Stacco un po’ (?), ce ne andiamo in montagna a far sciare i bimbi. Ma prima, l’ormai consueto post di consuntivo.
Questo 2010 è stato un anno generoso quanto a insegnamenti.
Ho imparato che osservare un bambino che inizia a leggere è un vero miracolo e che poter scrivere a tuo figlio è bellissimo.
Ho imparato che non è vero che più passano gli anni e più è difficile trovare amici. Ho imparato che, se voglio, posso non essere introversa e riservata. Che ho un lato conviviale, socievole, divertente. Ho imparato che a 36 anni si può uscire dai ruoli e scoprirsi diversi.
Ho imparato che non imparerò mai a fidarmi delle persone giuste, ad affidarmi a chi è capace di custodire con amore l’amicizia. Ma ho imparato che c’è anche chi invece ti vuol bene esattamente per come sei. Ho imparato che ascoltare i ruomors non è sempre un deplorevole peccato di superficialità, perché a volte quel che “si dice in giro” non è un puro esercizio di pettegolezzo da cui guardarsi per etica di principio ma è solamente la verità. Nient’altro.
Ho imparato che ci sono persone che tirano e allentano i fili di un rapporto con la facilità di un bungee jumper. Ho imparato che io sono felice di non essere così. Perché il non essere così è ciò che fa di me una persona ricca.
E ho imparato che però c’è anche chi inaspettatamente sa riannodare i fili con grande umiltà e sapienza.
Ho imparato che quando un figlio sta per compiere 5 anni, comincia a mancarmi un neonato da annusare. Ma anche che non sono più sicura di volere tre figli.
Ho imparato che mio padre ha ragione: tra i 30 e i 40 anni è proprio bello.
Ho imparato che la morte di un’amica è un dolore atroce. E che in questo dolore solo chi ti ama sa accoglierti, sfiorando con tenerezza le corde scosse dall’assenza definitiva. Ho imparato che la morte trascina con se il senso di colpa.
Ho imparato che se le barche sono ben costruite non affondano, nemmeno se sono di carta.
Ho imparato che la leggerezza non è superficialità. E che, sempre citando Kundera, il suo concetto dell’amore (“Forse non siamo capaci di amare proprio perchè desideriamo essere amati; vale a dire, vogliamo qualcosa dall’altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza”) è vero per tutti i rapporti tranne che per quello con i figli.
Ho imparato che i sogni si possono infrangere ma che se si infrangono restano comunque lì. A pezzi, dunque più ingombranti.
Ho imparato che ci sono momenti in cui un blog del genere diventa pesante.
Ho imparato che forse è stato l’ultimo Natale con Babbo Natale e che il 25 dicembre è l’unico giorno dell’anno in cui vorrei tornare bambina.
Ho imparato che il lavoro è passione.
Che la passione è vita.
Che la vita va presa a morsi e le energie conservate per questioni di valore.
Ho imparato che le geometrie sono affascinanti, quasi come la filosofia.
Ho imparato che a volte è difficile, faticoso.
Ho imparato che sono sempre meno perfetta. Ho imparato che adesso definirsi “mamma imperfetta” è diventata quasi una moda.
Ma per me resta un atto d’amore. Verso me stessa.
DANIELA dice
Carla le tue parole in merito al rapporto parenti/figlio mi hanno davvero colpito…Situazioni del genere devono provocare una grande sofferenza, vorresti che tuo figlio fosse amato e solo amato e hai davvero ragione proteggerlo da chi non lo merita è la cosa migliore che un genitore possa fare. Un Bacio.
carla dice
come sempre le tue parole mi fanno riflettere.
io ho imparato che nulla è statico e che la serenità va cercata e pretesa ogni giorno della nostra vita
ho imparato che dalle mamme competitive non la scampi, il loro figlio è più bravo, più sveglio, più…ho imparato ad annuire alle loro chiacchiere pensando ad altro per non farmi rovinare la giornata
ho imparato che i parenti purtroppo non li scegli, e se ti voltano le spalle, o peggio ancora le voltano a tuo figlio, non puoi fare altro che accettare la cosa, arrabbiandoti perchè vorresti proteggere tuo figlio da future delusioni, ma forse proteggerlo dalle persone che non lo vogliono è lo scudo più prezioso.
buon anno silvia.
polly dice
è bello crescere sempre, anche quando si è già grandi. e non darsi per scontati, darsi la facoltà di essere incoerenti (e imperfette, ma cosa lo dico a fare!). è bello, scoprire che non siamo le timide che abbiamo sempre pensato, è bello conoscere persone che ti fanno essere diversa, più te stessa.
un abbraccio e buone vacanze (in ritardo).
