Sembra ieri QUESTO e invece abbiamo concluso l’anno. Il tempo passa più velocemente di quel che io riesca a correre.
Matteo ha concluso il suo primo anno di scuola primaria, l’ha concluso bene, senza lamenti, gestendo con maturità le sue relazioni. Lui che era timodo, chiuso e introverso come me, ha stupito tutti.
Il tempo, quello che a volte necessiterebbe una PALETTA ROSSA, scivola inarrestabile tra le pieghe della loro e della nostra vita. Trascinandosi un po’ tutto quel che trova sulla discesa di una crescita.
Abbiamo spento 7 candeline. Ho riguardato le foto di QUEL GIORNO, con fatica, perché io scatto e scatto ma poi non riesco, per indole e fatiche tutte mie, a riguardare mai nulla. 7 anni non sempre da “commedia”, 7 anni a tratti estremamente faticosi, 7 anni che ti sbattono in faccia tutti i tuoi errori di madre ma anche tutti i tuoi pregi. Pochi, forse, ma solidi.
Sembra di essere in alcuni momenti già in preadolescenza. Matteo risponde a tono, è grande, si rabbuia come i ragazzini, ride come i bambini, soffre e ha bisogno di amore come tutti, ragiona come gli adulti:
– Le squadre comprano i giocatori? Come funziona?
– Ci pensano le società sportive. Più un calciatore è valido e più costa.
– E quanto costa?
– Milioni di euro.
– Ma gli esseri umani non sono mica dei prosciutti!
Assieme alle 7 candeline abbiamo spento le 5 di Niccolò, che sembra sempre tanto piccolo rispetto a quello che era Matteo alla stessa età, nonostante lo stimolo del fratello gli abbia fatto sviluppare capacità e abilità incredibili rispetto a quelle che aveva Matteo a 5 anni. Rimane un bimbo faticoso, se un po’ mi avete letto in questi anni ne conoscerete i motivi. Ma come tutte le personalità complesse, sa regalare secchiate d’amore. Domani saranno effettivamente cinque e anche QUESTO sembra ieri ma, a tratti, sembra un momento lontano e sfumato. Questa è una dicotomia nella percezione temporale che mi sanno regalare solo loro. Rimane la sua buffonaggine, quella che fa ridere chiunque in qualsiasi contesto, qualsiasi cosa faccia. Le sue braccia attorno al mio collo “mamma, sei bellittima. Mi sposi? Io ti adolo” in un Edipo ancora tutto da risolvere e le sue frasi memorabili:
– Mamma, lì hai il latte?
– No, Niccolò, il latte lo hanno solo le mamme con i bambini piccoli.
– E come fa a venire?
– Dopo il parto arriva, solitamente, da solo, non c’è bisogno di fare nulla.
– Ma allola è una mazia!
Ci aspetta un’estate come tante. O forse no.
Un’estate che è già iniziata per loro, ormai al termine della corsa scolastica, e che tra poco inizierà anche per noi, con le ferie e il via-vai dal mare dove loro staranno con i nonni e torneranno più alti di statura e più profondi di cuore.
Altezze delle quali spero di essere in grado di nutrirmi ancora a lungo e profondità capaci di educare e abbeverare anche una madre ottusamente e cronicamente imperfetta come spesso mi sento di essere.
Mammamsterdam dice
Io ho il secondo di sette anni e in piena adolescenza. Per fortuna il primo era uguale e mi sono scervellata con lui per capire se erano ormoni, il senso della realtà che incombe, la scuola, boh. adesso so che è una fase che ci sfianca, ma poi passa.
Un bacione e auguri,ti ho seguita poco ultimMENTE (PURTROPPO)
Alberto dice
Ciao Silvia,
ti leggo ormai da 3 anni e amo il tuo modo di narrare. Mai banale, mai pesante, tenero e aspro.
I tuoi figli sono splendidi ma…tale madre…;-)
valewanda dice
questi, come sai, sono i tuoi post che amo di più…. Un abbraccio…
elena dice
grazie silvia. Da quando ti leggo mi sono arricchita di perle preziose che custodisco gelosamente nel mio cuore di mamma. Riesci a darmi lo sprint necessario per vedere la vita in prospettiva….nulla rimane immutato e tutto si evolve magari lentamente ma comunque si va’ avanti e contemporaneamente a volte la nostalgia del passato anche se faticoso si fa sentire. Anche il mio bimbo, per ora figlio unico, é un bimbo buono dolcissimo emotivo ma anche “difficile” vivace a volte incontenibile. Leggendo del tuo niccolo mi consolo e mi dico non é il solo…… Ma non tutti la pensano cosi e insinuano che debba essere “educato”…….ma stessero tutti zitti e pensassero agli affaracci loro!!!!!!scusa lo sfogo silvia e grazie per donarci scorci delle tue riflessioni. Sono preziose.
