Ho desiderato tutto l’inverno un po’ di tempo lento da trascorrere con me stessa e con mio marito.
Corse, lavoro, scuole, riunioni, impegni, passioni da coltivare…tutto con il fiato sempre troppo corto.
Poi è arrivata l’estate. I bambini, dopo 15 giorni di mare con noi, ora sono al mare con i nonni.
Ogni giorno è una conquista.
Matteo scrive (e davvero posso dire, con un pizzico di orgoglio, che ha imparato da solo perché io me ne sono ben guardata), Niccolò ha ripreso tono dopo i suoi nove cicli di antibiotico (nonostante la lussazione dell’omero…di cui presto scriverò).
Con i nonni stanno bene, sono felici.
Io, dal canto mio, mi sto godendo la pacatezza di questi pomeriggi, il tempo improvvisato, vado a trovare amici, esco la sera senza dover prima organizzare nulla, apro il frigo alle 20 e decido cosa cucinare. La libertà dell’ultimo minuto, che con due bambini piccoli è impraticabile.
Eppure forse sto invecchiando un po’, perché mi mancano. O meglio, la sera senza di loro è un po’ cupa. Pensieri non propriamente ilari scavano un sottile percorso di ansia.
Quella sensazione che tutto potrebbe accadere da un momento all’altro, senza che io li possa baciare ancora. Si, tutto può accadere sempre, ovunque e comunque, ma la distanza in me amplifica quella sensazione di precarietà che quotidianamente è soffocata dalle loro voci.
La casa non è più l’alcova, è inutile. Che loro ci siano o meno non cambia nulla.
E allora succede che sia proprio la casa a parlarti, a ricordarti che loro sono la vita, non la tua in particolare, ma la vita in genere, quella che palpita, che cresce, che corre.
Come Pollicino raccolgo le briciole di cui sono disseminate le stanze.
La dispensa con i loro biscotti e i loro succhi di frutta, il cassetto dei medicinali con il Nurofen e il Dicodral, la libreria della sala con Wall-e, il frigorifero con il loro yogurt e poi…una pallina di Geomag in camera, una macchinina in lavanderia, un Lego in cucina, la cartella nuova nell’armadio che aspetta due piccole braccia.
Tutto pulsa. Di loro. E del mio essere madre.
Silvia dice
Ho letto del tuo blog su una rivista e mi sono incuriosita visto che sono mamma da solo un mese e mezzo…credo che passerò spesso a leggerti, è un sollievo e un piacere capire che non sono l’unica con certe paure, incertezze, dubbi, ma che tutte nel nostro essere imperfette siamo le migliori madri possibili per i nostri figli..
twins(bi)mamma dice
bello questo post… penso siano considerazioni che accumunano tutte le mamme…il sentirsi “liberi” quando non ci sono ma con quel vuoto dentro che solo i ns figli sanno colmare…comunque goditi questi momenti perchè ogni tanto alle mamme fa bene staccare per tornare + cariche di prima…
smurzy dice
vivo esattamente come te… sempre di corsa sempre affannando e tante volte mi saltano i nervi. ma cosi’ come torno a casa e lui magari è ancora dalla nonna, mi sento vuota, persa, come se mi mancasse un arto e, ogni volta, mi riscopro MAMMA!
ciaoooo 😉
ELENA dice
A me non è successo il giorno in cui sono diventanta mamma e nemmeno 3 mesi dopo (lo consideravo ancora 1 appendice scomoda) ma verso i 6 mesi quando ho realizzato che il tempo 24 ore su 24 stava scadendo (per via del lavoro) e quindi ho realizzato che non era una situazione transitoria ma era un “per sempre” (e si’ ci ho messo un po’) ed ………………….eccomi ho scoperto che non era 1 appendice scomoda non ero piu’ solo io non eravamo solo coppia ma FAMIGLIA OVVERO SUO PROBLEMA MIO PROBLEMA IN MODO INSCINDIBILE! E quelle rare volte che entro in casa e lui non c’è mi chiedo dov’è finita la mia spensieratezza la mia vita di prima che non tornerà mai mai più nemmeno se lui non è lì con me perchè mio figlio mi ha cambiato il dna sono geneticamente modificata dal mio cucciolo e se da 1 lato mi spaventa e un po’ mi spiace dall’altro lato….SONO MAMMA E VA BENE COSI’!!
siete stupendi!!!
