Domanda
le scrivo perchè sono ormai circa 14 mesi e mezzo che non dormo una notte per intero…sono esausta, la qualità della vita e delle relazini ne stà risentendo pesantemente…non mi sento lucida, mi alzo la mattina con il cervello in gelatina. Tra l’altro lavoro come infermiera e l’attenzione nel mio lavoro è assolutamente indispensabile.
Sono mamma di Arianna che si sveglia ancora diverse volte la notte; io ho sempre risposto ai suoi risvegli allattandola; dorme con me nel lettone perchè non ho la forza nemmeno di alzarmi per rimetterla nel lettino.
Non ho le forze nè la lucidità per prendere decisioni drastiche (metodo Estivill o similari), l’ho sempre tenuta con me perchè ha sofferto di reflusso,è stata una neonata che ha pianto molto ed ora non sopporto più sentirla piangere.
Di giorno è spesso attaccata alle mie gambe e vuole venire in braccio rendendomi difficoltoso semplicemente farmi una doccia o cucinare (poi perdo la pazienza, mi sento oppressa).
La prego dottoressa di aiutarmi a vedere la luce in fondo a questo tunnel… non ce la faccio più.
Grazie.
Risposta
sento nelle sue parole tutto il peso della stanchezza e la sfiducia del riuscire a superare questo momento così difficoltoso. Ciò che rende la mancanza di sonno una realtà insopportabile è proprio il suo protrarsi nel tempo, e lei mi racconta che ormai è quasi un anno e mezzo che non dorme una notte per intero (immagino poi che col suo lavoro, i ritmi circadiani siano già messi a dura prova dai turni, anche notturni)… Percepisco inoltre dalle sue parole che sente tutto il peso su di sé, senza possibilità di dividerlo con qualcuno e del fatto che si sente oppressa, come in un tunnel del quale è stanca e dal quale vuole affrancarsi. Nella sua mail non mi parla del papà della bimba, che potrebbe essere un valido aiuto per permetterle di concedersi alcune notti di riposo, alternandosi nei risvegli e magari cominciando a darle il latte al biberon.
I fiori di Bach possono darle un sostegno in questo suo vissuto, ma mi preme anche dirle che riterrei opportuno di suggerirle di trovare uno spazio di ascolto, da uno psicologo o un consultorio o anche uno spazio di condivisione fra mamme, dove poter esternare gli stati d’animo compressi che traspaiono in queste poche righe, di poterlo fare in tutta libertà e riuscire a cercare, e trovare, delle soluzioni costruttive che la alleggeriscano di tutta questa responsabilità da cui si sente schiacciata.
Come spesso la testimonianza di Silvia e delle altre mamme del blog ci mostrano, la maternità è un percorso ambivalente, che mette alla prova e fa nascere sentimenti di varia natura, soprattutto perché necessariamente da far convivere con tutti gli altri aspetti della propria vita (lavoro, coppia, famiglia…) è non è sempre rosea come ce la descrivono le immagini idealizzate dell’immaginario collettivo.
Sento, detto questo, di suggerirle questa miscela di fiori:
- GORSE: Il ginestrone col suo giallo brillante, riporta fiducia dove si è provato di tutto e niente ha funzionato. È indicato proprio quando ci si sente in fondo a un tunnel, messi a dura prova da stati di disagio e malessere che durano da molto tempo e per i quali non si è ancora trovato soluzione e quindi c’è la tendenza a rassegnarsi.
- ELM : l’essenza dell’olmo riequilibra lo stato d’animo quando si è intrapreso un cammino consapevoli di potercela fare, ma si è in un momento in cui si vive il compito come troppo difficile o gravoso e si teme di non reggere di fronte a tutte le responsabilità. Quando ci si sente al limite delle proprie forze, aiuta a riportare l’attenzione sulle proprie necessità e anche a chiedere aiuto.
Si faccia preparare in miscela dal suo erborista questi due rimedi e li prenda 4 gocce per 4 volte al giorno.
Le faccio i miei migliori auguri, sono sicura che questo momento passerà.
Virginia Cioni – Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Floriterapia (Fiori di Bach)
Amalia dice
Mi sento di dare il mio sostegno a questa mamma, in quanto anche io ho conosciuto il lungo e logorante tunnel delle notti insonni e dei continui risvegli. Mio figlio ha infatti iniziato a dormire, dalla sera alla mattina, all’età di due anni e mezzo. Senza stare a specificare tutti gli innumerevoli percorsi, più o meno inutili, che abbiamo intrapreso per cercare di risolvere questa situazione massacrante che mi ha tolto sorriso e energia per moltissimi mesi, l’unica cosa che mi sento di dire è di tenere duro, perché si tratta di una fase che passerà e diventerà, per fortuna, solo un ricordo. Mio figlio adesso ha tre anni e mezzo ed io fra poco meno di due mesi diventerò di nuovo mamma. Ecco, è proprio questa scelta di una seconda maternità che deve dare speranza. Un abbraccio fortissimo