Domanda
Gent.ma dott.ssa Agnone,
sono mamma di due bimbi, Matteo di 3 anni e Giovanni di 3 mesi. Matteo è stato “spannolinato” serenamente l’anno scorso, quasi senza la parentesi del vasino, anche se non ha mai smesso completamente di farsi la pipì addosso: ogni tanto, durante il giorno, capitava, e noi non lo abbiamo mai colpevolizzato, bensì abbiamo sempre detto che non era una cosa di cui preoccuparsi, ma che la volta nsuccessiva avrebbe dovuto provare a dirlo. Di suo non diceva spesso di aver bisogno del bagno, era più facile glielo suggerissimo noi, e lo stesso per tutto l’anno trascorso.
Durante il sonno, invece, ha sempre messo il pannolino, sia nel pomeriggio sia la notte, ma dopo poco ha cominciato a trattenerla, facendo settimane intere senza bagnare il pannolino. Così fino all’arrivo del fratellino. Noi lo abbiamo preparato, lo abbiamo fatto parlare con la pancia, gli abbiamo detto che le cose sarebbero un po’ cambiate ma che lui sarebbe sempre stato “Il bimbo bello della mamma”, che gli avremmo sempre voluto benissimo. Lui sembra aver accettato con gioia il fratello, potendo lo terrebbe sempre in braccio, lo bacerebbe e accarezzerebbe.
Non ha mai manifestato aggressività nei suoi confronti, anzi capita che dica “Quando Giovanni sarà più grande potremo fare…”, o che, guardando vestiti e giocattoli, dica “Questo era mia e adesso è di Giovanni”. Certo, ci sono stati giorni un po’ difficili per il suo impuntarsi nelle cose, nel picchiarci e nel fare capricci, ma le Sue risposte qui sul sito mi hanno aiutato notevolmente a capire il suo comportamento e a rasserenarmi. Per questo ho deciso di rivolgermi a Lei. Dalla nascita del fratellino, appunto, Matteo ha smesso di trattenere la pipì nel sonno e ora la fa di nuovo sempre.
A volte è capitato bagnasse il letto perché il pannolino si era riempito troppo, ma non gliene abbiamo mai fatto una colpa. Ho smesso di incoraggiarlo frequentemente ad andare in bagno durante il giorno, perché non volevo si sentisse pressato, limitandomi a ricordarglielo sporadicamente, magari in concomitanza col mio andarci, o al momento di andare a dormire. Il fatto è che via via che passa il tempo lui mi sembra sentirsi in colpa perché la fa nel sonno, al punto che “ho fatto la pipì” è la prima cosa che mi dice quando lo sveglio, e anche ora che è al mare dai nonni capita che mi dica, al telefono, “Ciao mammina ho fatto lapipì nel letto”. Io gli rispondo che non importa dove, l’importante è che la faccia, che non succede niente se ha bagnato il pannolino o, in caso, il letto; lui non mi sembra turbato nel comunicarmelo, lo dice tranquillamente, come un dato di fatto, ma la sua premura nel dirlo mi fa pensare che si senta un po” in colpa, e non so come fare per alleviare questa cosa.
Ho guardato anche nelle storie, ma mi sembra parlino tutte del vasino… Mi tentava “Corso di pipì per principianti”, ma non so se è comunque questa la soluzione.
Certa di una sua parola la ringrazio per i suoi preziosi consigli.
Risposta
Carissima,
togliere il pannolino è una tappa significativa, emotivamente molto densa, e nell’atto pratico anche di non semplice organizzazione. Ogni famiglia la viva con una certa… attenzione, nel senso che difficilmente passa inosservata.
Come avrai letto, ci sono molte spiegazioni evolutive che descrivono il connubio tra sviluppo emotivo e fisiologico connesso alla conquista del controllo degli sfinteri. È una abilità difficilissima che richiede la coordinazione di competenze fisiche, linguistiche, mentali, ed una certa padronanza emotiva.
Inutile dire che per ogni bambino c’è un momento che non è predeterminato, ma è il momento di “quel” bambino.
Dalle tue parole non credo di cogliere particolare tensione relativa alla nascita del fratellino, ma non possiamo per questo ignorare il fatto che è un cambiamento molto forte nella vita di una famiglia, e dunque anche del primogenito.
Io non vedrei eventuali “regressioni” (brutta parola, ma non me ne viene un’altra) come un problema, quanto piuttosto come il segno che la vostra crescita è concentrata in una direzione e richiede così tanta energia da determinare, talvolta, un po’ di fatica in più su qualche versante.
In parole povere è difficile per Matteo, primogenito ma così piccolo, essere sempre presente a se stesso, “perfetto” sotto ogni aspetto, ogni tanto ha diritto e bisogno di rilassarsi, sbagliare, farsi scappare una pipì. Ed essere amato lo stesso.
Riguardo alla sua premura nel comunicarti che l’ha fatta, posso ipotizzare che avere la pipì addosso o nel letto sia oggettivamente un’esperienza spiacevole, ed è positivo che lui lo riconosca: la considererei una tappa intermedia che gli consente di fare quel “due più due” ovvero -se potessimo immaginarla in un dialogo infantile- “quando provo questa sensazione di rilassamento la pipì scappa e mi succede questa cosa spiacevole di bagnarmi tutto”.
Quello che fa la differenza, per lui, è invece la tua reazione, che gli consente di imparare qualcosa di più del fare o non fare la pipì nel posto giusto, ma l’amore e il sostegno dei suoi genitori in un momento di apprendimento per prove ed errori.
Sono convinta che il tempo stia già migliorando le cose, e spero che le mie parole possano tranquillizzarti sulla possibilità di attendere con fiducia che anche Matteo trovi il suo ritmo.
In bocca al lupo!
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