Domanda
Gentile dottoressa,
suppongo di non essere la prima mamma a scriverle perché sopraffatta dalla sensazione di essere totalmente inadeguata e quindi sempre tremendamente in colpa.
Sono mamma di due bimbi, il più grande compirà tra quattro mesi 3 anni e il più piccolo ha appena compiuto 1 anno. Hanno quindi venti mesi circa di differnza. Sono stati entrambi fortemente voluti e desiderati.
Per occuparmi di loro mi sono messa in aspettativa dal lavoro: sono quindi una mamma 24/24.
Il grande è gelosissimo del fratellino e non perde occasione per esprimere la sua rabbia: lo spinge, lo graffia, gli picchia oggetti sulla testa…
Il piccolo invece vive, “tipo cozza”, perennemente attaccato alle mie gambe o tra le me braccia!
Oggi per esempio è stata una giornata da incubo. Il grande ha deciso di saltare il riposino pomeridiano, il piccolo ha dormito si e no mezzora, la giornata è stata un vero e proprio incubo!
Le basti sapere che per calmarmi mi sono fumata una sigaretta…avevo smesso di fumare da più di tre anni!
Mi ritrovo spessissimo ad urlare, a litigare, a combattere con il più grande. Qualche volta mi scappa anche uno scappellotto. È proprio questo mio modo di affrontare le cose che mi fa sentire in colpa, io cerco di portare pazienza, ma è così difficile alle volte. E poi sembra quasi che il più grande mi sfidi….mi sento tutta sbagliata, pessima, altro che imperfetta!
Sto sbagliando tutto! Mia madre mi colpevolizza e sostiene che io trascuri e tratti male il primogenito. Mio marito è sempre via, anche per lunghi periodi.
Ho paura di perdere il rapporto con il mio bimbo più grande, di trascurarlo e lo stesso vale anche per il più piccolo. Vorrei potermi sdoppiare!
Risposta
Cara Valeria,
hai ragione: il senso di colpa e l’inadeguatezza sono molto diffusi e frequenti tra le mamme, non ho delle statistiche a riguardo ma da quello che leggo e ascolto c’è da sentirsi in buona compagnia.
Forse perché viviamo in un sistema sociale che lascia in esclusiva alle mamme buona parte della gestione dei bambini, forse per la frammentarietà del nostro sistema familiare, forse perché i piccoli di uomo sono impegnativi.
Certo è che uno dei motivi è che oggi arriviamo all’esperienza della maternità, anche quando è fortemente desiderata, senza essere preparate alla realtà, alla fatica, all’impegno che richiede l’essere genitori.
Da quello che scrivi la difficoltà per te arriva principalmente dalle diverse esigenze che hanno i tuoi bambini, dalla solitudine e dalla fatica nel portare avanti i compiti educativi. Sono difficoltà comprensibili e normali di tutti i genitori e con due bambini di 1 e 3 anni diventano inevitabili.
E allora parto dalla fine della tua mail: “vorrei potermi sdoppiare”, come se moltiplicarti per due potesse portarti alla soluzione di questa situazione. Eppure il problema nasce proprio dal dover essere presente per gli altri per tutto il tuo tempo: questa disponibilità totale 24 ore su 24 porta a sentirsi stanche e a reagire con rabbia e nervosismo, magari proprio con il più “grande” che ha un po’ più competenze relazionali.
In questa tua mail leggo tra le righe la mancanza di uno spazio e un tempo per te stessa, un momento che ti possa permettere di rigenerarti dall’attività rivolta alla cura dei piccoli: per qualcuno è la creatività, per qualcuno il movimento (#runningformommies), per altri il semplice riposo nel silenzio o nella meditazione. Quello che conta è che sia un momento dedicato a te stessa.
La soluzione non è lo sdoppiamento ma la centratura. Solo costruendo nel quotidiano il tuo benessere puoi fare bene la mamma, con la lucidità e la pazienza necessaria.
Non ce la fai da sola? È comprensibile, i bambini sono così piccoli e dipendono così tanto da te sola che puoi chiedere supporto pratico a chi ti sta vicino.
Impara a chiedere. In modo chiaro e diretto, come sanno fare gli adulti. Sapendo che è una fase normale e non che tu non sei capace di autonomia.
Magari per cominciare comincia a chiedere supporto operativo proprio alla nonna che ti dice che non va bene quello che fai, perché il giudizio non ci fa migliorare ma la collaborazione si, perché il modo migliore di educare dei bambini è aiutare la loro mamma a stare bene.
Noi donne facciamo molta fatica a chiedere anche quando sappiamo quello che ci serve, spesso preferiamo aspettare che gli altri capiscano, con il rischio che gli altri non capiscano mai.
In Africa si dice che per crescere un bambino ci vuole un interno villaggio, un insieme di persone che si prende a cuore l’educazione del bambino e aiuta i suoi genitori. Si costruisce una rete di supporto nel quotidiano, senza giudizio ma con piccoli e preziosi contributi.
Ecco, credo che questo sia una strategia pratica e concreta contro senso di colpa e inadeguatezza: fare il proprio meglio e mettere in campo tutte le risorse che abbiamo a disposizione, anche quelle della rete di relazioni di cui facciamo parte.
Un caro saluto.
Melissa dice
Buongiorno a tutte! Vivo anche io lo stesso quotidiano con due bimbi di 5 e 2 anni e mezzo… Ammetto che un anno e mezzo fa era ancora più dura! Ma ad oggi mi sento una mamma persa… Sono caduta nel baratro Dell’ ineguatezza. Sono nevrotica e sempre ad urlare e dare sculaccioni, pur essendo consapevole del fatto che non sia il modo giusto per ottenere dei buoni risultati comportamentali.
Ma cosa posso fare se ne con le buone ne con le cattive riesco mai ad essere ascoltata?
E finisce quasi sempre che me la rifaccio sul grande che è un maschiaccio a tutti gli effetti, agitato ed usuberante, tremendamente geloso!
Incubi
Franci dice
Premesso che questo articolo andrebbe incorniciato, sia per il coraggio della mamma di esprimere e focalizzare la difficoltà, sia per i suggerimenti preziosissimi della dottoressa, mi permetto di aggiungere solo due chiose, dal momento che ci sono passata anche io avendo avuto due bambini a distanza di 19 mesi.
La prima considerazione è che questo periodo passa: lo so, quando si è dentro non conta nulla, quando si sta per affogare non conta sapere che c’è una spiaggia a due bracciate. Però può servire per avere una luce, perchè non saranno tutti così i giorni, da incubo, perchè i bimbi cresceranno, andranno alla materna e lo scenario cambierà, nel bene e nel male.
Il secondo suggerimento, oltre a quello fondamentale di chiedere aiuto e di staccare la spina ogni tanto, è quello di ricavarsi dei momenti di “coppia” solo con il figlio maggiore, in modo da smorzare un pò la sua gelosia o anche soltanto passare dei momenti insieme che non siano solo di conflitto.
Dai mamma, ce la fai!