Niccolò continua ad avere febbre e sono comparse pustole ovunque.
Invio un sms alla pediatra che, gentile come sempre, mi chiama e mi dice di portarlo al Pronto Soccorso.
Il PS è stato rinnovato, ora c’è un bel triage pediatrico, con tanto di tavolino tondo con libricini.
L’infermiera raccoglie l’anamnesi e ci mette ad aspettare. Niccolò non tocca cibo da due giorni, vede nella mia borsa dei crakers e ne chiede uno.
Appena lo azzanna arriva la dottoressa che, senza nemmeno salutare, esclama:
– Non poteva vero aspettare 5 minuti a mangiare questo bambino? Se adesso dobbiamo guardargli la bocca?
Non ci ho più visto.
– Non mi pare grave, dottoressa. È il primo cibo che tocca in 2 giorni.
– E io come faccio a guardare in gola? Moriva ad aspettare?
Manco avesse mangiato pane e nutella.
– Gli dò il biberon e poi gli guarda in gola, non è grave.
Non lo faccio mai, MAI. Ogni volta che vado in ospedale non dico mai che mi padre è il Dott. XXXXXXXXX,
ma stavolta ho trovato il modo di dirglielo, ficcandolo tra un discorso e l’altro.
E improvvisamente…si è addolcita.
STRONZA, DOPPIAMENTE STRONZA.
Silvia dice
Appunto: DOPPIAMENTE STRONZA.
Ciao Cri, grazie dei passaggi…