volevo essere, di vivere la nostra vita in modo profondo senza interferenze, di sentirmi difesa, amata … di sentirmi una donna … beh, quello è stato un boccone molto amaro da buttare giù. perchè lavorare su me stessa non era servito a nulla. lui non mi avrebbe mai accettata come volevo essere.
ma tu hai una possibilità: puoi ancora dimostrare chi sei. la donna che sei. e poi, di conseguenza, il tuo essere una splendida madre, risalterà in modo naturale, senza forzature.
ti auguro con tutto il cuore di riuscire a mostrare a tuo marito la donna che vuoi essere e di sentirti accolta da lui a braccia aperte ( a me è mancato questo passaggio ). una volta che avrà accolto te, accoglierà anche il tuo mondo. e vivrà i vostri figli in modo diverso. ne sono sicura.
un abbraccio e un grande in bocca al lupo,
paola
@Chiara: se la metti con questa domanda categorica mi viene da risponderti: rieducati all’amore per tuo marito. I rapporti che durano 40 anni durano perchè si lavora costantemente giorno dopo giorno per costruire un progetto. Non è facile, ma bisogna sempre ragionare come coppia, non come individuo. Altrimenti è finita.
L’equazione è: io ti do me stessa, tu mi dai te stesso.
Riscopriti come persona prima che come mamma. E’ da lì che passa il ritrovare se stesse come donna.
allora quale è il segreto?come si fa a riprendere in mano lo situazione?come si fa quando ti rendi conto che non ami più tuo marito come lo amavi prima perchè hai dedicato tutto l’amore a tuo figlio…e che pensi di non poter più amare lui nello stesso modo????
a volte leggere su internet storie come la propria dà forza e fa sentire meno sole. Io, come molte di voi, ho avuto voglia di separarmi, ho minacciato di divorziare e sono andata a stare da mia madre con la bimba. Tutto questo per via di un marito infantile, incostante ma fermo nelle SUE posizioni (scooter, auto, lavoro e.. genitori). Ho due suoceri che mi fanno passare la voglia di fare una sorellina/fratellino alla mia bimba, una madre che godrebbe al vedermi/sapermi divorziata e un marito che ripete di non poterci far niente. Eppure vado avanti, perché se l’ho sposato un motivo l’avevo. L’amore, ovvio, ma anche i suoi piccoli pregi.. che a modo loro mi hanno conquistata. E tiro avanti pensando che se posso decidere di cambiare lavoro o licenziarmi o anche no, posso decidere di cambiare in meglio la mia vita. Imparando ad amare quello che ho, puntare i piedi per quello che voglio conquistare e apprezzare ogni singolo momento insieme. Alla fine l’unione fa la forza e mia figlia, che ha soltanto un anno lo sa già. Quando siamo abbracciati tutti e tre insieme, ci avvicina e ci fa baciare. Si alla fine si, chiudo un occhio, tengo bene aperto l’altro e lascio che questa mia famiglia mi travolga e mi conquisti ogni giorno. :love: :love:
ti posso dire che è successo anche a me: mai mi sono sentita lontana da mio marito come dopo la nascita della nostra desideratissmia prima figlia.
anche io volevo separarmi nella convinzione che non volevo riversare sulla nostra piccola le nostre incomprensioni e le nostre infelicità.
poi ne abbiamo parlato, ma ci sono voluti mesi, forse anni…
mi ha tenuto salda a lui un pensiero: se eravamo riusciti a realizzare il nostro progetto di famiglia un po’ di merito lo aveva anche lui… perchè parliamoci chiaro, non è facile stare vicini ad una mamma che diventa mamma molto prima di quando un padre diventa padre.
non è facile condividere, non è facile crescere insieme, mediare e andare oltre.
Mi ha aiutato molto impormi di avere fiducia in lui, del suo istinto paterno. spesso inconsapevolmente avevo un atteggiamento di superiorità: essendo madre, mi mettevo in discussione parlando con le altre mamme, leggendo libri, ma mi sentivo superiore a lui, credevo di avere un rapporto privilegiato con i nostri figli: chissà perchè ma soprattutto quando erano molto piccoli mi capitava di sentirli più miei che suoi.
Rispetto, fiducia e amore, credo che siano queste le rivoluzionarie chiavi per riuscire ad essere uniti “nonostante i figli”.
Che bel messaggio, leggendoti ho aperto gli occhi. Anche loro meritano rispetto e considerazione, penso per il fatto che noi portiamo nel ventre i figli, pensiamo siano più nostri che loro.. ma il pensiero è sbagliato!
