Domanda
Buon pomeriggio, leggendo il blog di Mamma Imperfetta ho pensato di scriverle.
Vengo subito al dunque: mi sento soffocare dal marito, la casa, il lavoro sempre di routine, il poco tempo che ho per me. Il risultato è che mi ingozzo di dolci.
Non ho una amica, mi sono trasferita, ho perso tutti gli amici.
Quello che so e che vorrei è uscire da questo stallo, cercare nuovi interessi. Vorrei potermi sfogare con una persona fidata. Vorrei riuscire ad organizzare la casa, le pulizie, gli acquisti e quant’altro mi dia la tranquillità interiore.
Non so se sono riuscita a spiegarmi bene.
Grazie per il tempo che potete dedicarmi.
Risposta
Gentile Paola,
leggendo la sua breve mail ho la sensazione di percepire la fatica, la disillusione rispetto alle scelte fatte fin qui, la solitudine relazionale che sta provando. Le informazioni che ho a disposizione sono poche ma proverò a evidenziare qualche stimolo di riflessione che la possa aiutare a uscire dalla condizione che sta vivendo, spero davvero le possa essere d’aiuto.
Per spiegare la sua situazione ha usato la parola “stallo”, nel gergo degli scacchi identifica la situazione in cui il re muovendosi finirebbe sotto scacco e allo stesso tempo non si può muovere alcun altro pezzo, per cui la partita viene dichiarata patta. Spesso le parole hanno il potere di far capire come ci sentiamo intimamente, alle volte riescono anche a dare qualche indicazione per farci vedere la realtà.
Pur non essendo una grande esperta di questo gioco sono convinta che la nostra vita di essere umani sia ben più complessa e ricca di una partita a scacchi: giochiamo un gioco dove ritmi, regole, situazioni, protagonisti sono in perenne mutamento e questo può essere contemporaneamente un vantaggio o uno svantaggio a seconda di quanto siamo consapevoli di noi e di quello che vogliamo.
Ecco il punto: quando siamo in situazioni problematiche la consapevolezza che abbiamo di noi stessi diminuisce drasticamente a favore della percezione del problema, portandoci inevitabilmente a diventare parte attiva della questione e contemporaneamente a non capire che spesso la soluzione può venire proprio da noi. In altre parole diventiamo bravissimi a lamentarci e ad analizzare tutto quello che non va senza riuscire a identificare neppure una delle risorse che abbiamo già a disposizione per smuovere la situazione e quindi risolverla.
Nella sua mail c’è la descrizione di una situazione sempre-tutto-negativo, mi viene il sospetto che la fatica le stia annebbiando la vista: non metto in dubbio la sua sofferenza ma siamo sicuri sia davvero tutto e sempre così problematico? Che suo marito sia sempre soffocante o il suo lavoro sempre di routine? Senza un minimo di variazione? Mai?
Credo lo stallo sia proprio questo: assolutizzare i problemi è il modo migliore per renderli enormi e non poterli affrontare davvero, per mandare in patta qualsiasi partita.
È molto più semplice osservare e risolvere un problema per volta piuttosto che trovare la soluzione globale a tutti i problemi una volta per tutte: nessuno di noi ha a disposizione la bacchetta magica.
Se non abbiamo la magia dalla nostra possiamo puntare sulla realtà: che risorse abbiamo già a disposizione? Che cosa non stiamo utilizzando appieno? Chi sarebbe disposto a fornirci un punto di vista che ci porti a relativizzare quello che stiamo vivendo e magari a trovare qualche soluzione?
Per risolvere i problemi – fossero anche quelli matematici – non possiamo percepirci passive vittime della situazione, ma diventare attivi e competenti, è davvero l’unica strategia che ci permette di provare, magari sbagliare poi modificare la situazione.
Questo però comporta un prezzo da pagare: non ci si focalizza più sul lamento e su quanto non funziona ma si prova a modificare qualcosa, facendo uno sforzo e affrontando situazioni non più soddisfacenti che però abbiamo creato anche noi.
Ci sono momenti in cui ci troviamo a scegliere tra quello che è facile e quello che è giusto, una decisione che spetta ad ognuno di noi.
Un caro saluto
Gloria Bevilacqua
Psicologa-Psicoterapeuta
Patrizia dice
Ciao a tutte.. anche io mi rispecchio in ciò che è stato detto finora…ho provato a ripartire iscrivendomi all’università, ma neanche questo mi ha dato la spinta giusta… di fatto sono insoddisfatta della mia vita perché vorrei un aiuto in casa ma non posso permettermelo e la giornata è troppo lunga.. tra lavoro, compiti e studio spesso tralascio la casa ma poi mi tocca rimettere in sesto tutto in men che non si dica per non vivere in una stalla… sono sempre più stanca (soffro anche di tiroidite di Hashimoto che mi comporta anche attacchi di fibromialgia quando sono troppo stressata) e qualunque cosa faccia per ripartire proprio non riesco… Non ho amiche e più vado avanti e più mi sento sola… senza parlare che il pomeriggio devo recuperare i compiti con uno dei miei gemelli di 6 anni che mi sta dando filo da torcere. Mi sento sola anche perché mio marito fa i turni e, spesso, tutto ricade su di me (pagamenti, manutenzione auto, casa, bambini, compiti, ecc.).. vorrei uscire da questo circolo vizioso ma non so come..
olivia dice
CARA PAOLA, ANCHE IO MI SENTO SOFFOCARE OGNI GIORNO XCHE’ LA MIA VITA E’ TOTALMENTE CAMBIATA CON LA NASCITA DI MIO FIGLIO 21 MESI FA. TRA LUI ,LA CASA , IL LAVORO NON HO PIU’ LA SPENSIERATEZZA E LE AMICIZIE DI PRIMA..ANCHE IO HO PERSO TUTTI I LEGAMI SOCIALI CHE AVEVO PRIMA E LA SERA NON HO NEANCHE IL TEMPO DI FARMI UNA CHIACCHIERA AL TELEFONO CON QLC O VEDERE UN PO’ DI TV PERCHE’ MIO FIGLIO NON SI ADDORMENTA PRIMA DELLE 22.00 QUANDO IO SONO STANCA E NON VEDO L’ORA DI ANDARE A DORMIRE E DI CHIUDERE LA GIORNATA.
grazia dice
ciao paola, anche se non lo dici, suppongo tu sia mamma da poco…diventar genitori è un’esperienza incredibile, meravigliosa ma anche estremamente totalizzante…diventar genitori significa aver + tempo x guardarsi dentro, significa doversi prender cura della tua creatura, ma rende anche + forti se riesci a superare anche le prove che ti riserva, ad accettare che molti amici ti voltino le spalle xkè parli tanto e troppo spesso del tuo gioiello..ti senti “sola” tante volte, xkè sei “solo mamma” e a volte vorresti tornar anche solo per un attimo ad esser paola, o lo sguardo di chi sotto la mamma che sei riesca a scorger ancora paola….non temere la solitudine, xkè tante volte aiuta a ritrovarsi e a scoprir lati di noi che non conoscevamo…io mi son scoperta una guerriera…eppoi non sei mai sola perchè il figlio che hai ricevuto, nutrito del tuo amore, delle tue attenzioni, ti accompagna ogni giorno in una nuova avventura…ho solo un consiglio per te amica: ascolta musica, leggi libri (io lo faccio di notte, anche se son tornata dal lavoro tardi…bastan pochi minuti se la lettura è avvincente)…gli amici verranno quando sarai pronta…un abbraccio