26 anni, un amore e tanta paura che un eventuale figlio possa dividere la sua unione totalizzante.
Maddalena è giovane, ma pone domande mature e adulte.
I figli uniscono? Cementano? O dividono? Cosa cambia nella coppia con la nascita di un bambino? Come cambia l’equilibrio nella breve e nella lunga distanza?
È possibile capire cosa sia l’amore materno senza viverlo? Ed è possibile spiegarlo?
“Ho paura di perdere me stessa e la mia autonomia, ho paura di non saper gestire un amore così viscerale e istintivo, ho paura di poter vivere come una forzatura dolorosa il dover mettere assolutamente i desideri di mio figlio prima dei miei, soprattutto ho paura che il rapporto con il mio compagno possa cambiare irrimediabilmente.”
Ciao Silvia,
leggo da tempo il tuo blog che trovo molto interessante e ben scritto. Vedo che molto spesso dai spazio alle email di persone che ti scrivono in cerca di consigli o semplicemente di ascolto, e così dopo molte esitazioni mi sono permessa di scriverti anche io, perché mi trovo a vivere un disagio interiore che non so come dirimere, ho bisogno dei pareri di chi forse ci è già passato prima di me. Forse sono fuori posto qui, perché non sono mamma e non sono nemmeno in procinto di diventarlo, sono una giovane donna che vorrebbe esserlo in futuro ma allo stesso tempo ha una paura terribile di una cosa così grande.
Ho ventisei anni compiuti da poco e ho un compagno che amo moltissimo e che mi ricambia, ci completiamo profondamente e il desiderio di costruire un futuro e un percorso insieme è grande.
Io non ho mai avvertito prepotentemente il desiderio di un figlio, ora lo sento perché vorrei un figlio da lui, con lui, una persona da crescere insieme e rendere libera di vivere una vita nuova e sua.
Però ho paura. Ho paura che un bambino possa minare l’equilibrio che ci siamo costruiti come coppia, ho paura che possa stravolgere la mia vita, che questa vita non mi appartenga più e che sia votata solo a lui, a mio figlio, come sento dire da moltissime madri. Quello mio e del mio compagno è sicuramente un amore vissuto in modo assoluto, forse, non nel senso pratico del tempo e delle esperienze che facciamo insieme, ma proprio a livello del sentimento.
Ecco, pensare di farci entrare una terza persona, seppur nostra, seppur amatissima, mi destabilizza. Ho paura che sconvolga tutto, in negativo. Ho sempre pensato che l’amore che si prova verso il partner e verso i figli sia ovviamente profondamente diverso, ma di uguale intensità se ci si ama veramente. Mia madre, quando da bambina le ponevo questa domanda, mi diceva sempre che il bene che voleva a me e a mio papà era molto diverso, ma grande uguale.
Però ascoltando varie esperienze altrui, leggendo i blog di molte mamme, mi sembra di riscontrare qualcosa di diverso. Vedo molte donne che dopo la nascita del bambino hanno occhi solo per lui, e il partner diventa quasi uno sconosciuto che si trova per un caso fortuito a passeggiare per casa. Vedo che se con i figli c’è infinita pazienza, con il compagno invece ci si irrita per un piccolissimo screzio. Io non voglio diventare così, non voglio che sia così anche per me e ho paura che succeda mio malgrado, come se fosse una sorta di evoluzione naturale di una donna quando diventa mamma.
Forse il mio problema sta nel non riuscire a comprendere, in quanto non mamma, un sentimento di amore talmente forte da portarti a mettere l’altra persona, tuo figlio, ancora prima di te stessa – e ovviamente di tutti gli altri. E forse il mio errore è quello di voler capire questo sentimento prima, prima di diventare madre, cosa che so essere impossibile. Io un figlio lo vorrei, in futuro. Ma ho una paura terribile, adesso. Ho paura di perdere me stessa e la mia autonomia, ho paura di non saper gestire un amore così viscerale e istintivo, ho paura di poter vivere come una forzatura dolorosa il dover mettere assolutamente i desideri di mio figlio prima dei miei, soprattutto ho paura che il rapporto con il mio compagno possa cambiare irrimediabilmente. No, non è esatto: sono certa che cambierà, perché è inevitabile quando da due si diventa tre (o più) ma se prima immaginavo questo passo come un ulteriore rafforzamento dell’amore di coppia, amore che si trasforma in una terza persona, ora lo immagino solo come un peggioramento. Da quello che vedo e che leggo in molti blog, molto spesso i figli sono occasione di conflitto, e mi sembra che finiscano più per separare che per unire una coppia. Però io non voglio che sia questa paura a frenarmi nel desiderio di avere un bambino in futuro. Solo che non so come fare, nessuno mi rassicura e davvero non so come uscirne.
