Lascio questa lettera aperta ai commenti, perchè magari qualcuno avrà voglia di raccontare la sua esperienza di maternità “al maschile” (ma anche “al femminile”), io lo farò nei commenti.
Ciao,
sono alla 12a settimana di gestazione e aspetto un maschietto.
Non mi sento incinta – tranne per il fatto di stare malissimo per il vomito e la nausea – perchè a casa mi aspetta una bimbetta che ha un anno e una settimana piuttosto impegnativa e perchè a lavoro ancora non ho detto niente perchè sono tornata da poco a tempo pieno.
Ho iniziato a leggere il tuo blog e ho trovato tante cose interessanti.
Consulto spesso quella tabella sulle Beta hCG perchè la nausea e il vomito sono veramente pesanti e spero veramente che finiscano presto. Non mi lamento perchè con la prima gravidanza sono stata ben più male e allora a questa settimana di gestazione avevo perso già sei chili e non riuscivo a mangiare nè a bere nulla.
Questa settimana ho fatto l’ultrascreen, sono ancora in attesa di sapere i risultati definitivi, ma la translucenza era a posto, e questo già è un grosso sollievo.
Mi hanno anche detto che è un maschio e questo, in verità mi ha un pò colpito.
Speravo, infatti, che fosse un’altra femminuccia perchè la sento più simile a me, più “gestibile”. L’universo maschile, invece, mi spaventa un pò: sono sempre vissuta tra maschi, con due fratelli più piccoli, ma solo adesso, nel confronto con mio marito e con gli altri mariti, capisco a pieno quanto le donne sono diverse dagli uomini. Mi sembra che siamo più forti, più capaci di fare cose contemporaneamente, più resistenti al dolore e forse ho perso anche un pò di stima nei confronti dell’universo maschile….
Per questo non mi sento pronta ad affrontare un mondo che immagino fatto di iperattività e Gormiti, di testardaggine e di “semplicità mentale”.
Nello stesso tempo penso che c’è più equilibrio in una famiglia quando ci sono maschi e femmine, e anche in futuro un maschio, un uomo, può essere per certe cose un punto di riferimento per tutti (anche se è molto difficile….).
Lo so, sono tutte semplificazioni che poi si scontreranno con il carattere dell’esserino che sta crescendo dentro di me e con l’affetto che proverò per lui che cancellerà tutte queste elucubrazioni.
Però comunque volevo sapere il tuo punto di vista di mamma di due maschietti e condividere con te queste riflessioni.
Un abbraccio tra mamme, anche se non ci conosciamo.
Il commento del 19 giugno è inquietante quasi quanto il primo…”essere unicamente perfetto nella sua unicità”?..sembra che parli della razza ariana, povera figlia, con che fardello sarebbe nata… fossi in te farei un bel percorso personale per riuscire a ritrovare il contatto con la realtà fatta di persone (maschi e femmine che siano) distinte, uniche e tutte ugualmente imperfette(per fortuna!)…mi sembra che il tuo splendido gineceo sia quasi una setta, come tale chiusa e fatta di convinzioni assurde e pericolose…forse è l’ora di mettersi in discussione per non creare davvero il mostro di cui hai parlato … Mai sentito parlare dell’effetto pigmalione? gli uomini che descrivi sono proprio nati da una madre come te che non li amava….fatti aiutare, te lo dice una psicologa che ha visto tanti figli innocenti soffrire per le colpe dei grandi…buona vita.
Grazie ragazze per avermi risposto in così tante, vedo che non sono l’unica a provare questo malessere. Vorrei chiarire una cosa: la mia bassa considerazione dell’universo maschile non è stata dettata da esperienze negative avute con l’altro sesso, e posso affermare con sicurezza di avere un marito splendido. E’ dettato dalla certezza che il genere femminile è semplicemente ed inesorabilmente migliore: è profondo è sensibile è gentile ma nello stesso tempo forte, è debole ma nello stesso tempo è in grado di prendere delle decisioni inesorabili, è armonioso e intenso. Noi donne siamo uniche, ed io volevo un essere unicamente perfetto nella sua femminilità. Roberta anche io sono nata in uno splendido gineceo fatto di feeling innato, affiatamento, comprensione, chiacchiere femminili… ed è quello che non potrò mai ricreare o meglio continuare. Ma non vedete che in questo splendido forum siamo tutte noi donne a scrivere? Secondo voi qual è il motivo?
Io non mi sono mai posta queste domande, noi donne siamo più portate forse a scrivere nei forun che perdonami se lo dico ma il forum si chiama mamma imperfetta, Comunque tu hai una bassa stima degli uomini, Ricordati che sono le donne che uccidono bimbi appena nati o dentro il loro grembo, ci saranno uomini che sembrano bestie ma anche le donne non scherzano e poi io preferisco il maschio che instaura con la madre un rapporto speciale,sei tu che gli insegni cosa vuol dire amore e se poi invece di andare a danza va a calcio non importa . Non idealizzarlo ma accettalo, conosco tantissime mamme che hanno figlie che danno più problemi dei maschi e sicuramente non vengono a scrivere nel forum. Apri gli occhi e ricordati che il tuo bambino sente tutte le tue sensazioni, amalo perchè lui ha bisogno di te e digli sempre che da un grande amore nasce sempre qualcosa di speciale e questa cosa è lui. Ti saluto Debora
Pensavo che tali brutti pensieri nascessero da esperienze dolorose,ma dopo quello che hai scritto sopra,mi aggrego a chi ti ha scritto anche cose molto dure,io ho perso un maschietto sano e meraviglioso al 4° mese perchè suo padre mi ha buttato giù dalle scale…. e quindi sono solidale con tutte le mamme che che hanno vissuto questo trauma e altri di figli problematici.Forse sei molto egoista e non ti rendi conto che così offendi anche il tuo splendido marito,pensaci e non far del male a un piccolo innocente che ti ha scelta come madre!
malessere????? ma non ti vergogni???? anzichè saltare di gioia perchè E’ SANO??????????????? ma hai mai fatto un giro negli ospedali? IO SI!!!!!! ci ho vissuto, pregato e mi sono disperata perchè la mia bambina FEMMINA aveva un male incurabile….ho lottato….ed il destino è stato benevolo e dopo anni (ma è una lotta mai finita) tiro il fiato e ho la gioia di vederla crescere. QUESTI SONO I PROBLEMI VERI E LA PREOCCUPAZIONE VERA DI UNA MAMMA, non se sarà maschio o femmina!!! certo…tutti esprimiamo la preferenza…è umano, simpatico ma se fatto con leggerezza, col peso ed il valore giusto…non che possa mettere in discussione l’amore!!!!!! fatti dare una mano, sul serio.
perchè per chi come me ha sputato sangue o peggio, per chi lotta e non riesce ad avere bambini è uno schiaffo
So che ora ti sembra impossibile, ma quando sarà nato, quando lo stringerai tra te tue braccia e vi guarderete negli occhi per la prima volta non sarà più maschio n’è femmina, sarà semplicemente tuo figlio e lo amerai alla follia. Perchè lo so? Perchè anche io come te non riuscivo ad immaginare di avere un figlio maschio…e ora insieme alla sua sorellina è l’amore più grande della mia vita…e se dovessi avere un terzo figlio questa volta spererei proprio in un altro maschietto 😉
Diciamo che tu hai detto in parole molto più gentili, quello che penso da una mese. Alla 12+3, alla seconda ecografia, i miei occhi erano tutti puntati sull’area genitale. Per giorni, infatti, avevo studiato le ecografie online per riuscire ad individuare immediatamente l’organo sessuale dell’essere che mi abitava. Quando, quindi il doc ha appoggiato la sonda sopra il mio ventre, l’ho capito da sola, era chiarissimo: maschio. La rabbia che avevo addosso è stata implacabile, ho passato giornate intere a piangere portando il mio compagno a farmi una domanda:” Se non lo vuoi, non lo teniamo. Preferisco non vederti piangere”. Non mi sono mai sentita tanto cattiva! Ho quindi cercato di capire da DOVE nascesse tutta questa delusione e, come hai detto tu, di base c’è sempre la poca stima per gli uomini che io riassumo come “brum-brum, goal, popi-popi”. In più, ho una sorella di 21 mesi più piccola e so che rapporto può nascere in questi casi. Anche il rapporto con nostra madre è molto bello, mi sarebbe piaciuto ricreare il nido che mi dà conforto. Senza contare gli oggetti della mia infanzia che conservo “per la mia bambina” da una vita. Se la prima fosse stata femmina avrei accettato in modo diverso il maschio come secondo. Cmq mi avrebbe messo curiosità. Ma pensare che dopo un maschio può venirne un altro fa un po’ terrore! Detto questo, ora sono alla 18 settimana e sono in attesa dei risultati dell’amniocentesi. Vederlo così cresciuto, meno feto e più bambino dall’ecografia mi ha fatto un piacevole effetto. So che tutto passerà nel momento in cui lo avrò tra le braccia, ma comunque la delusione c’è stata.