Perdonami se vado un po’ diretta al punto, ma mi sembra che tuo marito sia gran geloso dei vostri figli e che mascheri questa gelosia con la scusa dell’educazione più rigida, dei limiti, eccetera. Uno non può pretendere di fare il censore dei costumi, se poi ai figli si dedica poco. Se ci si vuole dedicare all’educazione dei bambini, lo si deve fare immergendosi nella loro vita, non calandola dall’alto.
Secondo me, questo è il primo punto che dovresti chiarire con tuo marito.
Il secondo punto è guardare un po’ te stessa e come è cambiato il vostro rapporto. Io, pur avendo un marito che è quasi un mammo (nel senso che siamo perfettamente intercambiabili, in tutto ciò che riguarda la gestione di casa e figli), ho sempre sorvegliato con attenzione il nostro rapporto e continuo a farlo. Ogni tanto mi rendo conto che siamo troppo presi o che io sono troppo nervosa e cerco di fare un passo indietro, nella vita quotidiana.
Nelle emergenze, però, vedo che facciamo spontaneamente squadra, abbiamo subito un obiettivo comune anche se abbiamo litigato fino a un secondo prima.
So che può sembrare un consiglio del cavolo, ma ti consiglio di leggere qualcosa riguardo alle meccaniche dei team di lavoro: io l’ho fatto prima di conoscere mio marito, per motivi di lavoro, e mi ci ritrovo benissimo per spiegare le dinamiche della mia famiglia.
Un ultimo consiglio, poi basta. Stamattina ho sentito in radio una coppia esaltatissima perché affidavano i bambini ai nonni per il weekend e andavano in un motel (tra l’altro vicino a casa mia) per dedicarsi ad attività piacevoli tra le lenzuola. Mi hanno fatto sorridere tantissimo, perché erano contenti come se andassero alle Maldive.
purtroppo nessuno di noi credo possa sapere davvero cosa è giusto fare, perché i rapporti di coppia sono quello che di più complicato c’è al mondo, di certo sono daccordo con chi ti ha già suggerito di uscire con lui, credimi che fa benissimo starsene un po’ da soli. Io e mio marito (grazie alla nonna) ci prendiamo una sera a settimana tutta per noi, per il resto ti suggerisco di parlare con tuo marito e di trovare un accordo su quello che riguarda l’educazione dei figli, evitate di contraddirvi davanti a loro, e se su qualcosa non siete daccordo parlatene in privato. so che non è facile ma se vi impegnate a seguire questa regola le cose potrebbero essere un po’ più semplici.
Prima di sposarmi e avere bambini pensavo sempre che una coppia può durare solo se è d’accordo sui punti fondamentali della vita. Tra questi, l’educazione dei bambini. Dopo due figli e un divorzio, e poi un nuovo rapporto di coppia e un terzo figlio, la mia idea non è cambiata.
Ma ci ho aggiunto un corollario: che la coppia non “scoppia” solo se i genitori riescono a restare uomo e donna aldilà dell’essere mamma e papà. Dimenticarsi nei figli non va bene, né per la coppia né per se stessi. E’ anche molto deleterio discutere di una decisione presa dal papà o dalla mamma davanti ai figli: fa male ai bambini perchè si mette in discussione l’autorità materna o paterna, e fa male al partner perchè in questo modo lo si umilia, è come se gli si dicesse “sei un incapace”. Se ci tieni al tuo rapporto è importante “resettare” alcune cose, ripartire da zero, e fare ognuno un passo in direzione dell’altro: tu per esempio, potresti accettare di ridiventare la donna del tuo uomo, mentre lui dovrebbe assumere un po’ più forse il ruolo di papà, che non vuol dire essere presente solo in quanto autorità, ma anche giocare, leggere le favole, rimboccare le coperte.
mi fa paura scriverlo ma … sono due anni abbondanti che non ho intimità con il mio compagno… da quando ero incinta… ogni giorno va sempre peggio… ogni giorno ci allontaniamo sempre di più… non litighiamo e non vogliamo separarci, abbiamo una figlia stupenda ed insieme parliamo di progetti e figli futuri… ma il tono delle conversazioni è cambiato… non ci guardiamo più in faccia… forse sono io che non lo guardo… ogni giorno mi sento sempre più chiusa… sempre più nel mio mondo da sola con mia figlia… e ho paura… paura di svegliarmi una mattina e scoprire che lui se ne è andato… paura di scoprire che magari ha un altra…
Ogni sera mi dico “stasera gli parlo”, poi la stanchezza, la cucina, la bimba, i giochi, il bagnetto… tutto si perde in una bolla di sapone… e ho veramente tanta ma tanta paura…
sembra che sia più frequente di quanto immaginiamo… http://mammanews.blogspot.com/2009/04/unos-tudio-dimostra-che-in-una-coppia.html.
