Domanda
Gentile dottoressa,
ho una nipote di 4 anni che urla, ma non solo di notte. Ogni tanto le vengono delle crisi isteriche. Ultimamente però è tutto peggiorato: dopo un periodo influenzale con vomito, ha il terrore di rimanere in camera sua da sola, grida che sta male, si sveglia a metà notte gridando e vuole andare nel lettone.
Nulla di male, ma si sveglia e grida anche lì. Le è venuta una “mammite” inspiegabile. Ha cambiato scuola da poco tempo e non vorrei che in questo nuovo asilo la maltrattessero. Ma come faccio a saperlo? Posso chiederlo alla bimba ma chissa come mi risponderà!
Risposta
Gentile signora,
rispondo alla sua accorata richiesta ricordando a tutti noi che la paura è un meccanismo naturale e fisiologico nell’essere umano: così come altre emozioni, è una risposta che ci prepara ad affrontare le sfide della vita nel modo più adeguato. Entro una certa soglia si può quindi considerare “il normale indicatore della necessità di porre attenzione a qualcosa”. È solo quando diventa eccessiva che comincia a costituire un problema.
Come avrà spesso letto nei miei articoli, il comportamento del bambino (immaturo per poter verbalizzare in modo consapevole ciò che accade e ciò che prova) è un messaggio istintivo nei confronti di chi si prende cura di lui, pertanto le urla e la richiesta di cure sottolineano il fatto che la bimba ne ha davvero bisogno.
Non posso dirle in seguito a cosa ha strutturato questo comportamento, potrebbe trattarsi sicuramente di una forma di disagio legato al cambiamento: quale genere di cambiamento dovrete cercare di comprenderlo con la conoscenza diretta della vostra esperienza.
L’attaccamento alla mamma rappresenta la sua richiesta di protezione, e il riconoscimento che la piccola ha di averne bisogno.
Sicuramente sarebbe auspicabile lavorare sulla possibilità di rassicurarla, ma è difficile farlo senza una comprensione di ciò che non la fa sentire sicura. Ciò che lei descrive è utile, ed è probabile che la bimba si senta a disagio per ciascuna delle cose che lei racconta (la malattia, cambiare scuola, il vomito): perdere i propri punti di riferimento, come scuola, insegnanti e compagni di classe non è un evento da poco per un bambino di 4 anni.
Il fatto che la piccola reagisca con grande enfasi significa che non riesce a contenere le emozioni negative, che “esplodono” in lei come “crisi isteriche”.
È possibile che tutto questo regredisca spontaneamente, ma se così non fosse sarebbe possibile consutare uno psicoterapeuta che possa sostenere i genitori nel percorso di rassicurazione e contenimento necessario alla bimba: ricordo sempre che uno dei compiti della psicoterapia è promuovere lo sviluppo e sostenere il cambiamento.
La ringrazio di essersi a noi rivolta, e le faccio i miei migliori auguri.
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