Micol dice
Bellissimo, vero, emozionante e commovente post…!!
Alessandra dice
Marco è nato nel 2008, sei stata una compagna di viaggio in momenti bellissimi e difficili.
Grazie.
Alessandra
gloria dice
Cara Silvia come sempre mi emozioni, grazie!
La forma del 2010 è quella di un anno denso e ricco,
mi ritrovo in tante tue scoperte,
talvolta in modo speculare:
io che sono sempre stata estroversa ho sperimentato l’introversione e il silenzio intorno a me.
Come dice il buon vecchio Jung “nel bel mezzo del cammin di nostra vita” si scoprono nuove e meravigliose parti di noi.
La curiosità e il coraggio non ci mancano, chissà cos’altro salterà fuori quest’anno!
Ti abbraccio forte
camilla dice
mi ha colpito molto questa frase: “…Ho imparato che adesso definirsi “mamma imperfetta” è diventata quasi una moda…” Questo si mi infastidisce parecchio… leggere su riviste patinate di madri imperfette che si definiscono tali solo perché è di moda ma che in realtà sono le solite mammine casa, lavoro e bimbi angelici senza problemi con tate a non finire e una miriade di nonni a servizio!!!! a parte questo piccolo sfogo, buon anno Silvia e grazie per questo blog vero, sincero ma soprattutto reale e buon anno a tutte le vere mamme imperfette e meravigliose che siamo.
Valewanda dice
Mentre anch’io fuggo in montagna vicino a te, ti abbraccio forte. Vale
DANIELA dice
Grazie di tutto silvia, buone vacanze, beati(sono a casa dal 22/12con influenza allucinante che non passa….e mi faccio forza pensando alle vacanze!)L’anno trascorso mi ha lasciato davvero tanto, è stato molto intenso, molto bello e ho speranze del secondo figlio per l’anno nuovo, è stato l’anno della scoperta del tuo blog e questo per me ha voluto dire cosi’ tanto!un abbraccio…
Mamma Cattiva dice
Grande, e basta.
Arianna dice
Buone vacanze (??) silvietta! 🙂
cristina fiore dice
Grazie e basta! 🙂
mammamogliedonna dice
Bellissimo Post.
e GRAZIE PER ESSERCI E PER RACCONTARCI LE TUE E NOSTRE IMPERFEZIONI!
Mamma Imperfetta dice
Grazie, donne.
Commossa.
Silvietta dice
cara Silvia,
tu sai quanto sei stata importante per me in due momenti fondamentali della mia vita: la nascita della mia prima bimba e ora del mio secondo bimbo. ti ringrazio di queste riflessioni, del tuo modo sensibile di scrivere e di tutto il lavoro umano dietro questo sito. Imparo tanto da te, sempre e sempre più spesso.
ti ringrazio in particolare per queste parole …
“Ho imparato che il lavoro è passione.
Che la passione è vita.
Che la vita va presa a morsi e le energie conservate per questioni di valore.” … e per tutto il sostegno e l’affetto.
Sei speciale, ti auguro un grande anno e mille occasioni di crescita.
Silvietta
chiara dice
bellissimo Silvia, bellissimo, da piangere per la commozione… dai voce ad emozioni che non riesco a fare uscire e che ritrovo in questi tuoi post. grazie… ne sentivo la mancanza… infatti piango come una bambina davanti al pc…
forse è amarezza, poichè le relazioni umane sono davvero strane, forse è stanchezza per la faticosa conciliazione, forse è amore che deve prendere forma…
Buon 2011!
Mamma in 3D dice
Che bel post, Silvia! E non lo dico solo perché in geometrie mi ci sono laureata…
Seriamente, ogni spunto è prezioso, quanto la riflessione che ti ci ha portata.
Un abbraccio e un augurio per un altrettanto ricco 2011
mamma papera dice
un anno bellissimo e piene di gioie da mettere nel baule dei ricordi un abbraccio ^_^
giorgia dice
che bello..mentre leggevo mi rivedevo in ciò che hai scritto…grazie!
Marianna dice
Grazie di raccontarti a noi e condividere con noi parte della tua vita.Buon anno a te e alla tua splendida famiglia.
un abbraccio
Ondaluna dice
❤.
Tanto.
Nani dice
Un anno da ricordare , decisamente. :*