P.S. Ho avuto dei fidanzati molto mammoni nella mia vita e delle suocere terribili, spero di evitare la metamorfosi e di rimanere lucida il più possibile!
ciao cara , leggendo il commento di Debora è venuta voglia di dirti qualcosa anche a me!
è vero sai, tra madre e figlio maschio c’è un rapporto speciale, per quanto le femminucce possano essere affettuose (e non è sempre così credi!!) il figlio maschio cucciolino lo è fino quasi al morboso… sta a te dargli la giusta dimensione, insegnargli ad essere un Uomo con la U e credi, quando ti dirà ” ti voglio bene come tante ciambelline messe in fila che fanno il giro del mondo” seguito da un abbraccio forte forte , avrai bisogno tu del pannolone !!! per la cronaca io ho 2 maschi e 2 femmine e ognuno è un mondo a se… ti abbraccio, sarai una mamma stupenda, proprio per le paure che hai…
Ciao, io sono mamma di un meraviglioso bambino di 10 anni, anch’io come te pensavo di avere una femminuccia poi quando mi hanno detto che era un maschietto ci son rimasta male 2 giorni e poi mi sono detta che era meraviglioso lo stesso e l’ho accettato con tutto il mio cuore. Ora ti chiedo lo stesso di amare questo bimbo perchè se non vuoi che diventi un disturbato, maniaco e violentatore deve avere un bel rapporto con la donna più importante della sua vita e quella donna sei tu. non raccontargli che non era voluto ,sarebbe una sofferenza troppo grande per una creatura che si appoggia in tutto e per tutto a te, insegnagli a non diventate l’uomo che detesti e amalo perchè lui ti amerà, insegnagli il rispetto che si porta ad una donna,coccolalo e ricorda che lui è parte di te e tu parte di lui.Ora ti dico una cosa che forse ti hanno detto ma io te la dico lo stesso, tra madre e figlio maschio si instaura un rapporto d’amore viscerale, io non ci credevo quando mi dicevano che le bambine si attaccavano al padre i maschietti alla madre ma era vero,Mio figlio è la mia ragione di vita e se ami tuo marito che è un maschio e diverso dagli altri vuol dire che non tutti escono male, il mio bimbo mi chiede coccole e io gli dico che anche se non è perfetto lo amo lo stesso e lo amerò sempre,parla con la tua pancia e accetta la cosa più grande che dio ti ha donato e ama, Ti auguro una vita felice e ricorda che lui sarà l’ uomo della tua vita.
Ciao, io sono mamma di un maschietto, che adoro!
Mi sembra che i problemi tuoi siano con la figura maschile, non con i bambino che porti in grembo!
Perché non provi a fare un percorso personale per capire cosa c’è che ti infastidisce-disturba così tanto rispetto alla figura-sesso maschile? questo ti può aiutare a comprendere meglio te stessa e a non vedere il cucciolo che hai in grembo solo come un maschio, ma solo come tuo figlio.
🙂
@francesca: ho aspettato un po’ prima di commentare perché immediatamente la tua risposta mi ha fatto veramente arrabbiare.
eviterò di lanciare improperi. è inutile. voglio solo dirti una cosa: quegli “uomini” di cui hai tanta paura sono figli di donne, lo sai? donne che non hanno saputo amarli, educarli, insegnare loro il rispetto per la vita. non è colpa di tuo figlio, ricordalo SEMPRE. sei TU, madre e donna che farai la differenza che le madri di quelli, che tu giustamente condanni, non hanno saputo fare. hai la possibilità di rendere giustizia anche a quegli uomini sfortunati e a quelle donne che hanno subìto le loro violenze. mi auguro che al più presto tu ti renda conto che avere un maschio una femmina differisce solo nel tipo di affetto e di rapporto che costruirai con tuo figlio. universi completamente diversi ed esternazioni differenti. sei TU che fai la differenza fra un essere umano e un mostro.
Manca meno di un mese e poi anch’io sarò mamma… di un maschio. Anche io ho sempre immaginato di avere una figlia femmina, una piccola amica che sarebbe diventata come me… il fatto di sapere di aspettare un maschio è stata per me una tragedia, ho pianto per giorni, ed ancora adesso a poco tempo dalla nascita ancora mi ritrovo a fantasticare sul fatto che si siano sempre tutti sbagliati e che quel giorno uscirà da me la femmina desiderata. So che non è così e che sono una cretina ed ho tanta paura di non riuscire a voler bene a questo piccolo bambino che colpe non ne ha, a parte quella di avere una madre stupida. Ma è così e cosa ci posso fare? Mi sento invidiosa di tutti i passeggini che incontro per le strade dove c’è una femminuccia, guardo con orrore madri che hanno due o peggio tre figli maschi e penso che la vita con loro è stata troppo ingiusta. Io non mi posso permettere due figli, e non posso permettermi di rischiare un secondo maschio, mi sento perciò come se la mia vita fosse spacciata per sempre. Mio marito non mi capisce e non ne posso parlare con lui, non posso parlare del dolore che sento dentro con nessuno e questo mi distrugge ancora di più. So che sarò infelice per tutta la vita, perché l’unica cosa che ho sempre desiderato non l’avrò mai, ma anzi ho l’unica cosa che non ho mai voluto. Un figlio del sesso che io tanto odio da sempre, che considero la specie peggiore, colui che uccide e stupra, colui che ha forza, prepotenza e superficialità. Mi dicono tutti che il maschio è più semplice da crescere… certo la semplicità di una mente bassa e poco profonda.
Se tornassi indietro non lo farei mai più, ma non posso tra meno di un mese sarà in braccio a me e spero con tutta la mia forza di farcela ad accettarlo, e mi auguro di pensare a quanto sono stata sciocca in questi 9 mesi in cui non gli ho mai parlato ma anzi sperato di perderlo.
Ciao Francesca,
dalle tue parole leggo un grande dolore, e una grandissima paura. E dunque, con molta tranquillità ti racconto di me: io ho due bimbi maschi e in entrambi casi speravo fossero due femmine, perché non conoscevo il mondo maschile, e ne ero anche un po’ spaventata, esattamente come te. E pur amando mio marito, anche io disprezzo un pochino un certo modo maschile di essere, una certa boria e spocchiosità. E poi Pietro è nato. E poi io non ho più capito nulla, completamente innamorata di quel piccolo e delicato esserino che era mio. Mio capisci? Era nato da me, dipendeva da me. Ho difeso questo sentimento istintivo, ho protetto questo amore incondizionato e l’ho lasciato crescere. E poi, dopo quattro anni, è nato Matteo. E l’amore di nuovo mi ha soccorso nelle fatiche e in quel nascosto desiderio che fosse una bimba.
Questa è stata la mia esperienza, che purtroppo mi vedo costretta a sintetizzare. La tua esperienza sarà altra, sarà diversa, sarà bella, sarà brutta, sarà però TUA, con tutto quello che comporta.
Ma, e qui entro a piccoli passi in un campo minato, e mi scuso, dalle tue spaventate parole leggo troppo dolore, un dolore che non espliciti ma che hai ben chiaro. Perché non provare a sviscerare quel dolore con una professionista? A me ha fatto un gran bene, e sai una cosa? Ho scoperto di amare quei due bambini in una maniera più libera e più bella.
Un abbraccio
Angela
Che tristezza enorme mi mette questo commento. Forse la mia mente bassa e poco profonda (anche se di femmina) mi impedisce davvero di capire e di esserti solidale in qualche modo. Che uomini terribili devi aver avuto intorno per riuscire a dire queste cose. Conosco uomini meravigliosi a cui donne devono la propria fortuna. Ho un figlio maschio e so che sarà un uomo meraviglioso!! L’unico consiglio che riesco a darti è quello di farti vedere da uno specialista, non oso immaginare la sofferenza che potrebbe provare un bambino nel non sentirsi amato dalla madre solo per non essere nato a sua immagine e somiglianza…
Ciao Francesca.