lux in fabula dice
Proprio oggi pensavo: chissà come sono stati i compleanni di Matteo e Niccolò, com’è andato il primo anno di scuola (a proposito, Matteo è stato seguito per fare i compiti?). Proprio come si fa con le persone che frequenti tutti i giorni. Vorrei fare gli auguri per i compleanni già trascorsi, per l’anno scolastico ormai finito e per quello che comincerà. Ma soprattutto a te, che sei una mamma presente (nonostante il lavoro) che mi ha fatto commuovere come sempre, con le sue “altezze e profondità”, titolo tanto breve quanto efficace, e, attraverso di te, a tutte le mamme che ogni giorno, tra fatiche e sorrisi, colgono i fiori che solo i nostri bambini sanno regalarci.
Grazie, come sempre, per questa “antologia” preziosa
francesca dice
..come sempre è bello leggerti ….
i miei di candeline ne han spente due (a testa) e se penso a quante cose son cambiate in questi due anni posso solo immaginare quanto la tua vita è cresciuta in questi sette anni
Simo dice
Riflessioni come solo tu sai fare.
Sai cosa penso? Che questo sia un blog di servizio duplice.
Il lato scientifico lo è indubbiamente ma anche i tuoi post personali lo sono: mai sbrodolati, melensi, eccessivi, nemmeno freddi e misurati. Una forma d’arte che stimola il pensiero.
Monica dice
Quanto ce le fai sospirare certe perle!
Però ne vale la pena, perchè gli spunti che escono dalla tua testa io non li trovo da nessun’altra parte.
Sei unica.
Grazie.
Chiara dice
A parte che i tuoi bambini sono di una bellezza spropositata…
Tanti auguri a loro e a te, mamma imperfetta come tutte quelle che si cercano, si interrogano, non si danno per scontate. La consapevolezza della tua imperfezione è una fonte di ispirazione anche per me, che mi chiedo dove sto sbagliando, come e cosa posso migliorare. E tutti quei “sembra ieri” li rivivo ogni giorno, dato che i miei bimbi adorano guardare le foto di loro da piccoli e il grande adora sentirsi dire “Sai come dicevi ruspa (ma anche speck, latte, daria…) quando eri piccolo?”.
Tarci dice
Che splendida lettura… Sembrava di leggere nei miei stessi pensieri…
magant dice
Ciao Silvia, ciao Matteo e Niccolò! Per un po’ non vi ho letto, e mi siete mancati, devo dire. Avendo io Giovanni, nato pochi giorni prima di Matteo, questo blog e i pensieri di Silvia sono una compagnia, che ti permette di capire un po’ meglio quelloche accade ad una mamma e a un bambino che affrontano l’impatto con la scuola. Anche Giovanni ha spento da poco 7 condeline e se devo tirare le somme, ne ha fatta di strada dal compleanno precedente, non sempre in maniera regolare o lineare, sopratutto all’inizio della scuola. Diciamo che in questi mesi è venuto fuori il vero Giovanni, il bambino intelligente, con un vero istinto per la matematica e che ci tiene alla scuola (come mi hanno confermato pochi giorni fa le maestre) ma che inconsciamente richiede una maggior presenza della mamma nella sua settimana. E infatti, la mamma più presente nella sua vita quotidiana, a partire da aprile (ho anche posticipato a novembre ilmioesame di stato, da fine maggio ho una collaborazione part time) ha giovato molto, tanto che stesse insegnanti mi hanno parlato di una miglioramento costante e duraturo in tutte le materie. Nn so se sia una peculiarità di mio figlio, per esempio dall’inizio della scuola dopo un paio di tentativi falliti, ha detto chiaramente che lui i compiti dalla nonna nn li vuole fare, così come lo vedo molto nervoso la sera quando deve stare tutto il giorno dalla nonna. Diciamo che se in passato avevo chiesto io a lui di adattarsi alle mie esigenze lavorative (mamma a Milano tutto il giorno), adesso è venuto il tempo che sia la mamma a rispondere alle sue esigenze, infatti sto valutando di lavorare part time ( o magari da casa) per un po’ di mesi. E’ chiaro che in questo periodo di economia stagnante non è il massimo, ma cercheremo di trovare qualche soluzione. E anch’io come Silvia mi sono resa conto che ogni bambino è una storia a sè, così se suo papaà è sempre stato bene da piccolo coi nonni (si annoiava con i suoi genitori, mi ha raccontato), suo figlio al contrario richiede una presenza più costante dei genitori, ama le coccole e l’essere tutti insieme a casa nostra. In conclusione, è stato un anno lungo e complesso che ci ha cambiato e che ha cambiato sopratutto la mia prospettiva. Un caro saluto!