Domanda
Gentile Dott. Torcetta,
vorrei sapere se per un bimbo di 4 mesi, avendo gli anticorpi IgG anti rosolia positivi (11.8) e IgM negativi e in assenza di altre informazioni, si può certamente stabilire che abbia la rosolia congenita.
Se le IgG dovessero diminuire nel giro di un paio di mesi, il pericolo di aver contratto l’infezione sarebbe scongiurato?
Di quanto dovrebbero abbassarsi?
Grazie in anticipo.
Risposta
Cara Signora,
esistono ormai dei criteri bene accertati e provati per la diagnosi di una rosolia congenita.
In prima battuta la sua storia sierologica. Le è stata riscontrata una positività delle IgM o un anomalo innalzamento del titolo delle IgG?.
Questa informazione può servire per capire meglio l’origine del problema.
In ogni caso ci troviamo davanti a un neonato senza alcun problema clinico che presenta IgG anti rosolia come tutti i bambini da madri vaccinate o con pregressa rosolia.
Le IgM sono negative e questo è un dato estremamente confortante in quanto ci dicono che il bambino sicuramente non è in una fase acuta di malattia e, se anche lo fosse stato in utero, ha già esaurito quasta fase senza conseguenze.
Le IgG dovrebbero tendere a abbassarsi costantemente fino all’anno di età. Generalmente questo è l’andamento fisiologico degli anticorpi derivati dalla mamma. Se persistono o aumentano è un segno di produzione da parte del bambino e, quindi, di malattia trascorsa e memoria immunitaria. Generalmente si tende a affermare che la persistenza di valori sempre uguali o addirittura in aumento è sintomo di rosolia congenita. In alternativa, se i valori tendono progressivamente a scomparire entro i 12 mesi si esclude la patologia.
In conclusione è presto per dire che il suo bambino abbia una rosolia congenita. Se scompaiono gli anticorpi anche prima dell’anno possiamo escluderla.
Spero di essere stato chiaro.
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