Le parole che hai scritto tu le avrei potute dire io 11 anni fa. Ricordo benissimo quanto sperassi ardentemente che i dottori si fossero sbagliati e sarebbe nata una bellissima bambina. Te lo dico, la speranza mi ha accompagnata fino alla sua nascita. Ma i dottori non si sono sbagliati. Già la mia non era una gravidanza voluta, quando poi ho dovuto fare i conti col nascituro “sbagliato” è stata una tragedia. La cosa più gentile che pensavo era quella di avere un alieno nella pancia.
Riuscirai a voler bene ad un maschietto? Presumibilmente imparerai a farlo. Sicuramente è una grande prova amare ciò che ci sembra di odiare. Io lo so.
Mi piacerebbe dirti che amerai tuo figlio non appena lo vedrai, ma potrebbe non accadere. Quando mi hanno messo l’erede sulla pancia la prima cosa che ho pensato è stata “e adesso che ci faccio con questo?”.
I primi mesi sono trascorsi nella perplessità della mia nuova condizione, senso del dovere, distaccato affetto. Insomma mio figlio se l’è conquistato il mio amore. O io avevo bisogno di tempo perchè maturasse.
Pochi si stupiscono se un uomo non “adora” i suoi figli, ma se è una mamma ad avere perplessità sull’amore che prova il minimo che capita è di essere insultata, pertanto i miei dubbi sono stati condivisi solo con una fedele amica.
Personalmente non nutro odio nei confronti del genere maschile, ma sicuramente il mio rapporto con l’altro sesso è conflittuale.
Alla fine invece di concentrarmi su quanto io fossi delusa, ho scelto di vedere quanto mio figlio mi amasse. Alla fine nonostante non sia stata una donna che non ha parlato con la sua pancia e amato il suo feto, mi sono accorta che mio figlio mi amava (e mi ama) lo stesso. Ho cercato l’amore in mezzo alla rabbia, senza soffermarmi su da dove provenisse.
Oggi mio figlio si sta trasformando, il tempo dell’amore sta diventando il tempo dell’educazione e il meglio che possa fare è vigilare affinchè mio figlio comprenda come l’altra metà del cielo meriti rispetto e dignità, così come ho imparato io a darne.
Un grosso abbraccio e un in bocca al lupo per il parto.
Francesca, dietro a quello che scrivi c’ e’ molto di più’ ….non si arriva a desiderare di non volere un figlio solo perché il sesso non è quello desiderato. Consiglio dal profondo del cuore: vai senza remore da uno specialista, fatti aiutare, curare, guidare, questo lo devi a te stessa e a quel piccolo esserino che è dentro di te. Fallo subito, non aspettare di vedere se una volta nato ‘ esploderà l’ amore’ come molte mamme confermano dalla propria esperienza…succede sempre così, se la gravidanza e’ stata ‘ normale’ . Ma appunto, dalle tue parole si legge un malessere profondo che va scoperto e affrontato in tempo e non nascosto dietro alla motivazione ‘ avrei preferito una femmina’…..buona fortuna
Scusami Francesca. Posso capire la piccola/grande delusione che si può provare quando scopriamo che la meravigliosa vita che portiamo dentro non sarà esattamente quello che ci aspettavamo (mi è successo due volte…), ma non posso pensare che tu sia arrivata ad autoaugurarti una tragedia che è quella di perdere un figlio (provata anche questa sulla mia pellaccia). Io sono sicura, strasicura, straconvinta che una volta che avrai tuo figlio tra le braccia tantissime delle tue paure e delle tue convinzioni crolleranno come un castello di carte…ma ti prego prometti (non a me che non sai nemmeno che faccia ho giustamente) prometti a te stessa e al tuo bambino che se proverai ancora dei sentimenti del genere ti farai aiutare da qualcuno..non avere paura, non vergognarti, non alzare muri invalicabili…
Auguro a te e al tuo bambino una meravigliosa e felice vita…e concordo con tante altre che hanno commentato…sei TU a fare la differenza, tocca a te per quanto sia difficile far diventare tuo figlio un uomo di cui non avere paura, ma da amare e stimare. E non porre limiti all’amore…io il mio secondo figlio l’ho fatto mentre ero a casa disoccupata…. ti mando un forte abbraccio
Ciao aspetto un maschio e’ la mia seconda gravidanza dopo una femmina e penso che il dono più’ grande che dio mi ha dato e’ quello di aspettare un altro bambino che sia maschio o femmina che sia biondo o moro non importa so che l’amore mio e di tutta la mia famiglia lo faccia diventare un grande uomo sono orgogliosa di essere madre indipendentemente dal sesso di tuo figlio tanti auguri! Cristiana82
E’ un po’ che leggo questo blog che trovo assai ricco di riflessioni intelligenti e attimi di poesia, ma non ci avevo mai scritto prima di oggi. Questo argomento però lo sento così mio, che non potevo non “metterci le mani”.
Mi presento, sono Francesca, 36 anni e mamma di Giacomo (7) e Paolo (5). Una bella famiglia la mia, tutti sempre un po’ di corsa, io che lavoro full time e mio marito spesso via di casa per alcuni giorni la settimana. Ho molto aiuto da parte dei miei genitori e, nonostante il rapporto non sempre rilassatissimo con loro, andiamo avanti piuttosto bene. In settembre 2010 sono rimasta incinta del mio terzo bimbo, gravidanza non cercata ma accolta con entusiasmo da tutti, me per prima. Tutto procedeva tranquillamente, o così mi pareva, fino a quel maledetto 13 novembre, quando sul lettino del mio ginecologo ho scoperto che il battito non c’era più… ero di 11 settimane. So bene che un aborto spontaneo è una cosa piuttosto frequente e che, come si dice, “la devi mettere in conto”, ma finché non la vivi sulla tua pelle, non capisci il dolore quasi fisico che una donna prova. Ci siamo fatti forza e abbiamo pensato soprattutto ai due nostri omini, che come noi hanno pianto per il fratellino volato in cielo… Il Signore ci ha veramente voluto fare un regalo, perché appena due mesi e mezzo dopo l’aborto sono rimasta di nuovo incinta e oggi sono di 16 settimane e mezzo. I primi tre mesi sono stati pessimi per il vomito costante, l’umore altalenante e soprattutto la grande ansia di perdere anche lui/lei… Una notte ho sognato di perdere i denti e ho creduto di interpretare quel sogno come l’imminente perdita del mio “nuovo” bambino. Tutte le visite sono precedute da grande stato di agitazione, arrivo davanti alla porta e mi sento mancare il fiato. Ebbene, alla 12 settimana il mio ginecologo mi dice che al 90% sarà un altro bel maschietto…. il terzo. Sul momento ho detto “no dai, ancora…” un po’ affranta, ma nei giorni successivi ho metabolizzato (o almeno così mi sembrava) e mi sono abituata all’idea (o almeno così dicevo). Ieri il medico mi ha ribadito con certezza che tra le sue gambette c’è un bel pisellino e che sta crescendo molto bene con una costituzione già robusta (da maschio)… E io, be’ la prima reazione è stata di sollievo per sapere che procedeva tutto bene, ma poi una volta uscita dallo studio, da sola, con la mia cartellina in mano e il cuore a mille, mi sono sentita travolta da mille emozioni contrastanti, tra cui non nascondo anche un piccolo senso di rabbia, di cui però un po’ mi vergogno. Mi sono resa conto che, nonostante già sapessi, questa minuscola percentuale di speranza che il ginecologo mi aveva lasciato ha lavorato dentro di me, si è infilate nelle pieghe del mio cervello senza che io me ne accorgessi. Mi ha fatto continuare a immaginare che forse, magari, perché no, ad altri è successo… magari si è sbagliato e avrò una bambina… Non si era sbagliato e ieri ne ho avuto la certezza. E mi sono trovata a fare i conti con una sensazione di impotenza davanti al fatto che al 99,99% non avrò mai figlie femmine nella mia vita. Non credo che faremo il 4° e obiettivamente se anche ci provassimo immagino già un altro pisellino su quell’ecografo. Non so, mi sento confusa, stamattina svegliandomi ho abbracciato i miei due tesori, felicissimi dell’arrivo di un altro fratello maschio, e ogni mio tentennamento, paura, delusione mi sono sembrate svanite come per magia. Poi arrivo al lavoro e incontro la pancia “rosa” di una mia collega al primo figlio che desiderava una bambina e puntualmente è arrivata e, non so, non è invidia ma è un piccolo dispiacere che cova, che scava e mi fa sentire un po’ sciocca. Sono certa più che mai che amerò questo bimbo così fortemente desiderato con tutta me stessa come gli altri due, e so che un figlio è un figlio ed è unico e irripetibile… so tutto, ma ogni tanto mi sorprendo a pensare a me madre di una bambina, a come sarei, a cosa le direi, e mi viene un attimo di tristezza. Non so perché ho scritto qui, non attendo particolari risposte o “consolazioni”, anche perché non sono una persona da consolare in questo momento, sono felice e inizio a sentire con gioia e trepidazione i primi calcetti del mio nuovo lui. Ma forse volevo solo raccontare un pochino quello che provo, perché mio marito proprio non coglie e anzi mi colpevolizza un po’ per questa mia piccola “delusione” e gli altri, be’ c’è chi dice “poverina, ti aspettano delle belle fatiche” e non lo prendo neanche in considerazione e c’è chi non dice “poverina” ma mi racconta per filo e per segno quanto è bello per una mamma avere figlie femmine … veri cultori di psicologia … Forse vorrei solo che qualcuna che è nella mia situazione mi desse una virtuale pacca sulla spalla e mi dicesse quanto è bello avere tutti questi maschietti in casa e che non è una cosa inaffrontabile. Sì, quello di cui ho bisogno è solo un piccolo incoraggiamento. Al primo sguardo so che lo farò mio e anche lui sarà una parte imprescindibile di me, ma l’amore tra noi in fondo è già sbocciato.
