Due anni e rifiuta i cibi solidi

Gentile Signora,

i percentili di crescita del suo bambino si collocano al 5°-10° per ilpeso e al 25° circa per l’altezza. Tali valori rientrano nella normalità pur se nelle porzioni inferiori delle curve di crescita. Ciò che Lei riferisce è piuttosto comune e rientra nella variabilità del comportamento alimentare dei bambini.
Il passaggio dall‘alimentazione frullata a quella solida è cruciale e difficile in quanto spesso condizionato da  fattori esterni di varia natura come le presenze genitoriali o dei nonni, il nido oppure la cura a casa, il carattere del bambino, le modalità di presentazione ed educazione all’alimentazione.
Da quel poco che lei mi racconta il suo bambino rifiuta in pratica il solido e la novità rimanendo ancorato alla pappa classica ma frullata e saltuariamente a qualcosa di solido. Il suo Pediatra ha certamente dato un buon consiglio sul da farsi ma il problema è il conoscere l’atteggiamento precedente a questa fase. Normalmente già dal passaggio latte-pappa possono manifestarsi problemi e non so se il suo bambino abbia accettato la pappa in tranquillità o meno. In ogni caso il presentare una alternativa costantemente non educa nè rinforza l’azione del genitore in quanto il bambino sa che c’è immediatamente qualcosa che a lui piace. Il termine “affamare” non è corretto, userei di più il termine “fermezza” in questo caso con giudizio. Di certo bisogna fare in modo che il bambino perda la certezza della alternativa e quindi venga indotto almeno all’avvicinamento alle novità e al cibo solido.
Il mio consiglio è di continuare a perseverare nella linea ferma trovando l’equilibrio per dare una certa quantità di nutrienti e trovando il modo di invogliarlo al cibo. Tutto questo discorso può essere fatto perché il bambino sembra apparentemente in buona salute e senza altri problemi.
Se dovesse perseverare e rallentare nelle curve di crescita potrei pensare che magari qualche esame alla ricerca di eventuali intolleranze alimentari si possa fare.