Domanda
Gent.ma Dottoressa,
le espongo brevemente il mio problema che mi sta davvero distruggendo fisicamente e psicologicamente.
Ho un bimbo di 4 mesi che adoro e che ho tanto desiderato. E’ un bambino piuttosto vivace, all’inizio piangeva tanto e dormiva poco, per me è il primo figlio (ho 36 anni) e non avendo punti di riferimento (mia mamma purtroppo è morta così come i suoceri e non ho tanti parenti, mia sorella non ha figli) ho dovuto “improvvisare” anche aiutandomi con qualche lettura (Estvill e Tracy Hogg che mi ha molto aiutata).
I primi tempi non avevo neanche tempo di fare la doccia tanto dovevo stargli dietro, non sapevo cosa fare, anche la notte il primo mese-mese è mezzo è stata un disastro, lui piangeva sempre. Poi piano piano le cose sono migliorate, forse merito mio ma sicuramente anche del bimbo che è cresciuto, ho continuato ad allattarlo prima due poi solo una volta per notte ed ora praticamente non si sveglia prima delle 7 di mattina dalle 11 di sera. Il bambino ha sempre preso il mio latte più la giunta di biberon, perchè così mi hanno detto in ospedale quando sono uscita, ed è stato veramente pesante farlo ogni 4 ore. Il problema è che alla fine io ho totalmente perso il sonno. Non so se si tratta di depressione post-partum, visto che ho avuto anche diversi disturbi dell’umore con crisi di pianto. Praticamente la notte dormo pochissimo, fatico ad addormentarmi e mi rigiro nel letto per ore, oppure se mi risveglio perchè magari lui piange o altro poi non riesco a riprendere sonno, non riesco neanche più a recuperare nei pisolini pomeridiani anche se lui dorme (non sono ancora rientrata al lavoro, per fortuna). Quindi ho ottenuto il risultato che lui dorme, e io no. All’inizio lo tenevo nel lettone, ora dorme nella culletta-lettino e io niente. Dormo 3, 4, 5 ore per notte, quando arrivo a 6,7 è un miracolo e si contano sulla punta delle dita, io vorrei tanto dormire non ce la faccio più! Sono 3 mesi.
La cosa mi infastidisce molto perchè visto che non è colpa del bimbo, deve esserci qualcosa che non va nella mia testa. Premetto che normalmente io dormo molto, non ho problemi, tranne alcuni sporadici episodi comparsi in alcuni momenti significativi della vita come un cambio del lavoro o di abitudini. Ho provato con una cura omeopatica ma niente, sto andando anche dalla psicologa delle Asl ma niente, integratori alimentari ma niente, visto che ancora prende il mio latte non posso assumere farmaci ed oltretutto sono un pò contraria per via dell’assuefazione e della dipendenza…può consigliarmi dei fiori di Bach in merito? Lei cosa ne pensa della situazione, può trattarsi di depressione? Premetto che nelle giornate in cui io riesco a dormire mi sento un’altra persona, anche come umore…Grazie dei preziosi consigli che saprà darmi, tantissimi saluti.
Risposta
Gentile S.
io credo innanzitutto che dare la vita a un figlio e occuparsene nei primi mesi, sia uno degli eventi più sconvolgenti nella vita di una donna. Detto questo mi sento di rassicurarla sul fatto che, se come lei mi dice, l’alterazione del sonno è qualcosa che l’ha caratterizzata, pur se in maniera sporadica, nei momenti significativi della vita come un cambio del lavoro o di abitudini, è chiaro che si ripeta a maggior ragione allo stato attuale delle cose. Ogni madre, soprattutto nei primi mesi di vita del suo bambino, vive in simbiosi con lui, si interroga e pone quesiti sul da farsi, sul fatto di farlo bene o farlo male, ciascuna è molto vigile e attenta, tesa ad interpretare anche il più piccolo segnale di malessere e benessere del suo piccino. Per il nostro organismo tutto questo è uno stress. Nella scala degli eventi stressanti, che elenca le varie fonti stressogene della nostra vita, vi sono, accanto a situazioni negative, molti eventi anche bellissimi, come il matrimonio o la nascita di un figlio. Questo perché di fronte a un evento nuovo e pieno di incognite il nostro organismo risponde alla stessa maniera, bello o brutto che sia: c’è una diffusa alterazione neurovegetativa, uno stato paragonabile allo stare sempre sul “chi va là”, per riuscire a far fronte ai molteplici stimoli cui l’evento ci mette di fronte.
