Domanda
come può vedere (anzi leggere) sono un papà che scrive su un forum di mamme.
Io e mia moglie siamo alle prese con il risveglio notturno improvviso di nostro figlio di quattro anni.
Il bimbo ha già avuto episodi del genere in passato (diciamo nel passaggio tra i due e i tre anni) che sono durati qualche mese e che poi, come ho avuto modo di leggere anche in altri forum, sono scomparsi. Adesso si sono ripresentati a distanza di un anno o poco più e noi siamo ricaduti in uno stato di “ansia da notte” anche perché nella stessa cameretta dorme il fratellino piccolo (due anni) e mia moglie è incinta del terzo bimbo per cui c’è una somma di fattori che ci dà stress e che a volte non riusciamo a gestire con la dovuta calma.
Può darci qualche consiglio? Grazie in anticipo per l’attenzione che vorrà dedicarci.
Risposta
Caro papà,
essendo così attento verso le tematiche dello sviluppo, certamente avrai letto molte cose a proposito del sonno del bambino: il tema dei rituali del sonno, l’importanza di orari regolari, dello stile di vita, e così via. Saprai già che l’età di tuo figlio è quella in cui, aumentando gli stimoli e la consapevolezza del mondo che lo circonda, può cominciare ad esserne influenzato durante l’attività onirica, e di conseguenza avere il sonno interrotto.
A proposito di questo, parli di “ansia da notte”: un’ansia che non è “evolutiva”, non riguarda solo il bambino, ma ha coinvolto tutta la famiglia.
Vorrei concentrare la mia risposta, infatti, non tanto sui consigli pratici che puoi aver attinto da altre fonti, quanto piuttosto sul momento che la tua famiglia sta attraversando, perché nel modo stesso in cui mi presenti la domanda credo risieda il cuore del problema.
Innanzitutto voglio evidenziare la mia solidarietà nei vostri confronti: gli adulti che non dormono sono persone “provate” che hanno difficoltà a gestire adeguatamente e con sufficiente serenità i ritmi familiari e lavorativi. Comprendo dunque la necessità di trovare un aiuto al più presto.
Il momento in cui vi trovate, inoltre, è molto “intenso”, e lo dico anche pensando al “punto di vista” di vostro figlio: è ancora un bambino molto piccolo, ma ha già “affrontato” l’arrivo del fratellino, e un altro è in arrivo.
I primi episodi di insonnia, mi pare di notare, sono stati abbastanza coincidenti con l’arrivo del primo fratellino.
Dalla tua mail non ricevo molto particolari sulla vostra vita attuale, non posso quindi sapere quali situazioni specifiche state vivendo, o come tu e tua moglie state affrontando “l’allargamento” della vostra famiglia, ma di certo il vostro vissuto viene pienamente “assorbito” dal vostro primogenito (normalmente i primogeniti sono più sensibili a questi temi, e ne ricevono più direttamente gli effetti).
Se volessimo fare una metafora, in questo momento la vostra famiglia è come un cantiere a cielo aperto in cui grandi macchinari costruiscono rumorosamente qualcosa di molto bello, ma fanno inevitabilmente molto rumore e confusione: questo per un bambino è ancora più evidente.
Provate a considerare questo momento di vita attraverso gli occhi del primogenito, o dei bambini in generale: come dico sempre, ci sono piccole, normali, sfumature che per gli adulti possono essere minime, e che per un bambino invece sono elementi molto importanti.
Lo stile del sonno del bambino, inoltre, essendo in parte genetico, rispecchia un pò le vostre abitudini infantili: provare a ricordare come dormivate voi alla sua età, con l’aiuto dei vostri familiari, vi aiuterà a sentirvi più vicini a quello che lui vive.
I disturbi del sonno dei bambini, dal momento che il comportamento infantile è un “linguaggio” attraverso cui il bambino comunica i suoi bisogni, dipendono in gran parte da elementi ambientali, di organizzazione familiare, di abitudini quotidiane, che si riflettono sul senso di sicurezza dei bambini, e sulla tranquillità attraverso cui possono fidarsi della solitudine e dell’autonomia che l’addormentamento richiede loro.
Per i pochi elementi che le tue righe mi mettono a disposizione, mi concentrerei sulla vostra vita di coppia e familiare, non escludendo che piccoli particolari e cambiamenti all’interno della relazione genitoriale possano aver determinato un cambiamento “nell’aria che si respira”, producendo degli effetti sulla sensibilità e sulle percezioni del vostro bambino.
Potrebbe, nel vostro caso, essere utile un approfondimento attraverso una consulenza di coppia, che possa aiutarvi a “traghettare” da un lato la vostra famiglia verso il nuovo assetto, dall’altro vostro figlio verso la serena continuità del sonno.
Il sostegno che mi chiedi, del resto, è più a voi genitori, che al bambino stesso. Questo mi fa anche pensare che siate consapevoli del fatto che questi eventi, normalmente, recedono spontaneamente, ma questo non significa rinunciare alla possibilità di avere un sostegno importante in un momento difficile.
Sono convinta che basti poco, e che possa essere sufficiente trovare un momento “vostro” di riflessione e di comunicazione sui vostri bisogni e su quelli della vostra famiglia, trovando qualcuno che possa accogliere e sostenere le vostre legittime fatiche.
Concludo facendoti i miei complimenti per la sensibilità verso i bisogni del tuo bambino, e per l’acume con cui hai colto la necessità di sostenerlo (ed essere sostenuti anche voi) nell’avere fiducia nell’ambiente.
Questo ti permetterà di essere un papà attento e scrupoloso, nonostante la gioiosa abbondanza della vostra famiglia.
Restando a tua disposizione, faccio i miei migliori auguri alla vostra famiglia in crescita.
Dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta
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