Grazie per aver letto nonostante non sia proprio un asso di sintesi.
Grazie per questo racconto.
Piacerebbe anche a me avere come preoccupazione quella del sesso… Se non farà di nuovo la timida scopriro se è la donnina che desidero tra 4 giorni. Mmm… desidero è una parola grossa. Sono rimasta incinta quando il mio primo bimbo aveva 9 mesi, e di preoccupazioni da allora ne ho avute mille… Lo trascurero? A 18 mesi avrà ancora (e ancor più) bisogno della sua mamma, come farò a gestire due bimbi così piccoli? Quanto ancora potrò allattarlo? Come farò a cambiargli il pannolino, a stare chinata per fargli il bagnetto, quando avrò il pancione? Dopo le 8 ore di lavoro avrò ancora la forza di giocare 5 minuti con lui? Lui è sempre stato così bravo, lo sarà anche la nuova arrivata o mi farà uscire di testa? Il primo periodo mi sono attaccata morbosamente a mio figlio, prima era lui quello che mi si appiccicava ai pantaloni, poi sono diventata io la zecca. Ora è quasi passato, quasi, perchè a volte mi do fastidio da sola! Lui è sempre stato così indipendente, affettuoso ma indipendente, sto rendendo nulle le sue conquiste?
Ho letto anche la lettera di Linda e confesso di aver desiderato anch’io tante (tantissime!) volte di avere un qualsiasi incidente che me lo facesse perdere… quando hai già un bambino, che adori, che ami con tutto il cuore, che hai sentito crescere dentro di te prima, e visto crescere fuori poi, non pensi più all’aborto volontario, ma a qualche incidentino si, ci fai un pensierino.
Adesso sono più tranquilla, sono alla 21° settimana, ci ho fatto l’abitudine, ma nonostante abbia già una pancia non indifferente a momenti neanche io mi sento incinta… è come se me ne dimenticassi… All’inizio mi sembrava normale, ai nostri genitori l’abbiamo detto dopo quasi 3 mesi perchè mi dovevo abituare all’idea e con quello stato d’animo non avrei sopportato nessuna loro reazione, soprattutto non quell’entusiasmo che da sempre contraddistingue mia suocera… perciò ho imparato a non pensarci, a "non essere incinta". Ho realizzato che era vero solo dopo visite e ecografie varie.
Dicevo che adesso ci ho fatto l’abitudine, ma ancora non ho accettato questo bambino/a. Non ho mai accarezzato la pancia, se non di recente, per capire perchè non si decideva a scalciare. Non gli/le ho ancora rivolto la parola. A momenti sono quasi contenta, ma forse più che essere contenta, il fatto è che non sono triste, che è già qualcosa. Ne parlo tranquillamente con la gente, con chi mi chiede, probabilmente agli altri sembro anche felice… Sto vivendo questa gravidanza come qualcosa di inevitabile, ma che mi scivola addosso, senza coinvolgimento. So che se fatico a sentirmi incinta forse poi faticherò a sentirmi mamma…e non voglio vivere passivamente anche la maternità. Mio figlio è stato la mia gioia più grande, mai un attimo di sconforto, mai una difficoltà, mai un fallimento. Un bimbo perfetto per una mamma perfetta! So che non sarà lo stesso con la nuova arrivata (almeno speriamo che sia femmina, no?) perchè certe cose accadono una volta sola, perchè non si può avere tutto nella vita, perchè ogni bimbo è diverso dall’altro, perchè perchè perchè… quello che chiedo è solo di volerle bene, di accoglierla così come sarà, di voler bene all’una senza trascurare l’altro… di non essere talmente stanca a fine giornata da non potermi rotolare in terra con loro, che la stanchezza mi faccia perdere quell’istinto che mi ha sempre fatto fare la cosa giusta alla faccia di chi dispensava consigli al profumo di naftalina! Se non ci sono riuscita in questi mesi sono irrecuperabile? Questa apatia (che, badate, riguarda solo questo aspetto e nessun altro della mia vita) mi passerà? Ho speranze? Spero tanto di si, perchè io il mio impegno ce lo metto, è che poi me ne dimentico…
Ho pensato e ripensato a cosa scriverti. Io ho una femminuccia di 35 mesi e un maschietto di 11 mesi. Sono bellissimi insieme! Per me è fantastico avere la possibilità di crescere 2 persone di sesso diverso. Mi sento importante verso il mondo perché ho la possibilità di "scontrarmi" con due modi diversi di vedere la vita. Ma i valori che gli insegnerò saranno uguali per tutti e due. E’ bello, sai, vestire ogni mattina questi 2 bambini, scegliere una gonna per lei e un pantalone per lui. Mi dispiace che tu ti senta sola e di sicuro fossimo vicine ti verrei a trovare per abbracciarti forte. Quando li vedrai insieme sarai appagata di tutte le fatiche che provi e proverai! Un abbraccio forte. Laura
Presente, sia pure in ritardo! Questa lettera avrei potuto scriverla io un anno e mezzo fa, quando ho scoperto di aspettare Ettore anziché Anita.
Anch’io sognavo il gineceo (la prima bambina, Amelia, era proprio la realizzazione di un sogno), io perché in famiglia siamo tutte madri di femmine (la mamma di mio marito non c’è più) e ci mancava un po’ il know how per la gestione del maschio (ma quanto è difficile tirare via la cacca da certi anfratti?!).
Avevo molta paura di questo bambino, che vivevo un po’ come un alieno. E invece sono stata premiata con una creatura dolce ed intelligente, tranquillo ma curioso, non bellissimo ma simpatico.
Non ho neppure timori particolari per il futuro: nella nostra famiglia i ruoli sono assegnati in base all’inclinazione, non al sesso.
Certo, mi pongo un sacco di problemi per quando lui e sua sorella cresceranno, in mezzo a un mondo molto sessista e sempre più stereotipato. Ma spero che il nostro esempio e la nostra educazione servano a bilanciare l’influenza esterna.
Speriamo!
Grazie grazie grazie per i vostri bellissimi commenti, soprattutto illuminanti! Li ho stampati per rileggerli con calma anche in futuro, come un diario di quello che sta succedendo.
Grazie a Silvia, che ha deciso di pubblicare la mia lettera e così mi fa sentire meno sola.