Amalia dice
Era parecchio che non passavo da queste parti. Caspita come sono cresciuti i tuoi bellissimi figli!
mammasidiventa
kosenrufu mama dice
un post toccante con parole che sembrano mie.
Capisco quel sottile stato d’ansia, io mi sono scoperta così, non mi riconosco ma con loro sono così e devo dire che più crescono e più aumenta….!
Aggiungo che loro sono la vita, in quanto bambini, figli, nostri, ma come fossero i figli di chiunque altro, senza figli non ci sarebbe più vita e a volte mi soffermo a credere che il senso profondo e fine ultimo dell’essere umano siano proprio i figli in quanto vita. Senza nulla togliere a coloro che purtroppo non possono vivere l’esperienza di genitore!
Inoltre proprio quando sono lontani mi rendo conto di come la famiglia sia un’organismo vivente e pulsante e unico, ogni membro separato ma allo stesso tempo indiscindibile dagli altri… per lo meno fino al loro (?) 20 anno di età (?). 🙂
la vostra foto secondo me rispecchia proprio questo, siete bellissimi!
Paola dice
Pensavo tutte queste stesse cose, in queste sere. Grazie di averle dette, e così bene.
Blanche dice
Una cosa in particolare,delle tue parole, mi ha risuonato dentro: la sensazione “che tutto potrebbe accadere da un momento all’altro, senza che io possa baciarli ancora”. E’ qualcosa che conosco molto bene. E’ una consapevolezza dolorosa che prima di diventare mamma non avevo. Una consapevolezza che di tanto in tanto si accende con intensita accecante e mi toglie il fiato. Prima di avere loro ero immortale, poi ho mangiato il frutto dell’albero della conoscenza. Ho dato la vita e sono diventata mortale, come è possibile questo? Non lo so ma è così. Forse è vederli crescere, solo cinque minuti fa non tenevano su la testa e ora corrono. E io per la prima volta so con certezza di invecchiare.
Ondaluna dice
Queste briciole resteranno dentro di te e diventeranno sempre di più con gli anni, si uniranno come in un filo denso di ricordi, di affetti. Sono la linea che traccia la storia della vostra relazione, della vostra vita. Ti auguro che i pensieri cupi (per me comprensibili, e te lo dico per farti arrivare la mia empatia) possano essere sempre dissipati dalla grande pienezza che dà l’amore di madre. E’ un augurio per te, per me, per tutte le madri.
acasadiclara dice
hai ragione e anche io mi sento così. e non ho neppure il marito a farmi compagnia, chè anche lui è in montagna con i piccoli. ma per la prima volta quest’anno non ho avuto tanta voglia di uscire, preferivo starmene in casa tranquilla, è stato un anno molto faticoso e pieno di cose. ho avuto il mio week end con le amiche e mi basta per tutto un altro anno.
sabato torneranno e sono molto contenta di riaverli qui, perchè da sola non sono più nulla, e mi sento completa solo quando siamo in quattro. poi ci saranno le vacanze tutti insieme e sarà bellissimo. ciao e buona estate, hai una famiglia bellissima!!!
simplymamma dice
bellissimo post…i figli ti cambiano per sempre…dentro e fuori…ci illudiamo che se loro non ci sono tutto torna come prima ma non è così, per noi come mamme, per noi come donne, per noi come coppia. il tempo è passato e ci ha regalato il dono più grande…i figli…fanno parte dei nostri pensieri, delle nostre vene, del nostro cuore. è sicuramente la più bella schiavitù che la vita ci poteva riservare. buone vacanze.