Mi scuso se il mio problema può apparire infantile e superficiale rispetto agli altri di cui si discute sul tuo blog, e ti ringrazio infinitamente anche solo per l’ascolto.
Maddalena
Alice dice
io invece ho la tua paura contraria.ho una situazione particolare alle spalle per cui mi è stato insegnato che i figli dividono e basta.la mia futura suocera ha insegnato al mio fidanzato che una volta avuto il figlio il/la coniuge non esiste.io ho paura di perder lui x colpa di un bambino anche se dice di esser diverso da sua mamma, e ho paura che potrei provare così tanta gelosia verso il figlio perchè mi porta via l’amore del marito che potrei odiarlo.:(
Arianna dice
Cara Maddalena, io rappresento un pò un caso a parte, ma vorrei darti anche la mia testimonianza.
Io sono rimasta incinta dei miei due primi figli (gemelli) dopo solo tre mesi di frequentazione con quello che allora era il mio “compagno”.
Quello che ci univa allora era attrazione fisica, simpatia reciproca, interesse per gli interessi dell’altro e voglia di conoscersi. Non posso dire che ci fosse amore, sia perché è azzardato chiamare amore il sentimento tra due persone che non si conoscano almeno un pò, sia perché di fatto i sentimenti che avevamo l’una nei confronti dell’altro erano volutamente acerbi.
Ricordo di aver pensato: “ma se così tante coppie esplodono dopo anni di fidanzamento, convivenza, matrimonio con o senza figli, come potrà sopravvivere la nostra relazione così immatura all’arrivo di due bambini in un colpo solo?”. Ero molto, molto scoraggiata.
Eravamo poi così diversi, ma così diversi che discutevamo spesso su qualunque cosa.
Ma.
Ma nel momento stesso in cui abbiamo deciso di portare avanti la gravidanza ci siamo fatti una promessa, anche se non proprio verbalizzata: la nostra famiglia e la serenità dei nostri figli sarebbe sempre stata al primo posto, prima dei nostri dissapori, prima delle nostre paure, prima delle nostre differenze.
E guarda un pò, ci siamo calati talmente nella parte che dopo un periodo di rodaggio un pò faticoso, siamo andati avanti alla grande.
Ci siamo persino innamorati.
Nel senso che abbiamo imparato a sorreggerci, incoraggiarci, stimolarci reciprocamente sia come genitori che come individui.
Nel frattempo è arrivato un altro bimbo che stavolta ha trovato un equilibrio (faticosamente trovato) da poter stravolgere: ma ormai siamo navigati, abbiamo imparato dai nostri errori e sappiamo qual’è la direzione da seguire e gli atteggiamenti da evitare. E continuamo a imparare.
Noi non ci diciamo mai “ti amo”. Ma ce lo dimostriamo in ogni cosa che facciamo.
Nonostante gli alti e bassi che qualsiasi rapporto duraturo deve affrontare.
Scusa se sono stata lunga!
Arianna
Silvia dice
Ed ecco anche me.
Non che abbia molto da aggiungere ai bellissimi contributi (perchè non si possono nemmeno chiamare "commenti") scritti qui sopra.
Io penso che questa tua paura sia davvero la paura più comune e diffusa tra le coppie che iniziano a rifettere sull’ipotesi di un bambino.
Alcune trovano il coraggio di saltare, altre no, altre ancora sono chiamate a saltare dal loro bambino che arriva all’improvviso.
E’ inutile e stupido negare e negarsi che qualcosa cambierà.
E anche negare che il cambiamento è consistente.
I ho amiche che hanno sofferto e tuttora soffrono del non poter più essere ESCLUSIVAMENTE coppia.
Ma ho anche amiche che si domandano come abbiano potuto per così tanti anni essere SOLO coppia.
Io, se mi leggi mi conosci e sai che sono poco sdolcinata, mi colloco tra le coppie che non concepirebbero più la casa vuota, ore lente da dedicare solo a se stesse, tempo lungo ed esclusivo.