Qualcuno ha detto che parlo di un mondo maschile immutabile e che sarò io a doverlo cambiare educando in modo diverso il mio bambino. Sicuramente lo farò, ma nel frattempo, in preda a nausee e vomito che aumentano giorno dopo giorno, al peso che cala, alla sete che non può essere dissetata, al non avere la forza neanche per cambiare il pannolino alla piccola, mi ritrovo comunque sola, ad essere la mente pensante della famiglia, a dover dare indicazioni quando neanche riesco a parlare, ad incavolarmi se finisce perfino il latte per la piccola se io non ci penso.
E nel frattempo avrei bisogno io di cura, di sostegno, di qualcuno che provando a cucinarmi qualcosa magari riesce a farmi mangiare. E’ stato così per la prima gravidanza, ed anche ora mi sento sola.
Poi ce l’ho fatta e anche questa volta ce la farò, ma con una grande delusione dentro.
Scusa Silvia per lo sfogo, forse non è il posto giusto, ma almeno spiega il "mio" universo maschile…..
Io non ho una super esperienza alle spalle perchè i miei bimbi hanno solo 6 mesi.
Quando ero incinta e ancora non sapevamo fossero due, pensavo mi fosse indifferente aspettare un maschi o una femmina.
Alla notizia dei gemelli, per di più omozigoti, ho sperato in due femmine.. perchè pensavo a stereotipi e mi dicevo: due sorelle magari sono più uniti di due fratelli (conosco due coppire di gemelle e sono tutte e due femmine), posso avere pià cose in comune, posso capirle di più, posso instaurare un tipo di dialogo e un tipo di rapporto diverso…
Mi ha fatto riflettere Flavia: è vero, desideravo due femmine perchè le visualizzavo come prosecuzione di me stessa, perchè mi proiettavo in loro…
E poi sono arrivati loro, i miei due cuccioli d’uomo, i miei due piccoli ometti. E non so ancora come sarà, non so cosa mi riserverà la vita… ma penso sia una bella sfida quella di educare due futuri uomini…
Inutile dire che sono follemente innamorata di loro…
non ho mai commentato ma leggendo la lettera di silvia ho rotrovato in lei una parte di me. ho un bambino di un mese e mezzo , e anche io ho sperato anzi ero convinta di aspettare un’altra femmina ne ero proprio sicura poi a cinque mesi arrivano i risultati dell’amniocentesi e la dottoressa mi dice che è un xy un maschio mio marito felice come una pasqua io attapirata. ora a più di un mese dal parto posso dirti che questo bimbo è la mia vita, sto godendo questa seconda maternità molto più della prima forse perchè sono più consapevole, o solo più matura e poi si sa che i figli maschi stravedono per la madre.
Silvia, il commento precedente è stato troncato, lo puoi anche cancellare, questo era quanto avrei voluto scrivere.
Sono molti i commenti ma voglio lasciare anch’io la mia piccola traccia: Claudio l’ho voluto maschio, avevo sempre sognato il primogenito maschio, non so perchè, e ci sono rimasta male alle facce fatte da mia mamma e sorella quando ho comunicato il sesso, poichè loro volevano la femmina, proprio perchè partono dal presupposto che le femmine siano più calme, più “gestibili”. Vedendo però le figlie di amici e conoscenti e le bimbe all’asilo del nano, non mi sembra di riscontrare tale “gestibilità”: però dipende sempre dai punti di vista.
Lui è il mio principe che si sveglia la mattina, mi abbraccia e mi dice “mamma, ti voglio tanto bene!”, lui è quello che quando sta male vuole stare solo in braccio alla mamma e vuole le sue coccole: sì, a 3 anni gli sta pigliando un attacco di mammite (spero passeggero), ma è anche quello che mette in ordine (quasi sempre) i suoi giochi, ma anche il resto di ciò che rimane sparpagliato per casa, che mi aiuta con lavatrice e lavastoviglie, lui è quello che gioca a palla e con le spade (manici di scopa e paletta giocattoli) ma anche quello che rimane estasiato davanti ad un libro regalato e se li porta a letto addormentandocisi, lui è quello che magari non si lascia mascherare a Carnevale ma poi va in giro tutto contento vestito come un piccolo Lord alla sua festa di compleanno, lui è quello che ama macchinine e camion dei pompieri ma poi sensibilmente e consapevolmente riconosce un’ospedale anche da una sbiadita foto di giornale. Lui è soprattutto unicamente ed eccezionalmente un bambino con una gioia istintiva e contemporaneamente
Lui è la mia sfida con la società odierna: a partire ovviamente da quella che è la sua natura così come si sta rivelando a noi genitori giorno dopo giorno, farne un uomo sensibile e capace, con spirito pratico e capacità casalinghe, autonomo ed amorevole, rispettoso di tutto e tutti, appassionato della conoscenza senza disegnare i lavori manuali, soprattutto senza alcuna presunzione.
Una femmina l’avrei voluta? Sì, come secondogenita: ma ormai credo di averne perso l’occasione, avrei voluto vederli crescere assieme istigare la reciproca conoscenza e sviluppare le complementarità che sono insite nelle nature di tutti, soprattutto di fratelli e sorelle.
Sono molti i commenti ma voglio lasciare anch\\\’io la mia piccola traccia: Claudio l\\\’ho voluto maschio, avevo sempre sognato il primogenito maschio, non so perchè, e ci sono rimasta male alle facce fatte da mia mamma e sorella quando ho comunicato il sesso, poichè loro volevano la femmina, proprio perchè partono dal presupposto che le femmine siano più calme, più \
Sade diceva che il vero motivo per cui si fanno figli è avere l’assistenza nella vecchiaia
Esagerazioni a parte, sottoscrivo l’idea di Marilde…ma si sa che le donne sono la cura, l’altruismo, la sensibilità , la natura, e gli uomini l’indipendenza, la forza, la cultura…solo superando lo stereotipo di questa dicotomia è possibile cambiare la situazione. E le madri, ahinoi, sono il veicolo principale di affermazione di questo modo di impostare i ruoli di uomini e donne: la loro responsabilità è enorme (certo, non sono le uniche fonti di educazione dei figli, però hanno un ruolo centrale, su questo siamo tutti d’accordo), il senso morale delle persone si forma prima di tutto in famiglia, eppure non viene riconosciuta l’importanza politica di questo fatto.
Il fatto stesso che molte siano convinte di "subire" la realtà maschile come se fosse eterna e immutabile, contribuisce alla perpetrazione della realtà maschile sbagliata. Allora, cominciamo con l’insegnare , se posso usare qusto verbo, modelli di relazione diversi dal famoso "FATHER KNOWS BEST", del famoso "la mamma cucina, sparecchia, pulisce i bagni e raccoglie le carte che i maschi e le femmine della famiflia lasciano in giro" mentre papà lavora ed è stanco (come se quello della mamma non fosse un lavoro), del famoso "mamma si commuove, papà decide" e via dicendo. Senza questa consapevolezza questo stato di cose resterà veramente immutabile.
Presente: mamma di Filippo, 5 anni e mezzo. Attualmente in attesa di Francesco (sono al 7° mese). Quante cose avete già detto in cui mi riconosco benissimo (quasi quasi sento che potrei fare a meno di commentare ma non ci riesco, quest\’argomento mi sta troppo a cuore e voglio raccontarvi la mia esperienza).
Filippo lo desideravo, lo desideravo “maschio”, perchè sapevo che mi avrebbe semplicemente completata, punto. Francesco, be\’…anch\’io speravo nella femminuccia, lo ammetto, ma alla notizia che occorrevano ulteriori controlli sulla sua salute durante l\’eco del 2° trimestre questa cosa è passata immediatamente in secondo piano, e anzi, 1 secondo dopo non me ne fregava già più niente.
Va bene così; ho sempre “sentito” che avrei avuto figli maschi, e così è stato. Filippo è “maschio” nei suoi giochi, nella sua fisicità e nella sua iper-attività certamente, ma è anche molto sensibile, affettuoso, un piccolo artista, che come me ama disegnare, leggere e inventarsi storie. E, cosa più importante, entrambi non vediamo l\’ora che arrivi Francesco.
Sul discorso dell\’accudimento dei genitori nella loro vecchiaia non mi pronuncio, ma trovo non sia giusto generalizzare e spero anch\’io che le nuove generazioni siano diverse, più coinvolte e meno distaccate, mentre condivido l\’idea che ai maschi si debba insegnare il rispetto per le donne (e io di certo mi attiverò molto per questo).