ciò che scritto emily mi ha molto colpita. penso che i figli destabilizzino la coppia nelle sue radici più profonde e che sia molto facile che entri in crisi. come dice emily, se resisti forse il tempo di darà ragione. ma ciò che sta alla base, secondo me, può sembrare banale, è l’amore: se senti di amare ancora tuo marito, può darsi che adottando strategie diverse e aspettando le cose migliorino, ma se senti che il suo atteggiamento ti ha così profondamente deluso dal farti smettere di amarlo non so quanto portare avanti questa storia possa alla fine dare soddisfazione, a te e ai tuoi figli. fai una riflessione su di voi, come hanno detto meglio di me le altre mamme, ricorda chi eravate e perchè vi siete scelti e prova a ristabilire un legame di coppia al di là della famiglia. buona fortuna
Ciao,
Sono Laura ho quasi 40anni un figlio di 9anni e un piccolino di 16mesi. Nel mio caso i figli hanno direi cementato la nostra vita, non senza qualche sacrificio e mediazione reciproca.
Penso sinceramente che tu e tuo marito dobbiate intraprendere un cammino per “ritrovarvi”.
Giustamente tu dici non voglio separarmi, anche e forse soprattutto per il bene dei tuoi figli, considera che é quindi importante ritrovare un’intesa con il tuo compagno. I bambini risentono anche del clima poco sereno e capiscono tutto e forse più di tutto.
Prova a concederti/vi qualche uscita solo con lui senza sensi di colpa, probabilmente in questo caso tuo marito ha ragione.
E’ chiaro che dev’essere un ritrovarsi bilaterale, lui dovrà provare ad essere un po’ più presente e ad evitare soprattutto in presenza dei bimbi di minare la tua credibilità di mamma.
Probabilemente ho detto una sequela di ovvietà, ma non dimenticare che il dialogo può solo far del bene.
Ricominciate a parlare …parlare …parlare …
anche a costo di discutere, ma non arrendetevi….provateci!!!
Un abbraccio
Laura
Ricordo benissimo un giorno di tanti anni fa, quando ero appena sposata e senza figli e una collega con qualche anno e due figli piu’ di me, arrivo’ in ufficio in lacrime dicendo che era in crisi col marito per piu’ o meno gli stessi motivi che descrivi tu. A me sembrava impossibile che una coppia arrivasse a tale lontananza a causa di figli. Ora, invece, un po’ di anni e due figli dopo, lo capisco. Tutto cambia; per noi, piu’ che col primo, con la seconda. Perchè se con un figlio solo non è impossibile ricavarsi degli spazi come coppia, con due la faccenda diventa moolto piu’ complicata. Io credo che la crisi di coppia arrivi per tutti: cio’ che conta è non lasciare che spazzi via tutto, ma tenersi aggrappati e dei punti ben fermi. Quelli che sono “costitutivi” della coppia: i motivi per cui avete deciso di stare insieme, di sposarvi, di avere dei figli. La coppia viene prima, i figli dopo. Percio’, la prossima volta che tuo marito ti chiede di uscire, non dirgli di no, esci con lui e prova a guardarlo come lo guardavi quando eravate fidanzati.
Dimenticati dei tuoi bambini per una sera. Per loro sarà solo un bene.
Per dovere di cronaca: la mia collega è tuttora felicemente sposata con due bellissimi figli grandi. Tutto passa 😀
i figli mettono in crisi la coppia xkè destabilizzano, e ne risentono soprattutto quelli che fanno fatica ad adattarsi ai cambiamenti.
mio marito ha fatto le stesse cose, anzi, direi che faceva peggio xkè sapendo che odiavo sentire urlare i miei (anche lui ma a quanto pare l’ha dimenticato), ne approfittava x uscire sempre vincitore dalla discussioni.
è una storia lunga, mi ha portato a cheidere il divorzio, mi ha portato a pensare di andarmene, ma poi i ragazzi sono cresciuti, ho potuto mettere in atto altre strategie, e ora le cose sono cambiate.
e a lui rimane il rammarico di tutti quello che si è perso, che quando guard auna foto dei ragazzi da piccoli nemmeno riconosce chi è