E mi ci colloco nonostante a volte mi guardi indietro con nostalgia per il tempo in cui eravamo soli e liberi di amarci senza dighe.
Decidete insieme di cercare questo bambino, buttatevi insieme o aspettate insieme. Quando le scelte sono condivise e ragionate raramente si desidera tornare indietro.
Un abbraccio.
Maddalena dice
grazie ancora di cuore a tutte voi, ogni vostra esperienza è preziosa per me. mi rincuora sapere che queste mie paure all’inizio erano comuni a molte, prima mi sentivo quasi un po’ "snaturata" nel pensare certe cose…ora invece so che sono normali, legittime.
ci tengo a fare un grosso in bocca al lupo a Camilla, sei davvero coraggiosa e sono certa che andrà tutto per il meglio.
grazie per l’ospitalità su questo blog =)
chiara dice
…"una persona da crescere insieme e rendere libera di vivere una vita nuova e sua…"
Cara Maddalena se riuscirai a mantenere questo equilibrio nell’accompagnare alla vita i tuoi figli il gioco è fatto!
Comprendo in pieno i tuoi timori e allo stesso modo quell’irrazionale spinta a mettere al mondo un figlio. Io l’ho seguita. Gli equilibri cambiano, è inevitabile, ma può essere anche straordinariamente piacevole riscoprire di amare ogni giorno l’uomo che condivide con te fatiche e entusiasmi, che ride con te per una parola storpiata, che si emoziona con te per i primi passi e per le prime recite. Lui ti vedrà come nessun altro ti avrà mai visto, lui sarà per te famiglia, indipendentemente dall’arrivo dei figli. Da qui ai prossimi trent’anni potranno succedere tante cose, ma i vostri figli resteranno la sintesi perfetta e unica di voi due. Se oggi mi dicessero qual’è l’ingrediente segreto per fare funzionare tutto darei ragione a mia nonna: un amore speciale che alimenti il rispetto reciproco. Che stia diventando davvero troppo anziana!!!
improvvisamente in 4 dice
Ciao maddalena,
hanno già detto tutto… io posso solo raccontarti la mia (breve – sono mamma da 7 mesi) esperienza.
Quando abbiamo scoperto di aspettare un bimbo (solo dopo abbiamo scoperto essere due!) ho guardato mio marito impanicata e terrorizzata e gli ho chiesto: "e adesso???" e in quell’adesso c’erano tutti i tuoi dubbi e mille altri. Lui mi ha risposto: "adesso comincia l’avventura più bella della nostra vita."
E dè vero. Comincia un avventura: piena di sorprese, di infinite gioie e infinito amore, di risate e coccole… e piena anche di difficoltà, di momenti bui. Piena di salite faticose e di discese per riprendere fiato.
Devo dire che a noi la gravidanza ha unito molto, nelle sue difficoltà (ho avuto una gravidanza a riposo).
Poi, quando sono nati i bimbi, la vita è stata sconvolta! E’ vero che viene sconvolta. è vero che c’è un nuovo equilibrio da costruire.E per costruirlo bisogna metterci buona volontà, bisogna volerlo.
Noi abbiamo iniziato a litigare per cose futili, abbiamo iniziato ad avere qualche incomprensione… ma ne abbiamo sempre parlato. E parlandone capisci che spesso è la stanchezza alla base di tutto. E parlandone capisci che poi diventa fondamentale riuscire a ritagliarsi dei piccoli spazi per ritornare coppia.
E poi… è fantastico vedere i tuoi bimbi e pensare che sono il frutto di un Amore! del nostro Amore!
Elisabetta dice
Come non confermare il tuo timore…un figlio (sopratutto il primo) ti sconvolge la vita, l’equilibrio di coppia, è come una bomba che esplode e non capisci che cosa stia accadendo piano piano con il tempo… ho due bambine meravigliose una di 5 (voluta anche da mio marito) e l’altra di 2 (voluta un pò meno da mio marito ma fortemente da me) un felice matrimonio da 9 anni e un marito tanto amato da me innanzitutto e dalle bambine, ma ti assicuro che per quanto abbia cercato di stargli vicino di non trascurarlo per loro di non fargli mancare niente sotto tutti i punti di vista…per gli uomini è diverso loro sono più egoisti per quanto possano essere buoni padri e mariti il loro amore per i figli non è viscerale, carnale come per le mamme… Ma sei giovane hai, anzi avete del tempo davanti consolidate e vivete il vostro amore finchè un giorno deciderete di affrontare quest’avventura insieme consapevoli delle gioie e delle difficoltà a cui andrete incontro. E’ un percorso naturale che si fa da sempre…
mammadicorsa dice
CIAO MADDALENA, VOGLIO DIRE QUALCOSA ANCHE IO.
