La gravidanza non comporta solo cambiamenti fisici, ma anche un percorso di evoluzione a livello psicologico. Si tratta di un passaggio inevitabile, dal momento che, quando si scopre di essere in dolce attesa, ci si trova davanti a una modifica radicale della propria identità, legata alla responsabilità nei confronti di un essere vivente che sta per venire al mondo. Conoscere le fasi psicologiche della gravidanza può essere decisivo, in quanto aiuta tantissimo ad affrontarle al meglio.
È vero che ogni futura mamma ha la sua storia, ma è comunque possibile individuare alcuni punti comuni nel percorso che parte da quando ci si rende conto di aspettare al momento in cui si abbraccia per la prima volta il proprio bimbo.
Inizio a entrare nel vivo del viaggio psicologico della gravidanza parlando del primo trimestre, il più difficile sia a livello fisico sia per quanto riguarda il benessere psicologico. Durante i 90 giorni iniziali della gravidanza capita molto spesso che le future mamme si lascino prendere dalle preoccupazioni per la salute del bimbo e che per questo si chiudano in se stesse, facendosi dominare da angosce e paure.
In questa fase è fondamentale fare attenzione a non isolarsi e non aver paura di chiedere aiuto. Aprirsi è infatti il modo migliore per prevenire eventuali episodi di depressione successivi alla nascita del piccolo.
I mesi iniziali della gravidanza sono per molte donne tra i più delicati a livello psicologico, ma anche quelli successivi non vanno sottovalutati.
Caratterizzati spesso dalla paura del parto, dall’emozione connessa ai primi movimenti fetali – c’è chi vive questo particolare aspetto in maniera serena e chi invece lo considera un motivo di angoscia – e dalla difficoltà nell’accettare i cambiamenti fisici causati dalla gestazione, possono essere resi meno difficili semplicemente ritagliandosi una giornata per se stesse e coccolandosi un po’ tra shopping e qualche ora di chiacchiere con un’amica.
Fondamentale è che la donna in dolce attesa capisca che il ruolo di genitore non deve mettere in secondo piano la realizzazione interiore e che diventare madre significa vivere in maniera ancora più completa la propria femminilità, il che vuol dire che non c’è nulla di male a prendersi cura di se stesse.
Affrontare in maniera serena il viaggio psicologico della gravidanza è possibile e anche molto importante, in quanto dalla serenità nei nove mesi di gestazione può dipendere molto del benessere interiore nei primi mesi di vita del bambino, cruciali per la costruzione del suo punto di vista sul mondo e sulle persone più vicine.
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