Domanda
Gentile dott.ssa Agnone,
mia figlia aveva cominciato a fare qualche passo avanti: ha dormito per un po’ nel suo lettino, non ha voluto più mettere il pannolino la notte (ad agosto compie tre anni) ma è più di una settimana che dorme solo nel letto con noi, vuole stare tutto il tempo in braccio a me a toccarmi i capelli ; non fa altro che piangere e lamentarsi per qualsiasi cosa, dice solo e sempre “no, no, no”.
Lei che mangiava di tutto sono mesi che mangia solo omogeneizzato o al massimo pesce impanato. Non sappiamo veramente cosa fare sia per farla mangiare e sia per farla stare bene.
Mi aiuti la prego. Ho consultato anche una neuropsichiatra infantile mi ha detto che la bimba è normale e ha solo un attaccamento verso di me. I suoi capricci erano migliorati ma ora non ce la facciamo più: forse dovrei ritornare dalla dottoressa ma mi interessa sapere anche il suo parere.
La ringrazio in anticipo.
Risposta
la tua mail mi ricorda un articolo già scritto nel quale parlavamo della sorpresa che alcuni genitori trovano nella scoperta della discontinuità della crescita. Purtroppo il nostro modo di pensare adulto ci fa credere che una competenza, una volta acquisita, sia in qualche modo “archiviata” per sempre, e invece spesso è vero il contrario: i bambini (in risposta a ciò che accade nel loro ambiente) hanno bisogno di andare avanti e indietro nello sviluppo come una passeggiata che non procede in una sola direzione.Avrei diversi modi di dare una lettura ai comportamenti di tua figlia (ad esempio che dormire nel letto con voi le permette di sentirsi al sicuro, o che stare in braccio rappresenta un contenimento fisico, che piangere e lamentarsi è un modo di esprime la sua ancòra non piena capacità di regolare le sue emozioni e frustrazioni) ma non è questo il punto: il punto sei tu.Perché la vera differenza non è cosa fanno i bambini, ma come stanno i genitori, come sta tutta la famiglia davanti a quel momento, a quel comportamento. Non c’è giusto o sbagliato nel dormire, mangiare, comportarsi in un determinato modo, ma ci sono sicuramente dei sentimenti e dei vissuti che circolano, e sono quelli che contano e che determinano una situazione.
Io credo che tua figlia percepisca la tua preocupazione rispetto al suo benessere, la tua ansia rispetto alla sua crescita, e reagisca di conseguenza.
Quello che mi racconti non da adito a pensare che la bimba sia in ritardo o che abbia dei problemi, ma hai fatto bene a rassicurarti sul suo stato di salute portandola da uno specialista. Ora che lo hai fatto puoi analizzare la situazione da un altro punto di vista con la sicurezza che, qualunque cosa stia accadendo, “è tutto normale”.
Prova a guardare le cose pensando a come stai tu. Chiedi l’ascolto di un terapeuta che ti aiuti ad ampliare il quadro della situazione. Tieni in conto che non esistono “capricci” o “sintomi”, ma solo “segnali” di qualcosa che potrebbe essere migliorata, come un paio di scarpe in cui non stiamo del tutto comodi.
Con queste premesse, ho fiducia nel fatto che tu possa attraversare la tua stanchezza e le tue preoccupazioni, aiutando così anche tua figlia a muoversi con serenità verso la sua autonomia.
Vi auguro un sereno cammino.
squa dice
Intorno a natale abbiamo avuto una situazione per alcuni versi simile con il nostro bimbo che ha compiuto 3 anni a febbraio. Eliminato il pannolino di giorno intorno ad agosto, sembrava che lo “spannolinamento” fosse andato molto bene e rapidamente. Poco dopo natale grazie alla nuova pediatra (santa e subito!!) abbiamo scoperto che in realtà, nonostante paresse tutto a posto, era in corso una forte costipazione. Trattata con lassativi abbastanza blandi. Trattamento iniziato a fine gennaio e ancora in corso almeno per un altro mese. Il bimbo si è ritrasformato man mano che la stipsi veniva curata. Anche da sottolineare il ruolo della pediatra che si è conquistata la sua totale fiducia in un momento in cui probabilmente soffriva molto, non riusciva ad esprimersi e non si fidava più di nessuno. È tornato socievole al nido e indipendente a casa, riuscendo nuovamente a dormire tutta notte e nella sua stanza. Siamo rinati con lui.
Il fatto che la mamma nella lettera parli di spannolinamento mi ha spinto a lasciare questo commento, che potrebbe essere per niente attinente. Però mi ha talmente colpito il cambio repentino di mio figlio, in peggio e poi fortunatamente in meglio, che sia mai la nostra esperienza possa essere di spunto…
Coraggio! Un forte abbraccio!