UN FIGLIO TI SCONVOLGE LA VITA, ED è INUTILE NEGARLO. MODIFICA I RITMI, I TUOI PENSIERI, LE TUE PRIORITà E SOPRATTUTTO I PRIMI MESI SONO DIFFICILI. DEVE MANGIARE SPESSO, NON SEMPRE DORME, DEVE ESSERE CAMBIATO, NINNATO,ECC.
IO SONO DIVENTATA MAMMA A 28 ANNI, DOPO 3 ANNI DI MATRIMONIO. IL RAPPORTO CON MIO MARITO ERA SPECIALE. PER ME LUI ERA TUTTO.
ADESSO IL MIO TUTTO SONO LUI ED ELISA.
è VERO L’AMORE CHE SI PROVA PER UN MARITO è DIVERSO DA QUELLO CHE SI PROVA PER UN FIGLIO, MA CHI PUò MISURARNE L’INTESITà? IO NO.
IO SO SOLO CHE A VOLTE LUI SI è SENTITO MESSO DA PARTE, A VOLTE IO MI SONO SENTITA SOLO MADRE E NON PIù DONNA, A VOLTE ABBIAMO DISCUSSO.
MA LA SERA, QUANDO STANCHI CI ABBRACCIAMO NEL LETTO, PIù VOLTE CI SIAMO SENTITI FORTUNATI PERCHè ABBIAMO AVUTO LA GRAZIE DI AVERE NOSTRA FIGLIA CHE CI HA TOLTO PROPRIO NIENTE, ANZI…PER AVERE DI PIù STIAMO CERCANDO IL SECONDO FILGIO.
AUGURI DI CUORE, PERCHè DOVE C’è AMORE C’è FELICITà!
Alda dice
Carla dice
Vorrei aggiungere un piccolo mattoncino a quanto già detto e raccontato: sono arrivata al matrimonio (=convivenza) non giovanissima, e già quello per me e per mio marito è stato il primo trauma della nostra coppia. Sono cominciate lì le vere litigate che non avevamo mai fatto nei sei anni precedenti di relazione: è durato un sei mesi, forse per altre coppie dura di meno o di più, credo sia un periodo fisiologico di assestamento di una coppia che comincia una convivenza dopo una vita trascorsa da figlio/a in casa dei genitori o anche da single. E più o meno credo che la stessa cosa capiti alla nascita dei figli: a noi non è capitato perchè l’inizio della nostra genitorialità è stato più drammatico e traumatico per la paura per la salute di nostro figlio, e quindi probabilmente il periodo di assestamento è coinciso con il periodo di lunga degenza ospedaliera di Claudio, finito il periodo ormai eravamo troppo stremati ed affaticati e ci siamo assieme concentrati su di lui, su dargli quello che affettivamente e fisicamente non avevamo potuto dargli durante il suo ricovero. Non è tutto come prima, sono cambiate mille cose, e forse solo adesso dopo 3 anni (ma in cui è capitato veramente di tutto) stiamo ritrovando i nostri tempi ed i nostri luoghi, so già che non rimarrà così: noi adulti cambiamo, lentamente ma cambiamo e la relazione di coppia dura e vive se insieme si cambiare e ricomporre il proprio equilibrio, i bambini cambiano negli anni molto più velocemente di noi, e quindi ci incitano a cambiare e ritrovare il nostro equilibrio individuale e di coppia/famiglia continuamente. Direi che è uno sforzo che dobbiamo compiere per mantenerci elastici e flessibili mentalmente e anche fisicamente (visto il dispendio di energie fisiche che uno o più figli richiedono).