Quindi vi saluto e auguro a tutte, mamme in attesa e non, un in bocca al lupo per affrontare al meglio l\’impegnativa ma bellissima sfida quotidiana della vita.
(E grazie a Silvia per questi splendidi spunti di riflessione).
Erika
Pubblico su sua richiesta (causa filtri in ufficio 😀 ) un commento di un’altra mamma.
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" La mia famiglia è stata una famiglia al femminile, mio padre è morto molto giovane e durante la sua vita il suo lavoro non gli ha comunque permesso di essere una figura molto presente…lascio quindi immaginare l’imprinting femminile che mi porto dentro…
Beh Silvia, non potevo non lasciare un commento anche io visto che come sai sono in attesa del mio secondo figlio. Eh già…un maschio. Dopo quasi sei anni a crescere Micol, la mia bambina che, come è ovvio, io trovo assolutamente stupenda per indole e carattere, a fare pettinature con mollettine, a comprare interi cassetti di abbigliamento rosa ma anche a cercare senza successo la solita fastidiosa candida delle bimbe, le fatidiche perdite giallone, a giocare con il servizio da tè e le bambole, a cercare di nascondere la mia trousse con i trucchi (pena devastazione di tutte le punte dei rossetti, insomma dopo tutto stò popò di mondo femminile mi accingo ad accostarmi al mondo dei maschi. Grazie a tutti i commenti che ho letto una idea di massima me la sono già fatta ed anche leggendo i tuoi post. E’ inutile dire che è meraviglioso avere così tante esperienze così a portata di mano; ecco anche a cosa serve avre un blog.
Grazie Silvia per questo post che hai lasciato aperto. Come al solito sei una mamma ed una donna super!
Tua Graziella
Quando ho saputo di aspettare un maschio è come se avessi provato distacco, è come se una parte di me avesse avuto la consapevolezza che lui sarebbe stato altro da me. tutt’un’altra emozione rispetto alla mia primogenita. Mi sono sempre immaginata mamma di femmine, mai di maschi. immaginavo di ricreare la complicità che mia mamma aveva creato con me e mia sorella… Credevo di sapere come si fa ad essere mamma di una femmina (almeno avevo l’esempio di mia mamma), ma di un maschio no!!!
Non sapevo neanche che nome dargli…non ero assolutamente ispirata per il maschietto che cresceva in me. L’ho chiamato Luca perchè mi sembrava il "meno peggio"…
Forse perchè è stato il secondogenito, forse perchè nel 2007 ne sono davvero successe tante nella mia vita… il fatto è che spesso mi sono dimenticata di lui e del pancione. a volte con non poco senso di colpa ammettevo a me stessa di non prestargli l’attenzione che avrebbe meritato. Il parto è stato molto simile al precedente: travaglio lunghissimo, ma questa volta vissuto tra le mura domestiche, e nascita naturale senza alcuna complicazione ma una diversità c’è stata: la rabbia con cui l’ho spinto fuori.
Un mese prima era morta mia mamma. Io non ho pianto, ho cercato di non pensare, di vivere un giorno alla volta, di mantenere equilibrio e serenità. Solo in quell’ultimo mese prima della sua nascita ho posto Luca in cima ai miei pensieri. E la rabbia con cui ho dato quell’ultima spinta ha avuto un vero e proprio potere salvifico: con Luca è uscito il dolore, le lacrime non versate, l’incomprensibilità della vita.
Oggi sono mamma di una piccola donna che quotidianamente mi regala pillole di saggezza e di un piccolo grande ometto che mi regala sorrisi, coccole e baci con tenerezza e dolcezza. Lui sa. Lui sa già prendersi cura di me, lui è parte ahimè di me…
Marilde, sono solo contenta.
Ho aperto questa nuova sezione proprio perchè vi confrontiate tra voi.
Ho intervistato tempo fa Dott. Enrico Montanari, primario di neurologia e responsabile del programma Disturbi Cognitivi dell’Azienda USL di Parma il quale diceva proprio che la quasi totalità dei care givers (curatori) sono le figlie femmine.
Mi sono a lungo interrogata su questo.
Non che non lo sapessi già, ma insomma, sentirlo dire in un reparto che cura le demenze con dati alla mano mi ha un po’ sconvolto.
E mi domando ancora il perchè.
I figli maschi che fanno? Mollano le madri e i padri agli ospizi o alle strutture preposte?
Se si, perchè? Cultura? Educazione?
Io credo che come i nostri mariti ora sono diversi dai nostri padri, così i nostri figli maschi saranno diversi dai maschi delle generazioni precedenti.
E questo cambiamento è nelle nostre mani di educatori.
@Alessandra1966: Sai che questa cosa la sento anch’io spesso sull’assistenza nella vecchiaia? Mi inviperisco all’istante e rispondo secca che fino a che ci sono persone che continuano a pensare che i lavori di cura siano esclusavamente femminili non è la vecchiaia un problema ma la vita in genere. (Silvia scusa se ho risposto io, ma che nervoso, non mi sono proprio tenuta)
Felicemente madre di due maschietti, mi scontro quotidianamente con gormiti e dragon-ball, ma anche con l’amore incondizionato e totale che sanno darmi. Gli ho amati entrambi dal primo momento che ho saputo che erano dentro di me, nonostante il coro di "OOHHH!!!" di delusione da parte di nonni e zii vari, ma come un altro maschio? ma proprio la soddisfazione di una nipotina non riesci a darcela…Devo dire che non avevo preferenze particolari, quando sono rimasta incinta ormai non me lo aspettavo più, sono i miei figli, quello che non sapevo l’ho imparato da loro.
Io e mio marito stiamo cercando di crescerli seguendo delle regole di buon senso che dovrebbero essere comuni per ogni sesso: educazione, rispetto, in casa si aiuta e si tengono in ordine le proprie cose, non perché si è maschi tutto è permesso. Io sono cresciuta in una famiglia in cui il padre era assente, mio fratello minore anche adesso che ha 38 anni e una figlia (femmina) continua ad essere il cocco viziato di mamma, e lo dico senza gelosia ma con una seria preoccupazione per il suo futuro, perché mamma non è eterna purtroppo, so come vorrei che i miei figli non fossero e li sto crescendo come avrei fatto con delle femminucce, cambiano soltanto i giochi.
E non ho paura di quello che mi è stato detto quando aspettavo il secondo:
Che peccato che anche questo sia maschio… Quando sarete vecchi chi vi assisterà?
Come se l’amore fosse legato solo all’xx o all’xy cromosomico…
Meravigliosamente bellissimo ed emozionante, MammaNews.
E’ bellissimo.
Non aggiungo nulla a quanto molte mamme ti hanno già scritto. Io ho due maschietti e fin dal primo momento ho sperato fossero sani e maschi, non so bene perchè. Recentemente ho incontrato una signora che mi ha fatto sorridere: "poverina con due maschi, a quando la femmina?" Io alla femmina non ci penso e ti dirò che se dovesse succedere forse forse preferirei un altro maschietto, questione di abitudine o di affinità non so. Un grande in bocca al lupo per la tua gravidanza!
mamma di due maschi, man mano che crescono mi rendo conto che non esiste un bambino uguale all’altro. anche con 10 maschi l’esperienza sarebbe diversa. le paure rispetto al sesso del figlio affondano nella nostra infanzia, in certe dinamiche non risolte, e non hanno niente a che fare con lo sviluppo di quelle persone e personalità distinte che sono i nostri figli. per quanto riguarda il desiderio di una femmina, mi sfogo sulle figlie delle amiche!
Ciao, io sono mamma di una bimba di 22 mesi. Inutile dire che appena ho saputo che era femmina, sono stata contentissima, sia perchè mio marito propendeva per il maschietto, sia perchè immaginavo già tutto rosa. E quando è nata….. Carrozzina blu e mio marito stravede per la figlia, ovviamente altamente corrisposto. Non ti nascondo che alle volte, mi fa una rabbia! Sono estasiata nel vedere come mia fglia sia un tutt’uno con il padre (io e mio padre facciamo ancora fatica ad abbracciarci nonostante ci vogliamo bene), ma allo stesso tempo mi chiedo perchè non lo è con me che passo la maggior parte di tempo con lei? Alle volte nasce un sano senso di invidia, che fa divertire un mondo mio marito! Perciò dato che voglio assolutamente un altro figlio ( e se potrò anche due), spero tanto che sia maschio. Comunque cara mamma in attesa, quando vedrai la pancia crescere e sentire i suoi strilli appena nato, che sia femmina o maschio poco importerà, guarderai tuo figlio e non potrai che vedere "il miracolo della vita". Auguri!!!!
