Domanda
Salve,
sono la mamma di un bambino di 20 mesi che ogni volta che si trova con persone estranee che lo salutano o che gli dicono qualcosa comincia a strillare e piangere.
Mi è capitato anche con persone che comunque già conosce.
Ancora dice poche parole si esprime spesso usando la parola mamma.
Vorrei avere un consiglio, la ringrazio, Lorenza.
Risposta
Cara Lorenza,
le informazioni in mio possesso sono davvero troppo poche perché io possa aiutarti a comprendere questa situazione.
Temo di non avere elementi sufficienti a comprendere la reazione di tuo figlio.
Proverò a fare delle ipotesi, pur mancandomi delle informazioni relative a voi, e altre relative all’osservazione diretta della vostra relazione.
Comincio col dirti che la paura dell’estraneo è una reazione normale e fisiologica nei bambini, che dura anche per parecchio tempo. Ogni bambino ha i suoi tempi ed i suoi ritmi, sia per manifestarla che per “estinguerla”.
Ogni mamma, insieme al papà, ha la funzione di fornire al bambino una “base sicura” (Bowlby, 19899), ovvero quella sensazione di sentirsi visto e protetto che sarà proprio la base su cui costruire quel senso di fiducia nel mondo e negli altri.
Prima di arrivare a questo, tuttavia, il bambino attraversa tutto un percorso di crescita. Inizialmente, quando è molto piccolo, non è in grado di distinguere un gran numero di figure, e sostanzialmente resta legato alle figure di accudimento. E’ solo con lo sviluppo cognitivo (dall’ottavo mese in poi) che diventa capace di riconoscere l’estraneo in quanto tale, e quindi di temerlo.
Fra i due e i tre anni il bambino sperimenta da un lato il potere che gli viene dalle nuove acquisizioni di autonomia, dall’altro queste stesse acquisizioni sono, per l’appunto, grandi novità, e dunque lo spaventano. Per questa ragione è un periodo in cui compaiono molte paure e molti timori, che posano essere superati solo con grande pazienza e amorevolezza da parte dei familiari.
La paura del bambino va sempre rispettata, accolta, mai ridicolizzata: questo significa che ogni paura ha il suo tempo, e rappresenta un aspetto della crescita.
Il superamento di una paura rappresenta una tappa importante per l’acquisizione della fiducia in se stessi.
Il comportamento degli adulti, quindi, è determinante in ogni età, perché il bambino si senta sostenuto, e non spinto a fare “il passo più lungo della gamba”.
Aggiungerei che la paura del bambino è spesso fonte di paura anche per gli adulti: ha l’effetto di innescare in noi ansie e timori di vario tipo che mettono in moto reazioni spesso eccessivamente preoccupate e preoccupanti (per il bambino).
Se la vostra famiglia non ha avuto occasioni di socializzazione (non solo nella quantità, ma anche nella tipologia), è possibile che il piccolo non abbia l’abitudine a considerare la presenza degli estranei, e a costruire delle aspettative su quel che può accadere in vari contesti (al parco, quando si riceve una visita, quando si esce, etc.)
Il mio suggerimento è in primo luogo per voi genitori, di essere sereni, ottimisti, e di cercare di trasmettere a vostro figlio la fiducia che gli è necessaria ad affrontare la sconosciuta novità: il nostro atteggiamento corporeo, anche inconsapevolmente, è perfettamente decodificato dai nostri “piccoli maestri della comunicazione non verbale”, al quale reagiscono in un modo che talvolta può apparire incomprensibile, e ad un’attenta analisi è invece perfettamente consono al contesto relazionale.
Se la mia breve risposta, legata alla poca conoscenza che ho di voi e della situazione, non vi fosse sufficiente, vi suggerisco di provare a consultare un esperto delle relazioni familiari, che vi possa sostenere e orientare attraverso un’osservazione diretta e più ampia del vostro momento di vita.
Rimango a vostra disposizione, e vi faccio i miei migliori auguri.
Carmen dice
Mio figlio ha otto mesi ma non ha x niente paura dell estraneo e non soffre nemmeno della cosiddetta ansia di separazione. È un bimbo ke sta con tutti e se io non ci sono nemmeno se ne accorge. È normale tutto questo
Raffaella dice
Salve. Ho una situazione molto simile alla mamma che scriveva in questo post. Un bambino di 15 mesi che a casa con me e il papà è divertente e giocherellone… Ma che piange disperato appena un estraneo sia dentro che fuori casa si avvicina a lui o anche solo lo guarda. Viviamo lontani da casa quindi non abbiamo abitualmente la compagnia dei nonni e dei cuginetti. Sono anche loro dei perfetti sconosciuti per lui. Ma qui dove viviamo comunque abbiamo degli amici e dei vicini di casa che frequenti amo abitualmente e in ogni caso lui piange disperato. Interagisce invece con gli altri bambini. Lo porto al parco giochi quasi ogni giorno e li rincorre i bimbi più grandi. È molto selettivo solo una persona riesce a prenderlo in braccio oltre noi che è la sua madrina.. Una mia cara amica che lui vedeva sempre sia prima che ci trasferissiimo che adesso (/guarda caso si è trasferita anche lei poco dopo in un paese vicino e viene a trovarlo spesso). Per il momento è in casa com me .. Ma a settembre dovrebbe andare al nido. Spero questo sia uno stimolo per lui. Cosa devo fare? Io ogni volta cerco di tranquillizzarlo di spiegargli che le persone che vede sono buone che non FLI faranno del male ma non c è verso.
giosiana dice
Mio figlio ad ogni saluto di persone che conosce o meno risponde con una pernacchia.Ha 3 anni e mezzo e non capisco perché fa così,se devo rimproverarlo o…lasciarlo esternare!