Domanda
Gentile Dott. Torcetta,
le scrivo per mio figlio che ha appena iniziato le elementari. Il problema è italiano. L’alfabeto lo sa tutto cosi come leggere ma-me-mi/la-le-li e via dicendo. Ma quanto si tratta di mettere insieme le lettere per formare la parola tipo pa-ne nascono i problemi. Legge le due parti della parola ma invece di dire pa-ne dice ne e basta come se si scordasse la prima parte. Il bimbo mi ha detto che la maestra non si spiega bene, che vuole vada veloce e lui non capisce gli esercizi. La cosa un pò mi preoccupa…le dico la verità ho il terrore di dislessia o disturbo dell’apprendimento.
In matematica e le altre materie va bene. Premetto lui è settimino e a livello linguistico è stato un po’ lentino. A tre anni parlava male ma nei tre anni di asilo, grazie alla maestra che aveva, è migliorato tanto recuperando tutto e ora parla benissimo anche troppo. Ha pero’ avuto bisogno del suo tempo. Anche a camminare siamo arrivati a 19 mesi. Non so se queste difficoltà in italiano dipendono anche da questi ritardi.
Lui poi ha bisogno di dolcezza e forse la maestra dopo un po’ perde un pochetto la pazienza e questo viene sentito dal bambino. È inoltre un precisino e ha bisogno dei suoi tempi perchè vuole fare bene le cose e la richiesta di velocità per stare nei tempi lo stressa.
Io ho provato a casa ma non so quale sia il sistema migliore per insegnargli a leggere e scrivere.
Cosa ne pensa? Mi sento un pochetto disperata.
Grazie.
Risposta
Cara Signora,
rossella grenci dice
L’idea che la dislessia “si cura” è assolutamente sbagliata e veicola informazioni non corrette ai genitori. La dislessia non è una malattia, ma si può intervenire intervenendo sulle abilità specifiche e su quello che sta alla base della lettura, scrittura e calcolo.
Francesco Torcetta dice
Cara Rossella, accetto la critica su un termine non corretto come cura, è piu preciso dire si TRATTA con metodi e insegnanti adatti. Ho però precisato che: “Non è un disturbo intellettivo con ritardo ma è un disturbo selettivo con intelligenza assolutamente conservata”.
Questo proprio per rassicurare che la dislesia non sia una malattia ma un disturbo selettivo.
Commenti simili mi spingono a una sempre maggiore cura nell’uso dei termini appropriati.
Grazie
dabogirl dice
pregherei anche io di cambiare il termine “si cura”, perchè genera aspettative irrealizzabili in chi si imbatte in questo disturbo; troppe volte si sente dire “ma sei ancora dislessico?” o “ma poi passa, la disgrafia?” e questo genera in pazienti e genitori un senso di inadeguatezza, come se avere ancora difficoltà dipendesse da cattiva volontà o cattiva sanità.
grazie
Francesco Torcetta dice
Ho già rettificato e concordo con il commento. La dislessia si tratta ma non si cura non essendo una malattia ma un disturbo selettivo