Domanda
Buongiorno, vorrei qualche informazione a riguardo al fatto che mio figlio di 5 anni compiuti a maggio da qualche mese ha iniziato a mangiarsi le unghie.
Ho provato a spiegargli che non è bello, che si fa male, ma niente. Lui è un bambino molto vivace, parla sempre, non sta mai fermo. Ha un fratello più grande (quasi 9 anni) molto più tranquillo e pacato ma con cui litiga spesso perché vuole comandare su di lui, vuole decidere lui come giocare, a cosa giocare, poi vuole vincere sempre lui… se perde ne fa una tragedia, sono grida, pianti e avvolte anche pizzicotti, spinte e botte al fratello maggiore.
A scuola è un bambino bravissimo, mai un rimprovero, attento e interessato… poi a casa si scatena.
Mi dia un consiglio su come comportarmi.
Ilaria dice
Ritengo che il consiglio del Dott Torcetta ,in relazione a condividere spazi / momenti singolarmente con i figli , sia valida , aiuta credo a conoscere le singole peculiarità, da un iniezione di autostima ai bimbi ,xche in quel momento la mamma e presente e a disposizione di quel figlio. piu ci concediamo questi momenti , piu sappiamo leggere tra le righe, piu ci concediamo di guardare i nostri figli ,meno credo siano i disagi, un figlio ha in primis bisogno di presenza .
Lia dice
Sono d’accordo con lei, non volevo fare un’inutile polemica, forse mi sono sentita colpita nel vivo perchè per quanto una mamma si dia da fare non può arrivare ovunque è c’è sempre qualcosa che sfugge. L’importante è che non sfuggano gli aspetti fondamentali e che in quanto genitori, si continui con un’attenta ed amorevole supervisione dei propri figli!
Lia dice
Non credo sia così raro che un bambino di quell’età si mangi le unghie, ne conosco e ne vedo molti di bambini che lo fanno. Sicuramente questo gesto può nascondere un disagio, può significare ansia nel bambino ma la risposta che ha ricevuto questa mamma mi sembra piuttosto frettolosa ed allarmista…questi bambini dobbiamo per forza psicanalizzarli? Scusate e la mia personalissima opinione!
Francesco Torcetta dice
Cara Lia, come puo leggere nella mia risposta io ho solo proposto eventualmente di girare la domanda a uno specialista diverso. Nel prosieguo poi della risposta espongo invece i normali e comuni consigli per come affrontare un problema/non problema come questo.
Non è così frequente per quanto veda io, forse però la mia è un angolo visuale diverso da quello delle mamme.
I bambini vanno aiutati, compresi e, in parte contenuti e accolti nelle loro manifestazioni di disagio. Il mio suggerimento era questo
Francesco Torcetta