Ogni giorno lavoro con coppie in difficoltà, e spesso mi è capitato di dover affrontare i problemi di coppie sterili, pertanto quando ho saputo di essere incinta ho saputo fin da subito che era un dono, il regalo più bello e più prezioso che una coppia possa ricevere.
Tutte le volte che ho immaginato di diventare madre, mi figuravo un fiocco rosa, invece è arrivato un bel maschietto. E’ stato semplice fin da subito, in un attimo non avevo più preferenze, voglia di vestitini e fiocchetti.
In gravidanza i sentimenti possono essere contrastanti, ma poi quando stringi il tuo bimbo tra le mani tutto passa in secondo piano, almeno per me è stato così.
Un caloroso abbraccio a tutte.
pensa che io ho più paura ora che aspetto una femminuccia…
il dovermi scontrare con una femmina. con una ragazza, poi con una donna. io trovo sia più difficile!!!
ma poi vedi che tutto fila sempre liscio e che l’amore di una madre trova sempre il suo posto. maschio o femmina. giusto?
ieri ero a messa e davanti a me c’era una bella mamma con due figli maschi, avranno avuto 3 e 5 anni. Era bellissimo guardare come il piccolo giocasse con i capelli della mamma, la guardasse. Eio, che aspetto un maschio ed in questo periodo ho le lacrime facili (!!), mi sono commossa. Credo che l’amore di un figlio per la mamma esista a prescindere dal fatto che sia maschio o femmina, ma questo non è solo l’amore. E’ un sentimento diverso, è trovare una specie di punto di riferimento, uno specchio dell’altro sesso in modo rassicurante. Un modo del bimbo di confrontarsi con il "diverso" per la prima volta nel modo più rassicurante possibile, la mamma. Chissà come sarà 🙂
Ammiratrice, mi è scappata la m!
Non l’ho letto, ma sono un’amiratrice della Lipperini e prima o poi lo farò.
Premetto che bandisco la retorica de "l’importante è che sia sano", perchè questo credo importi come unica cosa a qualsiasi genitore.
Ma esprimere ed avere delle preferenze non è un delitto, n’è una lettera scarlatta di superficialità.
Lo trovo normalissimo.
Io ho sempre desiderato TRE bambine.
Un po’ per il motivo che dici tu (la facilità di approccio ad un mondo che è proprio), un po’ per il motivo che dice Flavia (la prosecuzione di me stessa), un po’ per quella mancanza di una sorella che tanto ho sentito da bambina e che tuttora sento.
Quando mi hanno detto che il primo era maschio, ho accusato il colpo bene perché sapevo già che ne avrei voluti due.
Quando mi hanno detto che era maschio anche il secondo, ho avuto un piccolo mancamento.
Poi però è accaduto che immediatamente dopo mi hanno comunicato che il valori del bitest erano molto alterati e allora davvero è tutto passato in secondo piano.
Crescere due maschi vicini di età è impegnativo, si è vero, esisteranno anche femmine terribili ma diciamo che due maschi lo sono di più
!
I maschi sono più facilmente iperattivi, si concetrano meno, sono fisici, dormono peggio la notte.
Non mi vedevo in un mondo di macchine e trattori.
Poi sono arrivati loro.
Che non giocano con i Gormiti, ma che sono comunque maschi.
E mi sono resa conto che un neonato è un neonato: maschio o femmina poco importa.
Nella crescita, diciamo dai 2 ai 5 anni, come dice Barbara, Sant’Edipo fa di noi madri esseri davvero fortunati.
Il rapporto che unisce un bambino alla sua mamma è poliedrico e, per quanto mi riguarda, passa da tante fessure che credo proprie solo di un rapporto tra sessi diverso.
Mi riempiono di complimenti, mi guardano estasiati, mi toccano increduli, mi vogliono sposare.
Proiettandomi tra qualche anno, avendo vissuto un rapporto turbolento con mia madre (come buona parte delle donne) non posso che essere contenta di due adolescenti maschi accanto.
Stessa cosa per il futuro ancora più remoto, pensarmi sessantenne con due maschi trentenni accanto mi fa sentire bene.
Certo, se mi chiedessero di scegliere un eventuale sesso del terzo, sceglierei una femmina, per fare un’esperienza ancora diversa. Anche se i miei figli non avrebbero potuto nascere così differenti, (sotto ogni punto di vista) l’esperienza di crescere una femmina è oggettivamente diversa.
Per finire, mi trovo in perfetta sintonia con quello che dice Denise (hai letto Dalla parte delle bambine?). E’ esattamente così. I maschi (da cui siamo così tanto deluse) non sono così per nascita ma per educazione e per cultura.
Pensa che bella sfida crescere ed educare maschi “diversi”. Maschi che rispettano, che collaborano, che condividono, che ascoltano.
Con Matteo io ho già cominciato. Il rispetto per la donna si impara da bambini.
Leggo tante splendide risposte, ed esito sull’aggiungere la mia.
Non ho esperienza né nell’uno né nell’altro caso, aspetto una bambina che presto nascerà. Quando ho scoperto che era femmina non so cosa desiderassi, mio marito invece voleva una femmina. Sto con l’idea che lei sia femmina tra gioie e timori, con il dubbio se sarò in grado di essere la brava madre di una figlia femmina, e su quanto sarà difficile per lei essere donna. Se fosse stato maschio, forse, avrei pensato esattamente la stessa cosa.
Questo per dirti che forse non è mai semplice, in nessun caso, ma che ogni esperienza è unica, come unico è ogni figlio, maschio o femmina, ed ogni esperienza di relazione.
E’ vero, maschi e femmine sono diversi tra loro, ma penso che da questa esperienza ne uscirai arricchita, non solo dall’integrazione del maschile/femminile, ma anche da quel meraviglioso viaggio che è essere genitori, che consta dell’ abbandonare i concetti precostituiti e buttarsi a capofitto nell’avventura di scoprire CHI E’ questa creatura che abbiamo davanti. Da questo punto di vista i figli sono sempre ottimi insegnanti.
Ti faccio tanti auguri, e spero tu possa lasciare aperti il cuore e la mente alla scoperta delle novità che (positivamente) vengono dalla "non-conoscenza".
Io invece penso che gli uomini non sono così perché la natura o dio tali li ha fatti , ma perché delle madri (e l’ambiente) hanno insegnato loro ad essere così. Avere un maschio è una faccenda molto impegnativa, quasi quanto avere una femmina ed educarla a non fare la "femminuccia". Siamo noi – e la società- a inculcare ai bambini quei ruoli tanto detestati (più o meno). Alla femmina insegniamo a scimmiottare grazia, dolcezza e seduttività, al maschio la "virilità". I ruoli si imparano, non ci si nasce. Quindi non capisco questi timori, la vivi come se "subissi" una realtà immodificabile, quando in realtà tu hai il potere di farlo crescere senza stereotipi, diversamente da come di solito ai maschi si insegna.
Io ho un maschio. Ancora è piccolo, ma un giorno voglio trasmettergli imezzi per proteggersi dal diktat del maschio strafottente-virile-irresponsabile. Credo proprio che gli insegnerò a rispettare le donne.
Sono mamma di tre splendidi figli… maschio, femmina e ri..maschio. Alla prima ecografia anche io speravo fosse una femmina: mi sembrava più vicina al mio modo di essere, più facile da crescere, meno turbolenta. Poi è arrivato lui, il mio "bollicino" e tutti i dubbi e le paure sono sparite, anzi mi sono resa conto che è stato molto facile abituarsi al suo modo diretto, spontaneo, fisico e immediato di giocare e rapportarsi con me. E dopo una femmina, un altro maschio, completamente diverso nei modi, nella sensibilità, nel suo essere mio figlio…come c’era da aspettarsi una completa novità. Abbi fiducia nelle tue capacità di mamma e nelle loro potenzialità di figli…ogni volta è un incontro che ti sconvolge la vita…ogni anno è un’avventura diversa e ogni figlio un tesoro unico. In bocca al lupo…e Silvia, grazie per il tuo blog che, pur da mamma "cresciuta" seguo sempre con curiosità e attenzione perchè è uno stimolo di riflessione.
