Domanda
Gentile Dott.Pesce,
ho una bimba di 10 settimane che soffre di reflusso ed è curata con Ranidil (che ovviamente detesta). Vorrei avere chiarezza sui possibili miglioramenti derivanti da sedute di osteopatia.
Non nego di saperne davvero poco.
Risposta
Buongiorno Manuela,
il cranio del neonato è strutturato per facilitare al massimo il parto.
Nonostante ciò nel 78% dei neonati residuano tensioni articolari membranose responsabili dell’insorgenza di alcuni disturbi tipici del periodo neonatale.
Ciò è riconducibile alla delicata posizione in cui trovano alloggiamento i fasci vascolo-nervosi spesso accolti in canali e forami ubicati in strategiche posizioni di passaggio tra una placca ossea e l’altra.
Una compressione trasmessa attraverso la squama dell’occipite alla parte condilare può, quindi, “irritare” il nervo vago e/o il nervo ipoglosso con conseguente insorgenza di rigurgito, difficoltà di suzione e respiro irregolare.
Ecco l’articolo: The Collected Papers of Viola Frymann, DO.LEGACY OF OSTEOPATHY TO CHILDREN. Ed. American Academy of Osteopathy 1998.
Anche l’osso temporale può essere coinvolto: si dovrà sospettare una disfunzione a questo livello nei bambini con asimmetrie posturali o nei casi di otiti ricorrenti.
L’osteopatia, che è una raffinata medicina manuale, attraverso la manipolazione connettivale delle zone collegate al reflusso, recupera la distorsione della struttura che ostacola il drenaggio venoso e linfatico, sostenuto da una locale disfunzione neurovegetativa.
In parole semplici attraverso la manipolazione dei punti di fissità della fascia si ottiene un effetto globale di ripristino della mobilità, come un effetto domino, a beneficio di:
- pompa linfatica e sistema immunitario
- drenaggio venoso
- auto-correzione dell’allarme neurovegetativo
In una parola, recupero dell’omeostasi.
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