Domanda
Buongiorno Dottoressa
ho un problema con mia figlia di 6 anni e mezzo. Ha problemi da quando è iniziata la scuola e si rifiuta di lavorare.
L’ho fatta vedere da una neuropsichiatra e ci ha detto che soffre di un deficit di attenzione. Le maestre dicono che se volesse potrebbe essere una delle più brave, ma che fa fatica a iniziare a scrivere oppure non scrive proprio. Ultimamente ha anche iniziato a non voler più andare in bagno a scuola e così è una settimana che si fa addosso anche le feci e quando la sgrido dice che ha paura di andare in bagno e piange. Ora ha cominciato a dare problemi ad andare in bagno anche a casa. Le ho chiesto se a scuola è successo qualcosa ma lei dice solo che ha paura che qualcuno entri. Da quando è iniziata la scuola ha cambiato 5 maestre di italiano e lei, essendo una bambina molto sensibile, ha fatto fatica ad abituarsi.
Non so più come comportarmi, specialmente con questo problema del bagno.
Lei può consigliarmi qualcosa?
Grazie
Risposta
Cara Giusy,
hai già affrontato una visita diagnostica per la tua bimba, ed hai avuto una precisa diagnosi. Forse sarebbe il caso di documentarti sulla diagnosi che è stata fatta alla piccola, per meglio comprendere di cosa si tratta.
Questa sindrome crea diverse difficoltà a collaborare in tutti quei compiti che richiederebbero una partecipazione attiva. Ovviamente questo non dipende dal soggetto, ma è indipendente dalla sua volontà. In pratica, tua figlia “non lo fa apposta“.
Proprio per questa ragione è importante aiutarla attraverso un percorso di supporto che la aiuti a superare le difficoltà scolastiche e non solo.
Conoscere è innanzitutto importante perché la sindorme possa essere collocata al giusto posto nella vita di tua figlia e nella vostra, non solo dal punto i vista pratico ma anche nelle vostre rappresentazioni ed emozioni (cosa vi immaginate, come vi sentite, cosa potete fare…)
Sarebbe auspicabile anche un sostegno per voi genitori, la cui pazienza viene, appunto, messa talvolta a dura prova, come nel caso del bagno che mi racconti.
Penso che sia del tutto inutile arrabbiarti o forzarla, ma devi armarti di un amore e di una pazienza superiori al normale.
Riguardo alle indicazioni sui possibili comportamenti da adottare con lei, dovresti rivolgerti ad un terapeuta che possa seguire lei e nello stesso tempo anche voi genitori.
La cosa più importante che posso suggerirti è di provare a “scagionare” lei da possibili cattiverie o responsabilità sul suo comportamento.
Calma, pazienza, capacità di analisi e supporto sono gli ingredienti per risolvere la situazione.
In bocca al lupo.
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