Di solito questa risposta stressogena si dovrebbe risolvere in poco tempo e permettere all’organismo di tornare al suo funzionamento normale; quando invece la risposta di attivazione permane – e fra i motivi, parlando di maternità, può esserci anche il fatto che continuamente si deve far fronte alle richieste del proprio bambino – per alcune donne si può manifestare una somatizzazione di questo stress anche con disturbi del sonno. Tutte voi sapete bene che le mamme dormono sempre “con un orecchio dritto come i gatti” pronte a captare il più piccolo segnale di comunicazione dei figli.
Nel suo caso, S. si sente dalle sue parole tutto l’impegno che ha messo nel far fronte al suo ruolo di mamma “tutto da sola”. Mi piace molto il suo “improvvisare”supportata da letture, ma soprattutto dal suo istinto materno, perché al di là di quello che dicono gli altri, col tempo una mamma impara il linguaggio segreto del suo piccolino, riesce a decifrare i bisogni meglio di qualsiasi altro…ma che fatica!
Nei primi mesi, poi, quando tutto l’assetto ormonale è in fase di riassestamento (e, per inciso, il sistema neuroendocrino è lo stesso implicato nella risposta allo stress) è chiaro che subentri lo sconforto, le crisi di pianto, i “non ce la posso fare” i “non ce la faccio più”, paradossalmente accanto ai momenti di estasi assoluta in cui lo/la guardi e senti che potresti andare in capo al mondo per lui/lei. Le assicuro che la sua testa non ha nulla che non va… sfido chiunque a non dormire per mesi di fila e poi non essere un minimo irritabile, giù di morale o in confusione (dico questo anche sulla base di ciò che mi ha detto riguardo il suo sentirsi un’altra se riesce a riposare).
Sento comunque che può essere importante la sua decisione di farsi seguire da una psicologa, che sicuramente conoscendola di persona potrà valutare se si tratti davvero di un disturbo da supportare o più semplicemente di una fase di passaggio in cui accompagnarla e trovare con lei le soluzioni più costruttive. Di pari passo, apprendere una anche minima tecnica di rilassamento (basata sul respiro e sulla distensione psicofisica progressiva) potrebbe esserle di grande aiuto, soprattutto nel caso di difficoltà di addormentamento o nei risvegli improvvisi, per riuscire a riportare il suo organismo a uno stato di rilasciamento dolce e graduale. Può chiedere alla psicologa che la segue, se ha una preparazione di questo tipo o se può suggerirle qualcuno nella sua zona che può insegnarle questa tecnica o simili.
Per quanto riguarda i fiori di Bach, sulla base degli stati d’animo che mi ha raccontato, sento di suggerirle questa miscela:
- ELM – il fiore per tutti gli stati di tensione accumulata, quando “è troppo” anche per chi di solito ce la fa ad affrontare tutto. Il senso di straripamento che si percepisce può portare a rigidità e risposte vegetative croniche.
- WALNUT – il fiore del cambiamento, protettivo e supportante in tutte le situazioni di trasformazione, per reagire con nuova energia allo stress inevitabile.
- GORSE – il fiore per chi sente di aver provato di tutto, ma che niente ha funzionato e per questo poi rischia di perdere la fiducia nelle proprie risorse e nella possibilità che ci sia una soluzione.
Può prendere questa miscela 4 gocce per 4 volte al giorno, facendola preparare in aceto di mele o semplice acqua, visto che allatta ancora. Sento di rassicurarla sul fatto che prendendo lei i fiori, questi non disturberanno il suo bambino, anzi, il Walnut aiuterà anche lui a trovare un armonia ed equilibrio nel suo ingresso in questa grande avventura della vita. Gli altri rimedi, visto che non sono nelle sue corde emozionali, saranno per lui ininfluenti.
Nei momenti di particolare tensione può fare uso anche del Rescue Remedy – diluito o la soluzione senza alcol – prendendone 3-4 gocce al bisogno, se fa fatica a dormire.
Le auguro notti serene
Virginia Cioni – Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Floriterapia (Fiori di Bach)
Licia dice
Gentile dr.ssa la storia di S mi ricorda molto la mia: mamma di 36 anni primo bimbo di 5 mesi
Anche io faccio fatica a prendere sonno a volte ma più che altro soffro di momenti di ansia, mi ritrovo spesso a avere crisi di pianto a avere la sensazione di essere schiacciata dalla responsabilità di un figlio, paura di nn essere all’altezza (in genere nella vita sono in essere insicuro), il tutto unito a stanchezza fisica (anche il mio piccolo è molto vivace e dorme poco)
Volevo sapere se i rimedi consigliati a S potessero andare bene anche per me.
Grazie mille