Vabbè io sarò più pratica. Tanto per cominciare hai meno nausea e questo e già un buon inizio (poi magari ti verranno le emorroidi chi lo sa…).
Poi scoprirai che l\\\’affetto di un maschio è edipicamente molto più fisico e coinvolgente e ti appassionerai ai vostri baci e abbracci.
Poi dopo qualche anno di inevitabili gelosie vedrai i tuoi due bambini giocare insieme e parlottare e adorerai ascoltarli così diversi e così complementari.
E poi forse, dopo vari anni (i primi due figli sono un po\\\’ troppo vicini, diciamoci la verità) ti verrà voglia di avere un altro bambino, maschio o femmina che sia e scoprirai che ogni volta è la prima volta e quando tuo figlio ti fa il suo primo sorriso tu ti sciogli come neve al sole e che non ricordavi che miracolo sia il sorriso di un neonato.
Con l\\\’augurio che tu possa goderti appieno i tuoi bambini e che i problemi contingenti (lavoro, stanchezza ecc.) non sciupino lo splendore della tua gioia (troppo poetico? si capisce cosa voglio dire?)
Un grosso abbraccio
Marianna mamma di Alice, Alberto e Paolo
Eccomi all’ appello!!! Paola, mamma di Francesco, 3 anni a luglio.
Io ho sempre desiderato un maschietto.
Ma non ho mai pensato che avrei "dovuto" giocare con robot, macchinine, pistole. Anzi, da quando ho scoperto che era un maschietto ho avuto quasi un unico pensiero: che avrei avuto accanto il mio maschietto, il mio ometto che mi avrebbe protetto tutta la vita. non so perchè ma pensavo sempre a questa cosa e lo faccio tutt’ ora. Ne ho scritto anche un post sul mio blog …
Mi chiedo spesso se tra pochi anni si farà ancora lavare da me o se non vorrà più farsi vedere nudo dalla sua mamma … o se quando sarà cresciuto mi confiderà il suo primo bacio ( o qualcos’ altro!!! ) …
chissà … quel che so di certo è che avere un maschietto è bellissimo!!!
un abbraccio, paola ( la margherita e il lappio )
Ho avuto due maschietti ed una femminuccia.
Esperienze nuove e diverse tutte e tre le volte, accolte però con lo stesso entusiasmo e la stessa emozione.
Sono solo all’inizio del percorso, perché la loro crescita mi metterà sempre di più alla prova, lo so.
Tra il serio ed il faceto, ho scritto un post su quest’argomento, qualche giorno fa.
presente, mamma di due maschietti ancora piccoli per trarre bilanci, e inoltre non mi sento una che possa rappresentare un esempio significativo. Tuttavia, voglio dire che essendo la terza di tre sorelle in una famiglia molto matrialcale, mi sono meravigliata non poco alla notizia. In automatico, le mie proiezioni di maternità avevano sempre visualizzato una femminuccia. Poi ho capito una cosa: la visualizzavo narcisisticamente come una prosecuzione di me, e questo è sbagliato. ben vengano le lezioncine di umiltà della vita! e poi, io da piccola ero un maschiaccio (e qui non faccio testo), non sarei mai stata capace di vestire decentemente una femminuccia secondo i criteri di oggi, odio le forcine per capelli, ho un marito che a vederla truccata a 13 anni avrebbe sicuramente avuto un attacco di cuore, e pochi giorni fa mi sono scoperta a dire a mio figlio "beh, ti rendi conto, questi con cui stai giocando erano i MIEI soldatini", con molto orgoglio. insomma trova anche tu i tuoi personali pro e contro con un po’ di ironia, che aiuta sempre :))
Fin dall’ecografia che ci rivelò, senza ombra di dubbio, che si sarebbe trattato di un maschietto, ne sono stata felice. Mi è sempre piaciuta l’idea di essere madre di un UOMO, mi dà un senso di protezione proiettato nel futuro, mi fa sentire (paradossalmente) più donna nella complementarietà delle mie aspettative e nelle percezioni quotidiane di un modo spesso "diverso" di vedere le cose. Penso spesso all’empatia tra me e lui, straordinariamente efficace benchè abitanti di due mondi distinti. Oggi (Leo ha 4 anni) Sant’Edipo fa di lui il mio sposo, il mio innamorato, il mio primo ammiratore assoluto. E vivo questo periodo sollevata da terra, cercando di ricordare per i prossimi anni a venire questo legame profondissimo e puro.
Arricchisce sempre un figlio. Ci si plasma l’uno nell’altro, ci si scopre giorno per giorno, ci si fronteggia e si battaglia, ci si studia. Nel mio caso il figlio maschio ha corollato questo scambio di segmenti inediti, e sorprendenti. Non esistono prototipi di cui spaventarsi o in cui sperare: l’amore non fa distinzione di sorta.
Buon viaggio, a tutti e 2!
Non sono stata una mamma di una bimba anche se si… lo ammetto e non è una debolezza il mio cuore da mamma la aspettava proprio una bimba e forse la aspetta ancora scontrandosi con i conti a fine mese con la realtà di problemi venosi che mai e poi mai mi permetteranno di affrontare una terza gravidanza.
Ah già perchè mi scordavo di dirti che io di maschietti ne ho due come silvia. Ed è vero sai giochiamo a Gormiti, a Pistoleri ma anche a Pentolini e Bambole perchè per un bambino ogni gioco è apprendimento e scoperta ed emozione. E sono alle prese con pisellini da "far aprire bene" e sono alle prese con l’universo maschile che, si è vero, è stato deludente anche per me… lo è ancora a volte sul lavoro ma… ma
ma c’è una parte dell’universo maschile che è mio marito. Ma c’è una parte dell’universo maschile che ho scoperto così dolce e fragile così capace di amore.
Quell’amore che da mamma egoista che amore chiede ho ricevuto tanto e ricevo ogni giorno dai miei due maschietti. Il bambino maschio non per togliere nulla al rapporto mamma-bambina è molto appagante per una mamma. E questo sono certa tu lo capirai. E’ facile sentirsi così. A volte le aspettative che ci creiamo o un "mondo" nuovo da affrontare possono destabilizzare un pochino le idee che ci eravamo fatte ma questo "mondo" è tutto da scoprire. Ricorda le fondamenta le mettere insieme e quindi non basarti sui maschietti "terremoto" che vedi ai giardinetti.Questo sarà il tuo maschietto.
Ti faccio mille auguri
Ciao , mi chiamo Annalisa e ho un bambino di 5 anni , Stefano. Avere un figlio maschio per me è stato un fatto positivo , lo desideravo e con la sua crescita mi son resa conto come , per tutte le persone , i preconcetti non portano a nulla.
Le esperienze , il vissuto che ognuno porta , i sentimenti condivisi , la libertà di poter amare un figlio indiscriminatamente formano comunque una persona e il suo carattere. Così che Stefano è sì un maschio di natura , ma è capace di discorsi delicati , sentimenti dirompenti e coinvolgenti , dolcezze incredibili , ironia sottile ed empatia. Non sono le parole di una madre innamorata , ma sono sensazioni di ognuno che vive con lui parti di vita.
Quindi , accogli tuo figlio con l’amore di cui sei capace ,e vivrai con lui un’altro modo di vedere l’altra parte.
Mille auguri.
Ciao,
ho reagito anch’io con sorpresa e preoccupazione quando mi hanno detto di aspettare un maschio. Ero certa che sarei stata mamma di una femmina. Ora di maschi ne ho 2 e sono felicissima, non sono più semplici sono diversi da noi e l’idea di poter crescere un bimbo che un giorno sarà un uomo capace di rispettare le donne mi piace. Vedere il mondo con i loro occhi mi ha aiutato a capire tanto.
goditi gli ultimi giorni di gravidanza e facci sapere
s
ciao silvia e mamma in attesa di maschietto,
anch’io aspetto un bimbo e leggere questa lettera mi ha fatto sorridere, perché anche se non l’avevo mai espressa così, queste parole mi hanno fatto un po’ ritrovare la mia "delusione".
voglio trovare le parole giuste per intervenire, quindi ci penserò bene e vi scriverò.
nel frattempo un caro abbraccio