Alda dice
Maddalena dice
vi ringrazio tutte, infinitamente, di cuore. non immaginate nemmeno quanto bene mi abbiano fatto le vostre parole e i racconti delle vostre esperienze, davvero. è un regalo prezioso, e vi ringrazio.
grazie infinite anche a Silvia, per aver pubblicato la mia mail e per averlo fatto così rapidamente! =)
io e lui parliamo molto di questo, ci confrontiamo a fondo e spesso è lui che mi rassicura. io però sono sempre stata così, mi sono sempre posta mille domande, ho sempre voluto indagare le mie emozioni e le mie sensazioni fino in fondo prima di compiere passi importanti. la paura è per qualcosa che immagino sia bellissimo, ma così grande da non riuscire a comprenderlo ora, come un oceano.
grazie ancora =)
Sabrina dice
Cara Maddalena..sono passati 5 anni..sono qui che mi pongo le stesse tue domande..e mi chiedo..chissà se poi l’ avrà avuto un bimbo…
MammaNews dice
Maddalena concordo pienamente con My (come spesso accade :-): avrai ciò che desideri, diventerai la madre e la compagna che vorrai. il solo fatto che tu ti ponga delle domande e che tu non voglia diventare in un certo modo ti aiuterà a riconoscere se stai sbagliando e a correggerti.
Certo cara, una cosa mi sento di dirtela con forza: decidete insieme di fare un figlio. spesso gli uomini assecondano un nostro desiderio e forzano un po’ i loro tempi (a volte meno male se no ci facciamo vecchie). Ma il problema può nascere da lì, quando il bambino arriva le cose cambieranno per forza e questo può essere davvero sconvolgente, ma se entrambi lo avete desiderato e siete pronti a riscrivere con nuove regole e su nuove basi la vostra vita potete farcela. un figlio unisce certamente, ma solo due persone che insieme lo hanno sognato e che insieme prima hanno disegnato nella loro immaginazione e nel loro cuore una famiglia e poi l’hanno costruita davvero.
Auguri
M di MS dice
La mia esperienza è simile a quella delle altre mamme che già hanno scritto, così come le paure che provi tu. Ricordo quando mancavano pochi giorni alla nascita del mio primo figlio. Eravamo a letto e io ho pianto dicendo a mio marito che di lì a poco avremmo perso per sempre la nostra intimità. Non l’avevo ancora persa e già ne avevo nostalgia. Io penso che questa paura di un cambiamento che ancora non si conosce sottenda la paura che possa venir meno un amore travolgente e appassionante, un amore basato su due persone e i loro interessi di coppia. Ma con il passare degli anni anche una coppia può – non necessariamente, ma può – diventare qualcosa che perde il suo vigore e il suo entusiasmo. Quando confidai le mie paure ad un’amica già mamma lei mi guardò e sorrise. Mi disse:"Ma se un figlio non lo fai con chi ami con chi dovresti farlo?". Domanda molto ovvia, ma forse necessaria per trovare l’altrettanto ovvia risposta. I figli possono dividere nel senso che hai meno tempo per te stessa e per la coppia. Ho detto meno, non zero! Ma i figli uniscono all’infinito. Due genitori si amano moltissimo attraverso i figli, il che non esclude passione e vivacità. Inoltre, è proprio attraverso i figli che si scopre secondo me il vero senso della parola "amore": Si compiono gesti di generosità disinteressata uno nei confronti dell’altro, perchè è necessario a mantenere equilibrio nella coppia. Per es. stare con il figlio mentre la mamma va in piscina o viceversa.
I tuoi timori sono quelli di una donna sensibile e intelligente e sono normali. L’importante è che ne parli apertamente con il tuo compagno e che quando avrete un figlio lui sia un padre attivo e presente. Come potrebbe allora verificarsi una situazione di squilibrio, con una madre non donna? Se farete tutte e due la vostra parte, sie nel fisico che nella mente, sarete completamente allineati. Auguri!
Mammafelice dice
Io penso che la vita è come noi la facciamo.
La tua vita non sarà sconvolta, se tu non la vorrai sconvolgere. Un bambino è una persona, tu sei una persona, e se ricorderai che avete entrambi bisogno di amore, di libertà, di diventare voi stessi… non perderai nulla.
Nella nostra coppia, Dafne è arrivata perchè desiderata, e non ci ha tolto nulla: ha solo accresciuto quello che già c’era. Se voi vi amate, se vi rispettate, se siete felice… saprete dare questo tipo di vita anche al vostro bambino.
Non ho mai considerato mia figlia come una creaturina che volesse solo prendere da me: le do e le ho dato moltissimo, ma mai fino a svuotarmi di me stessa.
Perchè se tu ti svuoti, ti annulli, ti fai martire per un’altra persona, poi non avrai più nulla da dare, se prima non lo dai a te stessa.
