Domanda
Cara Cristina,
ti scrivo nuovamente perchè nelle tue parole e nei tuoi consigli ho già trovato conforto una volta… e adesso è di nuovo un periodo “così”.
Il mio bimbo cresce nel mio ventre da ormai quasi sei mesi, e questo mi rende felice anche se fisicamente stanca.
Da fine dicembre, a volte sono un po’ giù, il mio cucciolo G. ha di nuovo difficoltà a dormire, e più di qualche notte è insonne.
Ho tentato di resistere e di non portarlo a letto con noi, ma in questi ultimi 15 gg non ce l’ho fatta proprio. Tanto per migliorare la situazione, è da 15 gg appunto che prima mio marito e adesso G., convivo con la varicella e con la perenne paura che mi si riattivi il virus (sono sicura di averlo contratto da bimba, ma in forma lieve). G. vuole sempre starmi attaccato, ed anche io non riesco a fare a meno di coccolarlo perchè non sta bene per niente.
In tutto questo vorrei che mia sorella mi fosse vicina, ma non per me, anche solo per venire a trovare mezz’oretta il suo nipotino. Invece niente, abbiamo ripreso a parlarci, i rapporti sono cordiali, ma a volte mi sembra che sia tutto finto, che non gliene freghi niente di me di noi. Ho deciso di aspettare, di darle tempo, ma sento che mia sorella si è allontanata da me e a volte mi sembra che la situazione non cambierà mai… tutto viene prima, la sua famiglia (perchè per lei adesso famiglia sono solo lei suo marito e la mia piccola A.), lavoro, vacanze, persino lo shopping!
Non sempre sono così, e forse la colpa è davvero dei miei sbalzi ormonali, e lo so che non posso farci nulla, che serve solo tempo e che devo cercare di capire, ma ho come l’impressione che lei si stia facendo una vita che non mi/ci comprenda, a parte gli incontri occasionali a casa dei genitori.
E’ così, come ho scritto nell’oggetto della mail, all’apparenza tutto sembra normale, ma sento che nel mio cuore c’è una ferita e non so come rimarginarla… forse anche io ho solo bisogno di tempo, forse dovrei solo non pensarci…
Spero di non averla annoiata, con questo reiterato discorso, la saluto caramente e la abbraccio.
Paola
Risposta
Gent.ma Paola,
dalla sua mail colgo una grande stanchezza, fisica e mentale.
Certamente la varicella e le notti insonni non fanno che acuire uno stato di sofferenza che sottende qualche tensione non risolta ma solo velata da apparenze che non la soddisfano.
Il tema “famiglia” e “sorella”mi appaiono come soffocati da un’insoddisfazione di fondo; forse cercando di esplorarla riuscirà a collocarsi meglio in questo suo momento.
Dice “tutto questo vorrei che mia sorella mi fosse vicina, ma non per me, anche solo per venire a trovare mezz’oretta il suo nipotino” ma a me arriva che questa figura manca a lei; poco dopo infatti “ho come l’impressione che lei si stia facendo una vita che non mi/ci comprenda” mi riporta ad una sua sensazione di solitudine ed abbandono; le scelte di lei rispetto a priorità a cui dedicarsi mi confermano una sorta di paura di essere stata in qualche modo “degradata”, mi passi il termine, ad un ruolo meramente di immagine.
Il consiglio che mi viene da darle, ora, è di prendersi cura di lei. Della sua persona in toto. Lasciando un po’ da parte la risoluzione o pseudo-risoluzione di un problema e cercando di concentrarsi sulla “topografia” delle sue emozioni rispetto a G, al bimbo che arriva, al suo coniuge rinsaldando quindi i legami del suo nucleo familiare in senso stretto e trendone forza. Forse potremmo azzardarci a pensare che è quello che sta facendo sua sorella, magari inconsciamente.
Non mi ha annoiata, anzi.
Scriva ancora.
Cristina Fiore
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