Domanda
Gentile dott.ssa,
sono mamma di due splendidi bimbi, una di 4 anni ed uno di 7 mesi.
Il piccolo da almeno un mese e mezzo ci sta sfinendo con continui risvegli notturni. Anche la prima bimba ha avuto problemi di sonno sino ai due anni, ma essendo nata prematura si poteva forse trattare di una conseguenza naturale dei primi mesi difficili. Nel caso di Leonardo, invece, non ci sono motivi apparenti. Abbiamo iniziato lo svezzamento, che va bene, ed ha tagliato due dentini. Posso quindi pensare che il tutto sia dovuto a questo.
Sta di fatto che, mentre con la prima figlia riuscivo a reggere alla stanchezza e mancanza di sonno, stavolta non ce la faccio proprio…sto per tornare al lavoro, anche se sarà un rientro graduale, e non so come potrei conciliare tutto (figli, casa, lavoro) con i giramenti di testa, la nausea, i dolori da contratura nervosa con cui combatto da tre mesi…mio marito dice che è tutto normale e bisogna solo attendere,ma io ormai praticamente non dormo più profondamente bensì vivo anche di notte di un dormiveglia leggero in attesa degli urli dall’altra camera…mio marito, per fortuna, si sta occupando del piccolo per metà notte e fino alla poppata delle 5-6 del mattino ma non lo sente quando piange e perciò devo comunque svegliarmi per avvisarlo e poi non riesco a riaddormentarmi mentre lui lo porta in giro per casa (che non è una reggia…) per riaddormentarlo evitando che svegli la sorella!
Ho proposto anche di dormire a turno dai nonni, così da avere almeno un sonno completo a testa a settimana, ma lui non ne vuole sapere…ho proposto il metodo Estivill mitigato dai consigli di Tracy Hogg, ma idem come sopra…e così andiamo avanti con queste notti assurde, litigando come idioti nel cuore della notte e facendo così innervosire il bimbo ancora di più.
Poi, lui si alza per andare a lavorare e non so come arriva integro a fine giornata…io, invece, sbarello e non mi reggo in piedi senza integratori e sonnellini (se e quando riesco a trovare tempo per farli!!!). Pensa ci sia qualcosa che posso fare, premettendo che sono fermamente convinta che il bimbo si possa in qualche modo rieducare a gestire da solo i suoi risvegli notturni in condizioni normali (ovvero senza raffreddori, mal di pancia, etc.)?
La ringrazio di cuore per i consigli che vorrà darmi.
Risposta
Gentile F.,
grazie per la sua richiesta molto chiara e precisa riguardo agli stati d’animo che sta provando.
Mi dà l’occasione di ricordare che l’uso dei Fiori di Bach non è sintomatico (ovvero non esiste il fiore per l’insonnia o la stanchezza tout court) ma occorre effettuare un’analisi più ampia, approfondendo il vissuto particolare della persona, in un’altrettanto precipua situazione.
Non si può limitarsi a ragionare secondo la logica sintomo-malattia-farmaco (anche perché i fiori non lo sono), bensì indagare lo stato emotivo che la persona sta provando in una determinata fase della sua vita (ad es. un’altra persona nella sua stessa situazione potrebbe riportare emozioni diverse e quindi aver bisogno di rimedi diversi dai suoi).
Per un approfondimento e curiosità sul funzionamento dei fiori di Bach, la rimando a questo mio articolo.
Mi sembra di capire che, in questo momento, sia lei ad aver bisogno di un sostegno maggiore, perché Leonardo, a quanto mi dice, potrebbe davvero attraversare un momento passeggero di malessere dovuto ai nuovi cambiamenti della sua quotidianità (lo svezzamento e i primi dentini).
Cerchiamo in primis di cogliere fra le parole, gli elementi chiave che ci possono aiutare a trovare i rimedi più adeguati per la sua mamma:
“ci sta sfinendo” “stanchezza e mancanza di sonno” “non ce la faccio proprio” mi fanno pensare a uno stato di spossatezza, dovuto sicuramente alla privazione del sonno ristoratore che si protrae ormai da tempo (senza dimenticare che poi durante il giorno è lei che si occupa di entrambi i bambini!). Mi riporta inoltre anche una sintomatologia fisica (giramenti di testa, nausea, dolori da contrattura nervosa) che confermano il continuo stato di tensione che sta provando. Quando noi dormiamo tutto l’organismo si rilascia e si rigenera, per permetterci di ripartire con nuove energie al mattino, ma nel suo caso si tratta di un “dormiveglia leggero”, nel quale è impossibile abbandonarsi a un recupero.
Il fiore di Bach che potrebbe riportarla in equilibrio su questo aspetto è Olive, al quale aggiungerei Elm, per riuscire a far fronte all’aspetto che si manifesta nella frase “non so come potrei conciliare tutto”.
Dal momento che Leonardo ha ancora le sue poppate notturne, suggerirei di unire alla miscela anche Walnut, che aiuta ad affrontare i cambiamenti (vedi svezzamento e dentini) di modo che l’energia protettiva di questo fiore possa arrivare anche a lui attraverso il suo latte: si ricordi che essendo rimedi vibrazionali, i fiori agiscono all’unisono sul sistema madre-bambino, rapporto simbiotico che sta affrontando il difficile processo di separazione.
Come lei ha ben sottolineato, i bambini sono dotati di una sensorialità accentuata che fa loro cogliere il nervosismo che li circonda, ma allo stesso tempo sono estremamente recettivi anche alle vibrazioni positive dei rimedi floreali, anche se assunti dal genitore.
Proprio per il fatto che è ancora in corso l’allattamento, si faccia fare nella sua erboristeria di fiducia, una miscela priva di brandy (usato come conservante) che durerà meno ma garantirà che il sapore del latte non venga alterato. In alternativa si può usare l’aceto di mele come conservante.
Prenda 4 gocce della miscela così preparata (Olive + Elm + Walnut) per quattro volte al giorno (fino al suo esaurimento) direttamente in bocca oppure diluite in poca acqua, come preferisce.
Sento comunque in lei delle importanti risorse per affrontare la situazione (e, al di là dei normali bisticci, anche l’apporto di suo marito è fondamentale), quindi penso che i fiori la aiuteranno dolcemente a ritrovare le energie e riprendere contatto con il suo “sapere di mamma”, che, come ogni genitore sa, spesso è messo a dura prova dalle circostanze che inducono a dubitare di ciò che naturalmente sappiamo essere il meglio per noi e per i piccoli.
Ah, dimenticavo, per facilitare il riaddormentamento fra una poppata e l’altra, può provare un esercizio base di respirazione addominale, concentrando semplicemente l’attenzione sull’aria che entra ed esce: di solito aiuta a scivolare serenamente nel sonno.
La saluto con affetto.
Virginia Cioni – Psicologa Psicoterapeuta
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