Domanda
Gentile Dott.ssa Cioni,
la mia bimba ha due mesi e fin dalla nascita ha avuto difficoltà nel prendere sonno e nel dormire nella culla.
Il primo mese infatti si addormentava solo in braccio e dormiva serena lasciandola a contatto del mio petto o del papà. Con l’inizio del secondo mese la situazione è peggiorata, ad oggi ma non riesce ad addormentarsi facilmente nemmeno in braccio. La dinamica è la seguente: pappa/coccole/occhi vispi e risate per circa 20 min, dopo inizia a mostrare segni di sonno: occhi assonnati, sbadigli, lamenti e diventa nervosissima, piange e sbatte i piedi.
Se provo a darle il ciuccio si o a coccolarla si arrabbia ancora di più . Si vede che è stravolta ma non cede, non riesce ad abbandonarsi al sonno. Si calma solo prendendola in braccio e ninnandola rigorosamente in piedi. Così facendo riesce ad addormentarsi ma appena la metto nel lettino o nella carrozzina di sveglia e si inizia tutto da capo. Di giorno così facendo fa un pisolino di 10 min o massimo di 1 ora tenendola in braccio. Di notte la situazione è la seguente: poppata delle 23 a cui segue il rituale della buonanotte (coccole e musica rilassante): anche qui sembra che voglia resistere al sonno nonostante sia stravolta. Poi si innervosisce e inizia a piangere in maniera inconsolabile. Arrivati a questo punto la prendo in braccio, si addormenta e poi appena la metto di nuovo nel lettino si sveglia. Ho provato anche a continuare a coccolarla per più tempo nel lettino cercando di calmarla ma senza successo. Alla fine sono passate 2 ore ed è così tanto nervosa da dover anticipare la poppata. Dopo questa poppata dell’1 la coccolo un po’ e dopo circa 1 ora e mezza si addormenta .
Si addormenta per 3 ore ma il suo sonno è agitato si muove si sveglia e si riaddormenta, non piange ma è agitata. La dinamica del giorno riesco a gestirla abbastanza bene portandola fuori e tenendola molto nel marsupio, ma la notte è devastante sia per me che per il papà. Nella descrizione non l’ho specificato, ma anche il papà prende parte al rituale della buonanotte.
Vorrei sapere quali fiori sono indicati per aiutarla a dormire e se può darci dei consigli pratici.
Grazie
F
Risposta
Cara F.,
mi sembra opportuno premettere che il sonno a due mesi può essere di breve durata e che la mamma sia sottoposta a continui risvegli per le poppate o per rispondere ai suoi bisogni.
Come ho già scritto in numerose risposte i bambini cercano spontaneamente il contatto fisico perché dona loro sicurezza e conforto, per cui una volta sperimentato il sonno così vicino alla mamma, in braccio, cullato per tutto il tempo della durata del pisolino, è normale che ne sentano l’esigenza e si innervosiscano quando messi nel lettino (oltretutto la sua bambina conosce l’immenso piacere di essere tenuta nel marsupio!).
Mi sembra di sentire dalle sue parole che abbiate messo in essere tutte le modalità suggerite di solito per favorire un sereno addormentamento (e immagino anche che dal punto di vista medico-alimentare sia tutto nella norma), ma non potendo osservarvi, proverò a riflettere ad alta voce su alcune considerazioni, in base alla mia esperienza.
Il rapporto madre bambino – quello simbiotico dei primi mesi, dove il piccolo si sente una cosa sola con la sua mamma – è fatto di un continuo scambio di gestualità, osservazione, ritmi che variano con sfumature impercettibili giorno dopo giorno, energie sottili che passano per il tatto, il gusto, la voce, lo sguardo.
È chiaro che per semplicità espositiva si trovano sui manuali delle sorta di “strategie” per il buon sonno, e anche noi esperti spesso incediamo nel dare consigli pratici che sul momento rassicurano perché fanno sentire che si può fare qualcosa per intervenire al meglio. La realtà però di quel rapporto unico e speciale è invece qualcosa di più viscerale, che attraversa tutta la giornata, non è presente solo nel momento della poppata o della nanna o del bagnetto.
La mamma “pensa” e contiene il suo bambino continuamente, perché è ciò che ha fatto fin dai primi giorni di gestazione, è piena di lui anche se in quel momento sta dormendo, perché c’è un filo che li lega, il bambino esiste nella mente della mamma, oltre che fuori.
Ci sono bambini che amano addormentarsi in braccio, dondolati, altri che si addormentano attaccati al seno dopo la poppata, altri ancora che se ne stanno quieti nella carrozzina e si abbandonano al sonno in modo spontaneo… non esiste un modo più “giusto” dell’altro, se non dal punto di vista dell’adulto, che ovviamente riesce a gestire diversamente (ed energeticamente) le differenti situazioni.
Immagino che se si è rivolta a me così precocemente, questo fatto del sonno non la faccia stare tranquilla, per cui ogni occasione di nanna diventa una piccola preoccupazione che si inserisce nel rapporto con la piccolina, che sicuramente “sente” l’aspettativa.
Ritengo opportuno suggerirle dei fiori da prendere lei, che potranno dare benefici anche a sua figlia, visto che prende il suo latte.
- IMPATIENTS – per vivere e costruire giorno per giorno una ritmicità che rispetti i bisogni di mamma e bambino
- RED CHESTNUT – per la tendenza a preoccuparsi e vivere ogni segnale come problema
- WALNUT – per affrontare i cambiamenti, adattarsi alle diverse situazioni e non lasciarsi influenzare dai “dover essere”.
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