Nell’articolo sul cesareo ho chiesto alle mamme che mi leggono di raccontare il loro parto.
Elena ci racconta la sua esperienza FELICE di cesareo, avvenuto all’Ospedale Maggiore di Parma.
Ciao Silvia,
raccolgo la tua richiesta di avere racconti da mamme cesarizzate ed eccomi qui!
Mi chiamo Elena, ho 34 anni e il 10 giugno di quest’anno è nato, all’ospedale maggiore di Parma, il mio primo bellissimo bambino Vinicio.
Ho avuto una gravidanza stupenda, ed ho molto fantasticato sul parto, io e mio marito, Rudi, abbiamo anche frequentato un corso preparto di coppia per vivere a pieno, assieme e con consapevolezza questo momento.
Qualche “disguido tecnico” (placenta previa e posizione podalica di Vinicio) fino all’ultimo (35^settimana) ci aveva fatto pensare di dover ricorrere ad un parto cesareo ma poi magicamente si è risolto tutto… io psicologicamente mi ero preparata all’eventualità, abbastanza concreta, di un cesareo quindi è stato duro, nelle ultime settimane, resettare tutto nonostante fossi molto contenta e “carica” di poter affrontare un parto naturale.
Il parto è stato un’esperienza molto forte e sofferta, non mi dilungo nelle descrizioni specifiche ma ho/abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare per far nascere Vinicio naturalmente ma, dopo 20 ore di travaglio, difficoltà di dilatazione, induzione con ossitocina delle contrazioni, epidurale ed un’ ora abbondante di spinte, le ostetriche, i ginecologi e soprattutto io (Vinicio non so) abbiamo gettato la spugna… e mi hanno preparata per il cesareo.
Per me, quando mi hanno comunicato che mi avrebbero portato in sala operatoria, è stata una vera liberazione… ero distrutta, preoccupata per il bambino e non vedevo l’ora di poter abbracciare mio figlio.
Forse è stato per il parto difficoltoso, ma io il cesareo l’ho vissuto in modo molto “dolce” pensavo solo che da li a poco avrei visto mio figlio, non l’ho vissuto per niente male, ovviamente avrei preferito che la natura facesse il suo corso ma quando non va non va…
Dopo un minuto che Vinicio è stato “estratto” (taglio cordone, pulitina e non so cos’altro…) me l’hanno fatto vedere avvicinando il suo volto al mio, quel momento è stato magico, lui aveva un colorito paonazzo/violetto, era tutto bagnato, avvolto nel telo verde e urlante, io gli ho parlato, l’ho baciato ed accarezzato e lui ha smesso immediatamente di piangere, CONTATTO, è stata veramente l’emozione più grande della mia vita!
Portata in reparto e sistemata nella stanza non abbiamo aspettato più di un ora e mezzo prima che ci portassero il bimbo in stanza e da lì non si è più mosso, a Parma, infatti, lasciano i bimbi in stanza con le mamme tutto il tempo della degenza.
Ho avuto un post operatorio buonissimo, mi son ripresa a tempo di record (volevano mandarmi a casa dopo un giorno e mezzo…) anche se ovviamente nella “gestione” del bambino sono stata sempre assistita.
Gli ho porto il seno appena l’ho avuto in stanza e, senza alcuna difficoltà, come fosse la cosa “più naturale del mondo”, Vinicio si è attaccato correttamente ed ha iniziato a succhiare da subito, risultato, dopo un giorno e mezzo avevo la montata lattea e, ad oggi, ho una produzione di latte da far invidia alle frisone! l’allattamento mi da una grandissima soddisfazione e Vinicio cresce in splendida forma!