Io amo mia figlia totalmente, ma la amo ‘alla pari’: io non sono la sua schiava, e lei non è la mia pallina di creta, che io posso plasmare a mio piacimento. La libertà piace anche ai bambini, credimi…
Certo, nella vita di una mamma ci sono periodi di stachezza, o di tristezza, a volte di inadeguatezza… ma se tu coltiverai te stessa, il tuo amore, la tua unione, le tue passioni, dalla maternità trarrai solo una enorme grandissima felicità.
Non avere paura.
Se voi vi amate e vi rispettate, continuerete a farlo anche dopo.
L’Amore si somma, non si sottrae.
Ti abbraccio!
Cami dice
Ciao, io sono Camilla. Forse in questa discussione non c’entro niente però volevo raccontarti la mia esperienza. Ho quasi 19 anni e sono rimasta incinta. Ho avuto paura e ce l’ho tutt’ora, non volevo un figlio, non ci pensavo neanche lontanamente. Quando il mio fidanzato ha scoperto che ero incinta non si è fatto più vedere. Questa bambina la crescerò da sola, ho paura di quello che sarà ma voglio farlo per me, per lei e per tutti quelli che hanno detto che non ce l’avrei mai fatta!
Mamma in 3D dice
Ciao Maddalena. Non credo che tu conosca il mio blog…
Ogni storia è diversa. La mia è quella di un amore di ragazzini che è cresciuto progettando il futuro, scoprendo la gioia di vivere insieme quando ci siamo sposati da giovani adulti e poi desiderando, dopo un paio d\’anni di felicissima vita in due, di avere prima uno, poi due, poi tre bambini. E\’ la storia di una Mamma e un Papà che si guardano ancora come due innamorati.
Hai ragione a pensare con lucidità che le cose cambieranno: è così, la vita subisce una rivoluzione che si fatica ad immaginarsi prima. E\’ giusto essere consapevoli del fatto che non si sarà più l\’unico riferimento e amore l\’uno per l\’altra, che si sarà spesso tanto stanchi e distratti, che il tempo (e il silenzio) per le confidenze fra adulti sarà molto limitato… ma non è tutto qui. I figli possono essere la più grande scoperta di felicità e condividerli con la persona che si ama crea un legame indissolubile, riconoscere in loro i migliori pregi ed i peggiori difetti dell\’altro parla dell\’amore che li ha generati e leggere negli occhi del proprio compagno le stesse indescrivibili emozioni può avvicinare come nient\’altro.
Penso che la chiave per crescere come coppia e diventare una famiglia senza contraccolpi troppo duri sia nel desiderare le stesse cose, nello stesso momento, e allo stesso modo. Perciò ti consiglio di parlare tanto col tuo compagno, di questi tuoi desideri e soprattutto dei tuoi dubbi, per cercare di andare incontro all\’eventuale decisione di avere un bambino con la stessa consapevolezza e le stesse aspettative. Pur sapendo che i padri e le madri sono giustamente diversi per sensibilità ed esperienza fisica e che proprio questo è una grande ricchezza per i figli.
Ti auguro ogni felicità.
Pensataaddosso dice
Posso solo raccontarti in breve la mia di esperienza, ma tutte le vite sono "uniche" e quindi nessuno potrà darti la risposta che cerchi.
Io posso dirti che amo perdutamente mio marito, che sono altrettanto amata e che il nostro amore con il matrimonio e i figli è addirittura aumentato. Il superare insieme le difficoltà di "essere famiglia" ci ha resi ancora più forti e uniti, sappiamo entrambi che anche nella situazione più difficile possiamo contare l’uno sull’altra. Amiamo i nostri figli e non potremmo vivere senza di loro, "noi INSIEME abbiamo occhi solo per la nostra famiglia" e non io sola per i miei figli. Amare e curare i propri figli non dev’essere un esclusiva della madre, se farete insieme i genitori sarete uniti anche in questo 🙂
Non mancheranno i momenti in cui vorrete più tempo per voi come coppia ma dovrete pensare prima ai figli, ma questo succede quando sono molto piccoli, poi crescono e potrete ricominciare piano piano a prendervi sempre più spazio, se poi ai la fortuna di avere nonni (o chi per loro) che possono aiutarvi ogni tanto potrete concedervi del tempo "solo vostro" anche quando sono piccolissimi. Solo vivendolo potrai capire qual’è il "tuo modo" di essere madre, moglie o compagna.
