Domanda
Gentile Dott.ssa Cioni,
sono la mamma di un bimbo di 2 anni e 1/2 nato prematuro; problemi di salute sin dalla nascita (allergie alimentari, dermatiti, reflusso) al momento quasi tutti risolti, l’hanno fatto sentire sempre un po’ al centro dell’attenzione e pur essendo noi genitori molto attenti purtroppo lui ha imparato a conoscerci e approfittare dei nostri punti deboli (in particolar modo il non capire se sta male o meno). A due anni l’ho mandato all’asilo nido e in circa 2 settimane si è integrato, gli piace stare tra la gente, ma ad oggi è diventato sempre piu capriccioso, è un concerto di “è mio” (anche le sue parti del corpo, anch io), alza le mani ad ogni no, o anche senza motivo, talvolta ha degli scatti d’ira specie ai rifiuti, morde tutto e ha paura di tutto. Inoltre trova ogni modo per stuzzicarci fino a farci perdere la pazienza. A quel punto o si ferma o continua. Richieste una dopo l’altra (prima il ciuccio, due secondi dopo l’acqua e cosi via) e richiesta ripetitiva quando non ottiene subito cio che vuole (“ciuccio ciuccio ciuccio”).
Mi potrebbe consigliare qualche rimedio e la posologia? Premetto che tra qualche mese vorrei cercare di tpogliere il annolino perche dovrà iniziare la scuola materna e successivamente vorrei provare ad allentare il ciuccio.
La ringrazio anticipatamente.
Risposta
Cara Emanuela,
che caratterino il suo angioletto! Mi parli di capricci a due anni e mezzo, ti informo che siamo nel pieno del periodo definito dalla psicologia infantile: “i terribili due anni”.
Dietro questa espressione un po’ infelice, si nasconde una grande ricchezza, così bene espressa dal suo racconto. Vediamolo dai due punti di vista.
I genitori in questo periodo si sentono in balia del loro figlioletto, che all’improvviso sembra un piccolo tiranno, attraverso i “no” verso tutto e tutti, i capricci e la ricerca di appropriarsi di qualsiasi cosa.
Il piccolo, da parte sua, è come se all’improvviso si svegliasse e guardasse il mondo con altri occhi – i suoi – non più solo attraverso quelli di mamma e papà. Ecco perché comincia a dire no, in una sorta di abbozzata capacità decisionale (“mamma lo so io cosa è bene per me, non accetto acriticamente quello che tu mi proponi” sembra dire) anche per sperimentarsi come essere autonomo, separato dalla madre. Tutto “è mio” perché in questo modo prova a vivere il mondo in prima persona, con l’orgoglio di riuscire a sottrarre qualcosa a qualcuno, esprimendo la sua libertà. Ovviamente, di fronte alla frustrazione di non riuscirci la reazione sarà esasperata e tragica, perché da un lato prevale ancora il senso di onnipotenza infantile che interpreta il mondo secondo il principio di piacere, che prevede l’appagamento dei suoi bisogni, di qualsiasi tipo.
Anche le sue parti del corpo vengono adesso vissute consapevolmente come qualcosa di proprio, quindi è normale che ne parli in termini di possesso. Quanta paura però nel provare cosa significa non essere un tutt’uno con la sicurezza data dal genitore! “Vorrei osare, sperimentare, ma poi che cosa succederà? Non è che questi qui mi abbandonano se faccio troppo da solo?” e allora oscilla continuamente fra desiderio di autonomia e bisogno di certezze, che si può manifestare con le continue richieste (cibo, ciuccio, acqua), con le affermazioni circa il possesso della mamma, con risvegli notturni bisognosi di rassicurazione…
Ed ecco che prende vita nel genitore quell’altalena di emozioni, quel braccio di ferro fra voglia di arrendersi e impegno nel provare a fare qualcosa… insomma, quello che sta provando lei in questo momento.
La bella notizia è che si tratta di un periodo.
La notizia meno bella è che è necessario attraversarlo così com’è: ho detto più volte che i rimedi floreali non agiscono modificando i comportamenti o il carattere del bambino, piuttosto sono un aiuto nel percorso di vita, per far sì che i vissuti emotivi emergano, ma in maniera più armonica.
I fiori che mi sono venuti in mente per la vostra situazione, sono appunto di sostegno nel momento di cambiamento (quindi non eviteranno ciò che vi fa tanto irritare!):
- Walnut – il rimedio per eccellenza in tutti i periodi di transizione. Aiuta a fare i passi avanti necessari, in un clima interiore di fiducia e serenità. [sarà di aiuto anche per l’abbandono del pannolino e del ciuccio – magari in quest’ultimo caso abbinato anche a Honeysuckle]
- Beech – stimola la tolleranza nelle relazioni, pur permettendo di esprimere il proprio punto di vista e i propri bisogni. (ottimo anche come coadiuvante quando ci sono trascorsi di allergie, dermatiti come per il suo piccolino)
- Heater – per accompagnare gradualmente il passaggio dalla concentrazione su di sé alla considerazione degli altri.
- Mimulus – per le paure che accompagnano questo periodo.
Li faccia preparare in aceto di mele, ne dia al suo bambino 4 gocce per 4 volte al giorno, anche in poca acqua nel biberon o bicchierino.
Per voi genitori consiglio:
- Walnut – per la fase di transizione
- Gentian – per stimolare la fiducia di superare questa fase
Preparati come preferite (aceto di mele o brandy) e presi nella stessa posologia.
Coraggio, so che ne uscirete fieri di voi!
Virginia Cioni – Psicoterapeuta e Floriterapeuta
Lascia un commento