Domanda
Buongiorno dott.sa Agnone,
Le scrivo per mio figlio, che farà 3 anni tra poche settimane. Ha cominciato la scuola materna da 2 settimane. E’ stato con me fino a 10 mesi e poi con i nonni, senza la possibilità di frequentare altri bambini. Per il momento a scuola si ferma solo 2 ore e mezza al mattino, perchè sta ancora facendo l’inserimento, che le insegnanti stanno prolungando per quanto le racconto di seguito. Non ha mai pianto. Le maestre mi hanno detto che il bambino spesso non partecipa alle attività in classe. Quando gli altri fanno cose in gruppo, lui corre in cerchio attorno agli altri. Lancia oggetti e giocattoli e butta giù i libri dagli scaffali. Non cerca gli altri bambini, ma parla con le maestre. Quando ci sono attività più manuali sembra invece più interessato. Mi hanno descritto mio figlio come un bambino molto vivace, con scarsissima attenzione, che non rispetta le regole, un elemento di disturbo.
A casa non si comporta in questo modo. E’ un bambino piuttosto tranquillo e si concentra anche per diverso tempo su una stessa attività. Ha un po’ la tendenza a buttare in giro i suoi giochi anche a casa, ma non li lancia nel vero senso della parola. Da alcuni mesi dice no a tutto, ma penso sia una fase, perchè un po’ sta diminuendo la frequenza dei no. Ho notato che in pubblico è molto timido, tende a starmi appiccicato, anche se parla anche con gli estranei.
Secondo lei dovremmo preoccuparci? Può essere solo una reazione di stress in un nuovo ambiente? Cosa mi suggerisce di fare?
La ringrazio molto.
Risposta
Buongiorno carissima.
Come tu stessa accenni nelle ultime righe, per quel che a distanza posso comprendere della situazione, tuo figlio manifesta un atteggiamento abbastanza comune che è quello della rabbia/frustrazione per una situazione nuova, nella quale è “costretto” a sperimentare il distacco dalle sue figure di riferimento. Cosa che, a pensarci bene, sarebbe sconvolgente anche per molti adulti costretti a modificare le loro abitudini di vita da un giorno all’altro (ed in effetti anche a molti adulti capita di stressarsi per questo) !
Essendo presenti entrambe le “polarità” del comportamento, non penserei a nulla di patologico, ma piuttosto alla necessità di lavorare ancora sull’inserimento a scuola (cosa di competenza delle insegnanti che a loro volta sperimentano frustrazione e difficoltà nel trovare delle soluzioni, riversando così il loro giudizio negativo sul bambino).
Timidezza, rabbia, ed altri aspetti del suo stare con gli altri rientrano pienamente in questa sua fase di adattamento, comune a molti bambini. Ritengo che passerà col tempo e con la capacità delle insegnanti di guadagnarsi la sua fiducia.
Senza la sicurezza di un adulto di cui si fida è difficile che un bambino possa apparire sereno e disinvolto, attento e capace di ascoltare.
Dategli tempo, e sono certa che il suo inserimento scolastico procederà per il meglio.
Tanti cari auguri.
Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta
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