Io posso dirti che insieme a mio marito e ai miei figli sono felice più di quando eravamo fidanzati e spensierati.
ho avuto il primo figlio a soli 24 anni e la seconda a 28 e molti pensano che abbia sacrificato la mia giovinezza, io invece sono fiera di essere una giovane mamma e una donna innamorata 😀
my dice
ciao maddalena
questo tuo scritto mi ricorda tanto me stessa. Quando mi frulla una potenziale scelta di vita, metto tutto, proprio tutto, sul piatto. Ogni possibilità, soprattutto le più brutte. Con una enorme dose di realismo. Cerco, chiedo, indago.
Poi però un giorno mi sveglio e la matassa si è dipanata. Mi auguro succeda anche a te, magari anche grazie a queste risposte.
Ti dico rapidamente alcune sollecitazioni che ho avuto leggendo il tuo scritto:
1) sì, come sai anche tu, molte cose cambieranno, il vostro amore subirà dei mutamenti, etc. Ma partirà sempre dalla base che vi siete costruiti: se hai fiducia in queste fondamenta solide, non potrà andare troppo lontano
2) credo che, nel lungo e lunghissimo periodo, un amore che ha costruito e superato grandi difficoltà abbia un senso e un significato di molto maggiore ad un amore che ha vissuto solo per sè stesso
3) ti dico per esperienza personale che tu avrai ciò che desidererai: desideri non perdere la tua autonomia? io ti assicuro che non la perderai. Desideri non perdere la meraviglia dell’amore a due con tuo marito? non lo perderai. Certo, datti tempo. Ci saranno alti e bassi, periodi in cui crederai di avere perso tutto etc. Ma se son cose che desideri, che sono fondamentali per te, sei molto intelligente e saggia, troverai il modo per averli.
4) hai trovato blog di donne piazzate così male!?!?!?!? cercane altri 😉
5) "vedo molte donne che dopo la nascita del bambino hanno occhi solo per lui, etc etc etc non voglio diventare così"
non lo diventerai, se non lo vuoi (ribadisco)
inoltre, diventando madre, madre A MODO TUO, riuscirai anche a "vedere" le altre mamme. Ci sono mamme che si buttano totalmente sui figli perchè ne hanno bisogno, non perchè sia necessario e obbligatorio. Ci sono madri che ti dicono "mio figlio per addormentarsi ha bisogno che io gli canti 3 canzoni, in quel preciso ordine, di cui la terza saltando su un piede solo" perchè di fatto VOGLIONO farlo, perchè altrimenti avrebbero già letto e sperimentato decine di altri metodi, trovandone di più consoni e accettabili PER TUTTI
6) cambia il tuo blogroll 😀
con affetto sincero
my
biancaneve dice
Cara MAddalena, ti parlo per quella che è la mia esperienza, e non a nome di tutte le mamme. AVevo le tue stesse paure e più o meno la tua stessa situazione. Ero solo un po’ più vecchia (33 anni il rpimo figlio, 35 il secondo) e più "rodata" (un cane ci ha accompagnato fin dall’inizio della convivenza, so che può sembrare assurdo, ma per chi li ama è comunque un terzo incomodo… o un primo "bimbo").
PEr quanto mi riguarda la mia vita è stata stravolta e sconvolta dal primo e soprattutto dal secondo figlio (non tanto per il secondo quanto perché due sono davvero impegnativi per chi, come me, non ha nessuno su cui contare). Abbiamo avuto anche problemi di altro tipo, paralleli alla nascita dei figli (un grave lutto, traumatico e il mio posto di lavoro, lasciato). I problemi tra di noi si sono moltiplicati, lentamente ma costantemente. PErò e qui viene il bello… ci amiamo lo stesso, ne sono sicura. Certo, non è l’amore di prima. Gli screzi,i litigi, il tempo per noi che non c’è più… tutto questo esiste ahimé e io ne ho sofferto moltissimo. Però abbiamo due gioiellini, che amiamo e siamo due persone che, credo, stanno cercando ancora adesso, a distanza di 4 anni dal primo figlio (hanno 4 e 2 anni), di adattarsi a questi cambiamenti. A volte ci sono frustranti insuccessi a questo adattamento. MA i piccolimattoncini di successo stanno ricostruendo un qualcosa di grande che si chiama famiglia…
Non so come aiutarti… se hai fiducia e amore dentro di te ce la farai… certo, qualcosa cambierà. Ma probabilmente in meglio… col doppio della fatica. Facci sapere…
un abbraccio