Io mi fermo qui, spero di esserti stata in qualche modo utile, ti faccio i complimenti per il bel sito e ti mando un abbraccio virtuale
Elena
Pezzy dice
Ciao a tutte! La mia testimonianza arriva tardi rispetto alle vostre e ad un anno di distanza dalla nascita del mio piccolo. Oggi mi sono imbattuta su questo sito, mentre ero alla ricerca di…cosa?Di certezze e coraggio che non sono certo gli altri a potermi dare. Per me, come per alcune di voi, il cesareo un anno fa è stato una liberazione e, permettetemi, quasi “Naturale” dopo un ricovrero di circa 50 gg per placenta previa centrale con annessa emorragia. Quella mattina, a 35+5, il mio appuntamento mattutino con il cardiotocografo evidenziava contrazioni alte ogni 4/5 minuti ed io che ero diventata bravissima a leggere il tracciato dissi all’ostetrica: “niente colazione….si va in sala operatoria” e feci venire la mia ginecologa che convenne sull’opportunità di intervenire. Io ero emozionata, felice e spaventata non per il cesareo in sè, quanto per le complicanze dovute alla santa placenta che aveva sbarrato la strada, costringendomi a restare in ospedale, incupendo i giorni di attesa col timore e la speranza di poter stringere il mio bambino. Quella mattina lo avrei finalmente incontrato e ad aspettarmi volli solo mio marito e mia madre, per paura che qualcosa potesse andar storto. Ed, invece, tutto filò per il verso giusto: il mio piccolo è nato ” grosso” ( così dicevano i medici mentre lo tiravano fuori dalla sua bolla). Io ero stupita da quanto fosse stato veloce e non so dirvi la gioia , il sollievo e la gratitudine quando me lo hanno messo vicino…un attimo…il più bello della mia vita. Poi di nuovo un pò di timore e il sollievo finale quando sentii dire “Dai si stacca (Lei,la santa placenta che non mi riservava altri scherzi)”. Mi sono sentita la persona più fortunata a questo mondo e ho passato le successive due ore a dire “Grazie” al Ciello, a medici ed infermiere. Qualche problemino per la ripresa dopo 50 giorni di degenza che mi avevano tolto forza e, forse anche fiducia in me stessa. Contornata per tanto tempo da medici, in una gravidanza che di fisiologico aveva avuto poco, avevo sviluppato un leggero senso di inadeguatezza di cui ho preso coscienza col fallimento del tentativo di allattarlo. Tornati a casa, il piccolo non si era riuscito ad attaccare bene e ha perso peso ed io spaventata lo portai in ospedale.Dopo due giorni appurato che si trattava di ipoalimentazione lo riportammo a casa e per paura di non riuscire ad allattarlo siamo passati al latte artificiale. Lui era così pigro che proprio non voleva saperne, dovevo svegliarlo per farlo mangiare. Ho messo al bando i sensi di colpa e le paure e ho cominciato a godermi lui, il nostro stare insieme e il mio occuparmi di lui e da lì è stata in discesa. Scrivendo ho trovato la risposta che cercavo. A tediarmi è il desiderio e paura di una nuova gravidanza con l’incognita che il problema possa ripresentarsi. Ho sempre desiderato avere almeno 2 figli , ma ora ho paura. Posso concentrarmi su ciò che c’è, magari dovrò ricalcolare i miei progetti, magari troverò il coraggio, ma intanto c’è lui e tanto basta.
Bietolina dice
Dopo una gravidanza per nulla serena l’unica cosa che nn volevo era un cesareo, ma a causa delle pressione altà che continuava ad andare e venire …il giorno dell’induzione è diventato il giorno del cesareo… che tutto sommato è stato tutto cosi veloce che nemmeno mi è pesato… alle 7,30 ero in ospedale alle 8,30 il ginecologo mi ha detto che era meglio nn correre rischi e alle 10.06 è nato Alessandro.
Complice un team di dottori e sopratutto un ottima ostetrica che mi ha preparata tra una battuta e l’altra sono arrivata in sala operatoria senza patemi…
Unico neo, la spinale faticosa da fare, ma andata anche quella.
