Domanda
Gentile dott.ssa Agnone,
ho già chiesto un suo consulto tempo fa “quando la mamma è aggressiva” e ho potuto leggere con grande interesse la risposta che mi ha dato. È passato un po’ di tempo da allora e ho avuto modo di ragionare molto su come mi sentivo e su cosa avrei potuto fare per far funzionare meglio il mio rapporto con mia figlia. Ho parlato di aggressività allora e ne ho cercato, ho meglio focalizzato le cause.
Tanta stanchezza dovuta a scelte difficili di vita. (…)
Quest’anno è stato un anno di grandi e importanti decisioni: sia io che mio marito abbiamo preso consapevolezza di ciò che abbiamo fatto mancare alle nostre figlie, prima fra tutte, la presenza di due genitori “riposati” capaci di affrontare le piccoli grandi difficoltà che se presentavano ogni giorno in famiglia, abituati a reagire con il nervosissimo tipico di due persone esasperate dal lavoro e dagli sforzi.
Scelte molto importanti, dettate dal nostro amore per la nostra famiglia e dalla presa di consapevolezza del fatto che il modo in cui stavamo vivendo le nostre vite non era giusto. Stavamo vivendo nell’egoismo e nel desiderio di soddisfazioni professionali, lavorative e personali.
Mia figlia si merita una mamma che non studia più, che quando è in casa non è attaccata a un pc con la faccia immersa nei libri. Per questo ho scelto un part-time, per poter studiare quando lei è a scuola.
Ma in realtà non le scrivo per questo, le scrivo perché il 2013 mi riserva una altra scelta importante. Se iscrivere o meno mia figlia alla scuola elementare come anticipataria.
Mia figlia compirà 5 anni in febbraio; frequenta l’asilo nido dagli 11 mesi e la scuola materna dai 2 anni e mezzo. Non è mai andata volentieri a scuola e nemmeno io ho mai vissuto bene la scuola materna che frequenta. È una bambina molto tranquilla, a cui piace molto ascoltare e fare attività strutturate. Non è per il gioco libero o di gruppo non organizzato.
Ho parlato con le maestre che potrebbe avere iniziando la prima quest’anno, professioniste che io stimo ed apprezzo molto, e mi hanno detto che generalmente loro lo sconsigliano, ma che a loro avviso io sono la madre e pertanto l’unica in grado di conoscere abbastanza bene mia figlia da capire quello che è meglio per lei.
Dopo essermela presa con vari capri espiatori differenti mi sono resa di non essere poi tanto obiettiva e così cerco anche il suo parere visto che lei responsabilità verso mia figlia non ne ha e quindi difficilmente potrei prendermela con lei (legga quest’ultima mia come un tentativo di battuta per sdrammatizzare!).
La ringrazio ancora una volta con il cuore.
A presto.
Criss!
Risposta
Carissima,
credo che il suggerimento che possono darti le insegnanti, o le persone che conoscono personalmente tua figlia possa essere migliore del mio, ché non mi conosco e poco potrei dire a riguardo.
Posso solo rammentarti che la crescita è discontinua, non procede né per tappe né per regole prestabilite, è quindi difficile per chiunque fornirti un consiglio “oggettivo”, ammesso che di oggettività si possa parlare quando si tratta di persone.
Se qualcuno che conosce la tua bambina esprime il suo giudizio, quindi, io proverei ad ascoltarlo col cuore, e al di là di una possibile ferita narcisistica che il “non è pronta” può farti provare. Quel che cambia è la prospettiva: non guardare ai limiti, ma alle risorse.
Mi sembra che ci siano validi motivi che possano farti propendere per il NON anticipare l’anno scolastico.
Mi dici di essere una persona ambiziosa, volta verso il successo professionale e personale, e non posso che ritenere che questi siano aspetti positivi, che saprai di certo trasmettere a tua figlia, spronandola al miglioramento di se stessa, in ogni età della vita. Mi racconti anche, però, di aver conosciuto a tue spese e sulla tua pelle quanto questa ambizione possa avere dei costi molto alti quando si perdono di vista altri obiettivi, come quelli familiari ed affettivi.
