Domanda
Egr. dott.ssa Agnone,
ho un bambino di 21 mesi abbastanza vivace, testardo e capriccioso; recentemente ho sentito parlare di ipercinetismo e mi sono un pò allarmata riscontrando in mio figlio alcuni dei sintomi; le faccio degli esempi: al mare quest’estate ha corso su e giù in spiaggia tutto il tempo, senza mai fermarsi per riposare; è impaziente: appena vuole qualcosa dobbiamo dargliela immediatamente o si arrabbia; è manesco, morde gli adulti, compresi noi genitori e picchia i suoi coetanei, senza curarsi dei nostri rimproveri.
E’ talmente vivace che i miei parenti lo chiamano scherzosamente “Bin Laden”.
Fino ad ora ho sempre pensato che avesse un carattere ribelle accompagnato da capricci, ma dopo essere venuta a sapere di questa malattia vorrei da lei qualche chiarimento per non dover preoccuparmi più del dovuto.
Grazie per la sua attenzione e per la risposta.
Risposta
Gentile Signora,
la distanza e la mancanza di osservazione diretta mi impediscono di fare una diagnosi certa, quindi in questa sede cercherò di conversare con lei sul fenomeno che mi descrive, nella speranza di risponderle esaustivamente.
Riguardo al “sentir parlare di ipercinetismo“, voglio subito tranquillizzarla dicendole che oggi questo nome è un pò abusato in molte situazioni che sfuggono al controllo o alla comprensione di adulti, educatori, e insegnanti, e solo in una relativa percentuale di casi è possibile fare una diagnosi che escluda realmente altre cause, di cui il comportamento del bambino è solo la punta dell’iceberg.
Da un punto di vista evolutivo, a 21 mesi, se pur si avvia verso una successiva fase di sviluppo, è possibile che il bambino avverta dentro di se delle sensazioni che non è ancora in grado di definire come proprie, e le attribuisce al “fuori” che è usato come contenitore della proprie tensioni.
Scaricarle nell’ambiente ha quindi una valenza positiva, serve a crescere. La manipolazione e l’esplorazione con cui sembra che il bambino “cerchi se stesso nell’ambiente” servono a sviluppare l‘interesse, la curiosità, l’empatia verso l’altro.
Le dico tutto questo perché credo che sia utile avere una visone positiva, vedere “a cosa serve” a suo figlio questo atteggiamento, con la fiducia nel fatto che ogni cosa nell’organismo ha un senso e non accade per caso.
Detto ciò, comprendo dalle sue parole che l‘impazienza, la rabbia, i capricci e le ribellioni non sono certamente facili da gestire per voi genitori. In primo luogo la inviterei a chiedersi cosa è successo recentemente nella vita del bambino e della vostra famiglia: la nascita di un fratellino? Una separazione da qualche figura importante? L’inizio della scuola, un cambiamento in casa, nelle abitudini familiari? Spesso il comportamento diretto è l’unico modo che il bambino ha di comunicare qualcosa, ed è per questo che io credo profondamente nell’importanza di leggere un “sintomo” come una tentativo di esprimersi, prima che un problema da risolvere.
Trovata la chiave di accesso sarà più facile tradurlo in un linguaggio comprensibile. Il linguaggio del bambino e l’utilizzo del suo corpo sono (in un modo meravigliosamente spontaneo) collegati ai suoi sentimenti.
I bambini che manifestano rabbia o fanno i capricci attirano più facilmente l’attenzione, ma sono ovviamente inconsapevoli di ciò che provoca loro tristezza, impotenza o paura. A volte essere spaventati o confusi riguardo alle forti sensazioni che provano fa cercare loro sollievo in comportamenti alternativi.
Un primo passo può essere quindi quello di cercare di “allargare l’inquadratura” e provare a guardare lo scenario da un punto di vista più ampio.
A volte un percorso di sostegno psicologico alla famiglia, anche breve, è utile a fornire chiavi di lettura che è difficile trovare da soli, quando si è coinvolti nel processo.
Per concludere, se questo può servirle a fugare ogni dubbio, le suggerisco di rivolgersi ad una struttura competente per la diagnosi di questa sindrome. Se lo desidera, può contattarci privatamente per valutare le risorse presenti nel suo territorio, e aiutarla a trovare le figure professionali che possono fare al suo caso. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Serena dice
Grazie ad Anna per il riferimento a genitori crescono. Mi permetto di mettere il link al post principale in cui discutiamo proprio i bambini vivaci, o come li chiamiamo noi: bambini amplificati
http://genitoricrescono.com/il-mio-bambino-amplificato/
Chiedo scusa alla padrona di casa per il link, ma mi sembra proprio che questa mamma (o papà) abbia bisogno di sentirsi più umana tra noi poveri genitori che hanno a che fare con bambini che non si fermano MAI.
(e come ho scritto anche su fb, mi piace molto il nuovo layout!)
anna dice
io darei un’occhiata al sito genitori crescono, rispetto ai bambini amplificati, credo possa interessarti.
Silvia - Improvvisamente in quattro dice
Mi è piaciuta la risposta. Pacata e professionale.
E bello anche il nuovo layout del blog (non te lo avevo ancora detto!).
Sil