Da qulche mese campeggia prepotente sul retro degli autobus una pubblicità: Helen Doron Early English – Inglese per bambini dai 3 mesi (???) ai 14 anni.
Oggi al nido ho trovato i folder e ne ho preso qualcuno.
Cito:
– piccoli gruppi di 4-8 bambini
– insegnanti qualificati
– materiale didattico specifico
– metodo riconosciuto in tutto il mondo
Ho cercato di immaginarmi Niccolò, che non sa nemmeno l’italiano, a lezione d’inglese e non ho potuto trattenere un dialogo:
– Appa
– “Scarpa” is “shoes”.
– Appa, appa
– Your shoes are blue
– Appaaaaaaaaaa, appaaaaaaaaaa, appaaaaaaaaaaaaa
– Say “shoes”
– Tete
– “Rete” is net
– Tete, appa
– The shoes is in the net
Non ne sono venuta fuori.
Niccolò ha sete e vuole l’acqua. La scarpa è cappa non appa. La rete è ete non tete, tete è sete.
Però la curiosità è rimasta.
Qualcuno conosce questo metodo? Mi pare sia ispirato al Suzuki per la musica, ma mi piacerebbe davvero sentire l’esperienza di qualcuno che ci ha portato i bimbi.
Silvia dice
Abbiamo capito tutti qual è il sito della scuola.
Non era necessario, ad ogni modo, il link era direttamente nel post.
Ron dice
Buongiorno Silvia,
Sono il Master Franchisor Helen Doron per la Lombardia. Il nostro metodo riconosciuto in tutto il mondo ha avvantaggiato fin oggi più di 500.000 bambini. Ormai è provato che imparare una seconda lingua in età precoce permette di attivare specifici meccanismi cerebrali che consentono al bambino di passare da un lessico al’altro senza sforzo.
Il metodo Helen Doron è costituito da oltre 10 livelli con 7 corsi di Inglese parlato per bambini della prima infanzia e 4 di Inglese parlato, letto e scritto per i bambini più grandi, organizzati sempre con piccoli gruppi da 4 a 8 bambini.
Per trovare maggiori informazioni sul metodo e sui vari corsi lei può visitare il nostro sito Italiano http://www.helendoron.it .
Cordiali saluti
Ron Benvenisti
Giovanni Malgaroli dice
Leggo ora la sua risposta. Secondo me è utile che lei si renda conto di persona della valenza del metodo, visitando il Learning Centre di Reggio Emilia. Può trovare l’indirizzo sul portale http://www.helendoron.com, cliccando sulla voce "italiano" e cercando sotto "contatti".
Grazie per l’interesse.
Cordiali saluti.
Silvia dice
Salve Giovanni.
Io sono di Reggio Emilia! 🙂
Grazie per l’offerta, ad ogni modo.
Le chiedo, già che è passato di qui, se vuole raccontarci qualcosa in più sul vostro metodo, visto che qui passano molte mamme ogni giorno.
Grazie
Silvia
Giovanni Malgaroli dice
Gentile signora,
un collega mi ha inviato il link al suo blog ed ho pensato di risponderle. Sono il Master Franchisor Helen Doron per l’area Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e gestisco un learning centre a Novara. Ho affidato la mia pubblicità ad un autobus cittadino nel periodo estivo e vorrei capire se lei ha visto quell’annuncio. Ciò significherebbe che lei risiede nell’area di mia competenza. In tal caso, mi piacerebbe offrirle la possibilità di partecipare, con i suoi figli, ad una lezione dimostrativa gratuita. Resto quindi a sua disposizione al numero 3319124108.
Cordiali saluti e buon anno.