Non dimenticare che i bambini hanno il diritto di essere bambini, e spesso noi genitori proiettiamo su di loro i nostri desidei, le nostre aspettative, perdendo la capacità di guardarli così come sono, e di amarli per quel che sono: incapaci, introversi, immaturi. Sono bambini! I NOSTRI bambini!
Cresceranno e prenderanno una strada che noi possiamo solo immaginare, ma il loro futuro è un disegno più grande di noi, sul quale dobbiamo sperare di interferire nel modo migliore possibile. Ed è in questa direzione che deve andare il nostro sforzo, non in quella dei nostri desideri e dei nostri progetti.
Non mi sostituisco a te nella scelta, ma concordo sul pensiero che la vivacità e l’intelligenza da sole non bastano: a volte è necessario sapersi accontentare di quel che si ha già, piuttosto che essere curiosi di vedere “come sarebbe se”.
Il presente è un dono: è importante saperlo vivere pienamente, dato che il passato non c’è più, ed il futuro è incerto.
Ricorda questo, per te stessa e per i tuoi figli, e vivrai una vita felice.
Il messaggio che la tua rabbia potrebbe portare a tua figlia, del resto, è quello che lei non ti basta così com’è, nonostante sia vivace, intelligente, e vada a scuola volentieri. Questo giudizio, da parte di una madre, è qualcosa che ti frega la vita, e scusa se te lo dico con franchezza. So che non vuoi questo per lei, e per questo ti invito a riflettere, e a provare a guardarla meglio, con gli occhi, col cuore.
Ti auguro buona scelta e buon cammino.
Criss dice
Carmen, io ho riflettuto attentamente! Purtroppo non sono d’accordo con la dott.ssa Agnone. Io sono convinta della scelta che ho preso. So che ce la farà e anche bene e so che la primaria darà alla bambina quel piccolo stimolo in più che a le i è necessario per andare volentieri a scuola. Permangono in lei alcune difficoltà comportamentali che probabilmente il mio troppo impegno extra-familiare le ha causato…ma questi non si superano con un ano in più di materna! Mia figlia non ha alcun motivo per frequentare la scuola materna a quattro anni e soprattutto non ne mostra lei l’interesse, anzi. il suo livello di sviluppo cognitivo è molto alto così come lo è il suo sviluppo sociale; il suo problema è che non ama giocare con tutti ma solo con qualche bambino; che a volte ancora piange e strilla per entrare a scuola perchè vorrebbe rimanere con me…insomma, io so che se la tenessi alla scuola materna un altro anno non farei nulla di positivo per lei, ma lascerei semplicemente le cose come stanno ora…ha bisogno di cambiamento, di un nuovi stimoli…io sono sicura della mia scelta…prova anche a tu a valutare la tua bambina con oggettività e cerca di capire quale sia il suo bene senza farti troppo influenzare dal parere altrui…Io prendo questa strada con la consapevolezza che mi è data dall’essere una maestra e con l’amore che porto dentro in quanto mamma…Alla dott.ssa Agnone dico che spero di poter essere qui fra un paio di anni a dirle che la mia filgia a scuola va bene e volentieri perché poco centra il pretendere troppo da lei, qui centra solo il volerle dare qualcosa in più rispetto a ciò che ha oggi…so che entrambe, sia io che lei, speriamo di trovarci a dire che ho preso la scelta giusta..staremo a vedere…
carmen dice
salve ..lo stesso identico problema ke mi sta facendo passare notti insonni….una maestrami dice di provare,l’altra no….poi entrambe no..meglio un altro anno di materna e credimi le motivazioni ad ogni scuola e ad ogni bambino sono simili..a me hanno detto le tue identiche parole ed allora ho decisox un altro anno ora xo’…2SIGNORA ISCRIVETELO POI SI VEDE ..DECIDETE FINO A SETTEMBRE”..PREMETTO KE X ME è DIFFICILE PERCHè LO STATALEDA NOI è GESTITO MALE,facendo un altro annodi materna mio figlio cambierà classe e maestre e amici…e non so’ quanto questo possa essere positivo x un bambino tendenzialmente chiuso se non conosce…credimi sto nel caos totale non riesco a decidere
wolkerina dice
Ero in dubbio se leggere il post visto che per ora il problema dell’anticipo non si pone ma per fortuna l’ho fatto. La risposta è davvero preziosa, ci sono diversi spunti su cui riflettere.. grazie!