Qui in ufficio mi sento ingabbiata stamattina. La notte di mia suocera non è trascorsa tranquilla.
Non vorrei risultare oltre che banale, un po’ stucchevole, ma davvero sento la necessità di stare accanto a quel letto anzichè appollaiata su questa maledetta scrivania.
Anche solo per versare un po’ di acqua in un bicchiere di plastica o girare una manovella.
Come cambia la vita di un’infartuato? Devo studiare.
Matteo mi ha chiesto di andare a trovarla. Aspetto il trasferimento all’ospedale della città e vedo come e con chi la sistemano.
Gli ho già raccontato delle “ventose” (come quelle dell’uomo ragno), dei “tubicini”, del “grande computer” che registra il “rumore del cuore”.
Dovrebbe essere preparato ma non so se è il caso di fargliela vedere in un contesto così poco allegro.
La vita è anche questo però.
Ci penso su.
Scritto il 28.06.08
E’ stata dimessa poche ore fa.L’infarto è stato causato da un capillare occluso.
La nostra vita è appesa ad un piccolissimo capillare.
Meglio non pensarci.
Siamo ancora in fase di decisione.
Non vorrei fosse un’emozione troppo violenta. Ti tengo aggiornata.
Grazie.
Come va oggi?
Penso a te e Matteo, che vi incamminate verso l’ospedale. Un abbraccio.