Dal 27 aprile al 15 luglio Mellin vi invita a raccontare la vostra storia di mamma (compilando questo form) sul sito Cuore di Mamma.
Per ogni storia raccontata Mellin devolverà il contributo di 1€ alla Fondazione Onlus Magica Cleme che offre a tutti i bambini in cura e alle loro famiglie un momento di svago.
Più nel dettaglio, il vostro aiuto contribuirà a dare il via a “Matita Magica“: un progetto di arte terapeutica tenuto da Dario Brivio che per un giorno alla settimana si impegnerà a seguire i bambini ospedalizzati andandoli a trovare direttamente in corsia, dando loro supporto e svago attraverso un progetto di disegno e scultura che proseguirà per alcuni mesi.
Potete commentare questo post, seguire Mellin e le sue iniziative sulla Pagina di Facebook.
Il quinto commento al post sull’iniziativa è di Elena.
18 agosto del 2007: pomeriggio tardi, il tuo papà faceva tanto rumore con una sega elettrica e tu hai bussato al mondo, sì in quel momento ero il tuo mondo ed io e solo io (sorpresa terrorizzata felice incredula) e nessun altro potevo sentirti ed allora ho pensato “non è uno scherzo sono veramente incinta!!!”. Poi è subentrata la commozione a pensare che ero l’unica testimone del tuo movimento. Descriverlo? Non si può, è come un piccolo segreto sussurrato all’orecchio non si può tradire rivelandolo.
Un segreto sussurrato. Mi piace moltissimo! In realtà qualcosa di segreto c’è davvero. I movimenti sono un codice di comunicazione reale ed emotiva tra la mamma e il suo bambino. Si capiscono. Pare incredibile, ma non lo è. Madre e figlio, toccando la pancia dall’interno e dall’esterno si comprendono e si parlano. Lo dicevo qui, si chiama bonding prenatale, ed è un linguaggio da allenare e da godere.
Così come ci racconta Raffaella, sul sito Cuore di Mamma:
Con il passar dei giorni riuscii a trovare una specie di codice con la mia piccola, io picchiettavo sulla pancia e lei scalciava per rispondere al mio suono… una sintonia perfetta.
È un alfabeto nuovo e imparare a conoscerlo è come imparare una nuova lingua. Entusiasmante. E, così come accade per le lingue straniere, un bel giorno ti accorgi che, se provi a comunicare, qualcuno ti capisce.
Lo spiega bene Anna Della Vedova, psicologa prenatale e ricercatrice:
Un fatto sorprendente che si è potuto constatare in diversi casi è che dopo ripetute esperienze il feto è in grado di mostrare una precisa attenzione e responsività nei giochi tattili con i genitori, per esempio rispondendo con un pari numero di calcetti ad un certo numero di piccoli colpi delle dita sull’addome materno, oppure, seguendo con i suoi arti, sulla parete interna dell’utero, il percorso del dito del genitore sull’addome materno. Viene dunque posta particolare enfasi sull’importanza di avviare una precoce comunicazione tra genitori e feto, utilizzando, nei momenti quotidiani riservati all’interazione tra i genitori e il bambino in utero, varie modalità comunicative sensoriali e affettive, anche nell’ottica di una promozione della precoce formazione del legame affettivo genitori-bambino.
Nella sezione dedicata ai racconti sui primi movimenti, ho letto tante storie, tutte bellissime.
Non le andava proprio giù quando mi coricavo sul fianco sinistro e me lo faceva capire bene! Del resto…è femmina:-)
(Eleonora)
In realtà, quando ci si sdraia sul fianco sinistro i bimbi tendono a muoversi maggiormente.
Questo accade non perché non gradiscano la posizione, bensì per l’esatto contrario:
i bambini, quando la mamma si sdraia sul lato sinistro, si ossigenano meglio e, di conseguenza, si muovono di più.
Dopo qualche ora io e mio marito , forti del fatto che il bimbo si fosse sempre mosso come un cricetino che fa le maratone dentro la sua ruota, decidemmo di farlo nascere. Abbiamo passato, dal giorno dopo la nascita (690grammi), momenti, giorni, mesi terribili. Dopo 6 mesi di ospedale, 2 operazioni e almeno 5 decessi scongiurati l’abbiamo portato a casa il mio grande Guerriero!
(Marilena)
La speranza che, avendolo sempre sentito muovere tanto, non stesse poi così male, mi fa una enorme tenerezza: io ho un debole per i piccoli guerrieri, forse perché lo sono stata un po’ anche io.
La forza sorprendente dei piccoli prematuri, ogni volta che leggo o ascolto storie, mi emoziona e, al contempo, mi educa.
Tempo fa lessi, sul sito di Vivere Onlus una descrizione molto empatica dei bambini prematuri, ve la riporto, perché a me ha colpito con forza:
La condizione del bambino prematuro separato dalla madre può essere paragonata, in un certo senso, a quella di un adulto che si trovi ammalato in un paese straniero, in una società che non abbia nulla in comune con la propria, in un mondo dove si parli una lingua a lui sconosciuta, una lingua scritta con caratteri indecifrabili, dove la musica non gli ricordi nulla, dove gli odori, i sapori, i rumori gli siano estranei, dove sia curato da persone con le quali senta di non aver niente in comune, senza storia, senza alcuna memoria cosciente, senza altro ricordo se non quelle sensazioni collegate al proprio mondo, nelle quali in parte si riconosce, perché costituiscono la sua cultura (sapori, odori, parole e rumori familiari). Privato improvvisamente di questi punti di riferimento, in uno stato di completa dipendenza nei confronti di un ambiente del quale non comprende niente e nel quale, soprattutto, non si riconosce: questo prova un bambino prematuro in ospedale.
E tu? Come ti sei sentita quando l’hai sentito muovere? Racconta la tua storia QUI, pochi minuti e aiuterai chi aiuta.
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Ache i tuoi articoli sponsorizzati mi piacciono!
Che tipo di movimento fanno i bimbi nella pancia? Cosa fanno e come si muovono?