Mi spiace solo che il mio compagno non è potuto entrare…
Ora che ci penso un altro neo c’è stato… la poca delicatezza del parentado della mia compagna di stanza, ma va beh! L’unica cosa che mi ha un pò fatto male è che non son riuscita subito a coccolarmi Alessandro come volevo e quindi attaccarlo al seno…
Seno piccolo, posizione scomoda, tubi a dx e avanvera..lui che nato qualche settimana prima aveva ancora voglia di dormire….
pero’ si, ora mi piacerebbe porter sperare in un nuovo prossimo parto spontaneo!
mammina74 dice
nel novembre 2007 è nato pisolo, kg. 4,380 un vitellino! mi hanno fatto il taglio perchè avevo la pressione alle stelle.
oggi a quasi due anni dalla sua nascita ancora lo allatto… per cui non credo che il cesareo sia un impedimento all’allattamento e se non ci fosse stato io rischiavo di non essere qui a scrivere perchè con la pressione così alta rischiavo la vita col parto naturale
il medico è stato fantastico, l’anestesista pure
e non penso di essere una mamma di serie B anzi mi sa che il parto naturale è meglio rispetto ai dolori che arrivano dopo!!! :smirk:
Fra dice
Mi unisco al coro.
dopo due lunghi giorni, due induzioni con il gel, un’induzione con l’ossitocina e l’epidurale la mia cucciola non ne voleva sapere ed era tanto stanca.
Per fortuna la sala operatoria era li’ a mezzo metro.
E per fortuna l’anestesista era pronto e il chirurgo non era ancora andato via.. la neve forse non gli avrebbe permesso di tornare.
Abbiamo rischiato poco, potevamo rischiare molto, ma potevamo rischiare niente.
Ad ogni modo PER FORTUNA c’è il cesareo…una volta c’era il forcipe… e non credo prprio che fosse meglio.
Si chiama progresso della medicina, e va rispettato.
Si tratta di dare ad una vita una possibilità in piu’.
Non siamo meno madri , possiamo allattare benissimo e con successo (io lo faccio da sette mesi due settimane e sei giorni) e i nostri bimbi sono bimbi come tutti gli altri..
la mia è come me.. :finger: nata col bisturi! 🙂
beatrice dice
Ciao a tutte.
Sono mamma da quasi 5 mesi e anch’io ho vissuto felicemente l’esperienza del cesareo.
Prima di tutto penso che la prima grande differenza sia da farsi tra cesareo d’urgenza e programmato. Il secondo, che è quello che ho subito, avendo in grembo una bimba podalica “senza minzione di rivolgimento”, offre il “vantaggio” di arrivare all’intervento preparate. Nel senso che tutto è organizzato e la mamma ha il tempo di prepararsi pasicologicamente al taglio e all’anestesia. anche fisicamente è un vantaggio, perchè ad es. col quasi digiuno del giorno prima, si preparano meglio stomaco e intestino. Poi certo conta l’atteggiamento psicologico della mamma. Ho visto mamme sentirsi di secondo livello, perchè non hanno “sofferto” le doglie e il parto naturale. Credo che questo sia un retaggio culturale difficile da togliere. Anch’io mi son sentita chiedere, con compatimento, “Oh poverina, non hai sentito i dolori!”, ma mi son fatta una bella risata. Con tutto il rispetto per Leboyer, non condivido un suo solo pensiero! Sono anni che lavoro come educatrice e vi giuro che non mi è mai capitato di distinguere tra bimbi nati col cesareo e bimbi nati con parto naturale! la differenza lo fa, invece, l’atteggiamento con cui la madre racconta al figlio della sua nascita. Io, che mi son sentita per anni raccontare l’orribile travaglio di mia madre e il parto come la più orribile delle esperienze, ho sempre sognato di fare il cesareo! Così è stato. Io ho visto nascere la mia bimba, grazie all’anestesia spinale. L’ho vista e baciata dopo pochi minuti e allattata subito dopo essere stata ricucita. Che poi lei abbia rifiutato il seno è un’altra storia. Ci sono tante donne che allattano dopo un cesareo, molto dipende dal bimbo (la mia si schifava del capezzolo e dopo averle tentate tutto amen!).