Vale dice
Ciao!Navigavo in rete e ho scoperto il tuo blog…complimenti! Mi piace molto. Voglio raccontarti la mia esperienza con i corsi di inglese Helen Doron. Ho una bimba di 2 anni e mezzo e da quando aveva 3 mesi ha frequentato persone di madrelingua inglese. La portavo con me in ufficio dove mi ascoltava conversare in inglese tutti i giorni. Quando lei aveva un anno e mezzo purtroppo ho dovuto cambiare lavoro e mi sono chiesta come continuare a regalare a mia figlia il dono della lingua inglese. Mia figlia riusciva a dire solo mamma e papa’ e poche altre paroline, ma, gia’ capiva tutto in italiano ed in inglese. Ho scoperto il metodo Helen Doron e me ne sono innamorata. Si definisce anche metodo madrelingua perche si basa proprio sullassorbimento della lingua inglese cosi’ come i neonati assorbono la loro lingua madre. Non si tratta di un semplice e banale corso di inglese per bambini,ma, di un’opportunita’ di crescita fondamentale per i nostri figli. Le insegnanti seguono un corso di formazione e continui seminari di aggiornamento. I bambini sono continuamente incoraggiati all’apprendimento secondo i tempi di ognuno di loro. Si stabilisce un’atmosfera serena ed allegra in cui ognuno e’ motivato ad esprimersi in lingua inglese. Le parole non bastano per descrivere quello che vedo ogni settimana: i bambini vivono un’esperienza che non ha nulla a che vedere con quella dell’asilo o della scuola italiana. I bambini arrivano in aula contenti e alla fine della lezione non vogliono piu’ andar via. Non si tratta di forzare i nostri figli, ma, di dargli uno strumento di crescita linguistica e psicologica in piu’. A queta eta’ non e’ il bimbo che decide dove andare e cosa fare, ma, siamo noi genitori che valutiamo la cosa migliore. Mia figlia si avvicina e mi dice "mamma mi canti little little star?…non e’ meraviglioso? Consiglio a tutte le mamme di partecipare alle lezioni dimostrative che si tengono in tutte le scuole Helen Doron e che sono gratuite. Have a nice day:-)
isy dice
Ad Arezzo il Centro d’apprendimento Helen Doron esiste da 3 anni e mezzo ed i primi bambini che hanno iniziato col metodo a 12 mesi ed hanno continuato hanno goduto in piano dei vantaggi e dell’opportunità che veniva offerta loro! Vi invito a vedere il sito Helen Doron internazionale http://www.helendoron.it (con relativi video) ed il sito del Learning Center di Arezzo (il primo ad aprire in Italia) http://www.inveducational.it
Besitos!
Marina dice
Sono d’accordo con Gallina: prima si ha la possibilità di farli cominciare, meglio è (the earlier, the better :-)). Anche 1 o 2 ore a settimana, in età così precoce e con un rinforzo a casa con i materiali giusti, secondo me è già qualcosa. Però, al di là dell’inglese, è proprio bella l’idea di esporli a una lingua straniera, magari anche complessa. Pensate a cosa possa significare imparare il cinese in età adulta, da bambini invece è semplice quanto l’inglese! in ogni caso, di sicuro contribuisce alla loro elasticità e ricchezza cognitiva…
Gallinavecchia dice
In realtà ha proseguito, ma con uno spazio gioco pomeridiano (prima) e lezioni private pomeridiane (poi) che continua ancora adesso. L’inglese è troppo importante e se si può è bene farlo imparare ai nostri figli fin da piccoli! Quello che mi è dispiaciuto è che abbia dovuto abbandonare una vera e propria scuola bilingue perché i risultati sarebbero stati migliori, ma questo nella scuola pubblica italiana purtroppo è ancora lontano anni luce 🙁
un abbraccio a te e ai tuoi splendidi bimbi
Gallina
Silvia dice
Gallina, immagino che sia stato stupefacente davvero. Peccato che poi non abbia potuto proseguire.
