Stamattina, come ogni sabato, aspettavamo i miei suoceri.
Alle 9 ancora non erano qui.
Alle 9.10 una chiamata, non facciamo in tempo a rispondere.
Un messaggio in segreteria di mio suocero: Elena ha avuto un infarto.
Il vuoto.
Ora sta bene, è, naturalmente, ricoverata e forse le applicheranno lo stent.
Ma l’aria è soffocante, la cappa della caducità è scesa su queste mura
e si è adagiata tra le urla e gli schiamazzi dei bambini.
Che non capiscono ma che sentono lo spessore di queste ore,
reso evidente dal nervosismo poco mascherabile.
Non sono brava. Quando si tratta delle persone che amo non sono brava
a fingere, a tenere dentro, ad indossare la maschera che, invece, andrebbe indossata
almeno per la tutela del sentire dei bimbi.
Ora, aspettiamo che l’aria si faccia più rarefatta e che l’ossigeno
torni tra queste mura a scorrere fluido come sangue nelle coronarie.
Silvia dice
Grazie Rossana.
Attendere insieme soffia la cappa.
Silvia dice
Grazie cara.
elena dice
cara silvia, mia cara silvietta…
che l’aria sia serena e tranquilla il prima possibile e che questo giorno sia solo un brutto ricordo per voi..
ti abbraccio,amica mia. elena