Certo è un intervento e si ha bisogno dell’aiuto del compagno e dei famigliari perchè ovviamente i primi giorni non ci si può prendere cura al meglio del proprio bambino. Più si riposa e tranquilizza e più veloce e serena sarà la ripresa. Si metta in conto una settimana di riposo assoluto (ammesso solo allattare e cambiare il bebè) e un altro paio di settimane senza faccende domestiche. Questo è il momento di servirsi di surgelati, take away, piatti delle nonne… In questa prima fase è l’aiuto che possiamo avere dagli altri a fare la differenza! Mio marito, ad es, faceva tutto, dalla lavatrice alla lavastoviglie; le nonne portavano cibo e pulivano casa: io dopo 1 settimana ero già in forze e a passeggio con la carrozzina. E’ fondamentale, col cesareo, liberarsi di senso di onnipotenza (“posso fare tutto e bene”) per evitare di ritrovarsi ko e impiegare il doppio a riprendersi. Ricordiamoci che è un intervento e diamo al ns corpo e alla ns mente il tempo di rimarginarsi! Quanto al malsano senso di colpa per non aver partorito normalmente: pazienza, donne! godiamoci l’esserino che abbiamo dato alla luce e pensiamo che non ha sofferto per nulla!
Renata dice
Il mio secondo bimbo è nato con un cesareo d’emergenza. Visto che il mio primo figlio era nato con parto naturale due anni prima, non avevo nemmeno considerato il cesareo. Mi ha spevantato il come si è presentata questa nascita e mi è dispiaciuto non provare le stesse emozioni di due anni prima… ma mio figlio era nato e stavamo entrambi bene, questo era molto più importante del come è venuto al mondo.
Mammafelice dice
Anche la mia esperienza con il cesareo è stata positivissima e sono davvero grata di averne potuto usufruire.
La mia gravidanza è stata pessima (9 mesi tra letto e ospedale, minacce ripetute d’aborto, emorragie, 3 distacchi… una schifezza, insomma :)) e il cesareo è come se avesse rimesso tutto ‘a posto’. Il terzo giorno ero a casa, felice e in un certo senso ‘liberata’ e ho potuto ricominciare a vivere.
Forse è per questo che mi ritengo una mamma felice: perchè dalla nascita in poi tutto è stato in discesa, rispetto alle ansie e al dolore della gravidanza 🙂
paola dice
Ciao, sono felice per te e per la tua esperienza felice, la mia non lo e` stata altrettanto. In primo luogo non lo avavo prorpio preso in considerazione durante la gravidanza (mea culpa), in secondo luogo, credo che un parto naturale nella stessa struttura avrebbe sortito lo stesso effetto, visto l’assistenza pessima ricevuta….Un baciotto al tuo Vinicio!
Silvietta dice
grazie Elena per la tua lettera e grazie a Silvia per i suoi spunti e la sua accoglienza.
E’ una bellissima testimonianza, e mi dà davvero gioia leggere che non si parla di sensi di colpa o di attese ma che le aspettative e le ansie legate al parto naturale e al cesareo sono confrontate con l’unica cosa importante: la nascita, del bambino e della mamma! e che attorno a te tutti ti abbiano aiutato a realizzare quello che era il meglio per tutti e due 🙂
complimenti, a presto, s.
Arianna dice
Splendida testimonianza.
Capisco perfettamente cosa intende per “liberazione”, dato che mentre il mio primo cesareo è stato programmato anticipatamente, in quanto gemellare, quello successivo è giunto dopo un travaglio estenuante e una dilatazione ridicola.
Io me li sono goduti entrambi, certamente anche grazie alle persone fantastiche che mi hanno assistita durante l’operazione.