Gallinavecchia dice
Non conosco il metodo che citi, però mia figlia ha frequentato un asilo nido anglofono dai 19 ai 36 mesi ed è stato stupefacente vedere come abbia imparato in fretta: restavo a bocca aperta a sentirla parlare in inglese con le sue insegnanti! Lì non usavano metodi particolari, semplicemente tutte le attività di gioco venivano svolte in inglese, potendo sempre intervenire in italiano qualora un bimbo fosse perplesso o impaurito. Se avessi potuto le avrei fatto fare anche una materna così strutturata ma purtroppo non ce n’erano…
Ciao
Gallina
Francesca dice
Secondo me un conto è un bimbo che vive immerso in un’altra lingua (tipo chi ha i genitori di madrelingua diverse), diverso è quando i bimbi per 1 o due ore alla settimana entrano in questa stanza dove parlano in modo strano e poi tornano alla loro vita.
E’ come gli insegnassimo a parlare un paio d’ore alla setimana e per il resto il nulla.
Vabbè, si nota che sono un pò scettica?
E anch’io ho cominciato a studiare (che parolona) l’inglese alle elementari. Con giochi, canzoncine, figurine…
Silvia dice
Il metodo Gordon è una grande scuola di approccio e di educazione all’ascolto.
Se lo faranno a scuola, mi raccomando, vieni a raccontarmi qualcosa.
Sei brava a leggere in lingua. Bravissima.
mammalisa dice
Io sto cercando da un pò delle informazioni su come sia meglio proporre una lingua straniera, che si conosce bene ma della quale non si è madrelingua, anche a casa, e il commento #6 di marina mi ha dato degli spunti interessanti! Per ora leggo dei libriccini in inglese o in tedesco alla mia piccola (3 anni e mezzo, l’altra di 18 mesi ci gironzola intorno), di solito una frase alla volta, prima in lingua e poi la traduco in italiano. Ogni tanto leggo solo in lingua, e vedo che riesce a seguire, muove le labbra mentre guarda le figure. Anche le canzonicine potrebbero aiutare, a conoscerne…
Per quanto riguarda il metodo di cui parli nel post, silvia, non lo conosco. Anch’io penso che l’asilo sia già un bell’impegno, non mi piace l’idea di vincolare anche il pomeriggio. Ci ho provato l’anno scorso, quando siamo andate a qualche lezione di musica secondo il metodo Gordon (link: http://www.aigam.org/). Ho smesso dopo tre volte perchè mi sono resa conto che per la piccola era davvero pesante, l’asilo la stancava parecchio e lei dormiva volentieri anche un paio d’ore il pomeriggio (finisce alle 13) 🙂 Pare che da quest’anno faranno una lezione settimanale proprio all’asilo, il mattino, quindi ne saprò qualcosa di più su questo metodo, che comunque, di primo impatto, mi è piaciuto molto.
Marina dice
L’importante è come dici tu di non fargli fare niente contro voglia, magari puoi chiedere se ti fanno fare 1 lezione di prova e vedi come reagisce il bambino… l’importante è che impari ma divertendosi, se mi viene in mente la mie varie insegnanti di lingue mi viene la pelle d’oca! 😉
Arianna dice
Se lui è piccolo allora i nostri figli sono criceti!!! 🙂
Silvia dice
No. Lui è piccolo. Tu sei giovane.
Arianna dice
Dipende dai punti di vista. Oggi uno dei miei fratelli compie 19 anni e tra poco parte per San Diego per un anno.
Lui sì che è giovane… 🙂
Silvia dice
Sei giovane…
Arianna dice
classe 1978 cara… quindi si parla più o meno dell’84-85… credo che fosse proprio con noi che iniziarono a far "studiare giocando" inglese e informatica. Però al tempo si faceva l’una o l’altra cosa e a me tocco inglese…
Silvia dice
Di che tempi sei tu Arianna?
Perchè io alle elementari non l’ho mai studiato…
Arianna dice
A me mettono sempre un pò ansia questi corsi precoci… poi va beh, forse sono arcaica! Però sarei d’accordo che si introducessero le lingue anche all’asilo, tramite la musica e il gioco (nel nostro asilo ci sono alcuni bambini extracomunitari che parlano inglese, credo sarebbe anche un modo per aiutare l’integrazione). Comunque ai "miei tempi" si è iiziato a studiare inglese dalla seconda elementare e ua cosa è certa: i vocaboli, le storie, le canzoni imparate allora no le ho più dimenticate.
Silvia dice
Word, immagino le ghignate con l’altra mamma italiana, mentre ancheggiate e canticchiate.
Marina, in effetti è proprio come dici tu. Ora mi resta solo da capire se lui ha voglia di farlo, perchè tutto parte da lì per me a questa età.
non li iscriverei controvoglia a nessuna attività…già hanno la scuola a cui sono stati iscritti d’ufficio…
Marina dice
Ciao Silvia,
io non conosco questa scuola nello specifico, però ti posso dire che, al contrario, è un bene che in Italia si cominci ad insegnare le lingue ai "toddlers", quindi ai bambini dai 6 mesi ai 3 anni. Questa è una fascia d’età fondamentale per l’apprendimento linguistico. Il bambino assorbe davvero come una spugna gli stimoli verbali, così come apprende la sua lingua madre. Il bambino non apprende tramite la traduzione: appunto scarpa=shoe e viceversa (sono gli adulti a farlo), ma per induzione, ovvero: sente, associa quello che sente a un oggetto o a un’azione che gli viene mostrata e registra. Magari all’inizio non ripeterà il suono correttamente, ma l’avrà sicuramente memorizzato e prima o poi, se lo stimolo continua, comincerà a ripeterlo. All’estero sono ormai trent’anni che si insegna ai bimbi di questi mesi, è solo in Italia che siamo così arretrati!:-)
maddalena dice
sono d’accordo con te Marina. In Italia siamo davvero in alto mare con le lingue straniere. I metodi usati nelle scuole non sono adatti. Si insegna l’inglese come si fa con l’italiano, dimenticando che si tratta di un lingua strutturata in modo completamente differente. L’inglese ha bisogno di molta “oralità” e gli stessi bambini madrelingua vengono molto stimolati in questo senso, proprio perchè è una lingua che ha un pronuncia diversa rispetto alla scrittura. In un asilo inglese i bambini imparano proprio in questo modo la loro lingua. Quindi non si tratta di “metodi miracolosi” ma semplicemnte di imparare una lingua seguendo un metodo che è appropriato per quella lingua stessa. Imparare l’inglese partendo dalla grammatica e dalla scrittura, come spesso purtroppo fanno ancora nelle scuole e persino nelle università, produce danni inimmaginabili. Per cui ti ritrovi ragazzi laureati in lingue che poi vanno all’estero e sanno tutto di letteratura inglese, ma non capiscono quasi niente se u inglese parla con loro. Questo è causato proprio dal metodo sbagliato di insegnamento. Per cui ben vengano corsi e insegnanti che utilizzano i metodi corretti.
wwm dice
Credo anche io si tratta di un metodo basato sulla musica…Io qui ne frequento uno qui a Ny da quando sono arrivata con SuperT e devo dire che il metodo migliore per insegnare una lingua a un bambino sono le canzoncine.
Sì cara Silvia mi sono ritrovata a ballare e a cantare, ma a dire il vero molto poco, in uno di quei corsi ma mi sono fatta tanto di quel ridere con questa amica italiana….
Comunque credo che principalmente il senso sia fargli conoscere il suono di una diversa lingua attraverso la musica. A me non dispiace…
Con SuperT funziona (non solo con l’inglese per esempio ma anche con lo spagnolo).
Silvia dice
Io AMO Mr Brwn. Ecco perchè questa irresistibile attrazione per il Burberry!
barbara dice
A leggerti sembrate usciti da una delle lezioni di Mr.Brown. Il quale, a ben pensarci, indossa sempre un bel Burberry grigio.
Ti ho scoperta.
Raperonzolo dice
Purtroppo non posso aiutarti… i miei, come sai, parlano il pacioccori. Io però per natura sono diffidente verso tutti i "metodi" miracolosi.