Faresti mai camminare tua figlia di due anni con le scarpe col tacco? Sembrerebbe una domanda retorica, ma esiste un motivo preciso per rispondere negativamente: la tua bimba sarebbe costretta a una camminata non fisiologica e tenderebbe a sviluppare una postura errata, che nel lungo periodo potrebbe compromettere il suo benessere.
Quando si parla di ciuccio e dei suoi effetti collaterali, sono tante le teorie e le reazioni che emergono. “Ho sentito dire che…”, “La mia amica ha fatto così…”, “Massì, che vuoi che sia un ciuccio di gomma in bocca…”. Eppure molti genitori provano un generico senso di paura non meglio precisato, che non li fa stare del tutto tranquilli. Raramente si cercano conferme scientifiche e si decide consapevolmente.
Voglio aiutarti a fare chiarezza. Quali effetti collaterali può produrre il ciuccio (o i vizi orali in genere) secondo la scienza e sotto quali condizioni si possono evitare?
Sia chiaro: non è mio obiettivo quello di spaventarti! Il ciuccio e gli altri vizi orali dell’infanzia sono strumenti di rappacificazione, di serenità e di distensione, e possono essere utilizzati serenamente se eliminati nei giusti tempi. Tuttavia nel mare magnum dei consigli più o meno fondati che trovi in giro, voglio darti una base scientifica per motivarti ad usare ciuccio ed altri ausili simili con la giusta consapevolezza.
Quando si pensa al ciuccio bisogna pensare alla postura della lingua, e a quanto sia importante che questa assuma ed automatizzi la giusta posizione sul palato.
Per ognuna delle 1.600 deglutizioni quotidiane che mediamente facciamo, la lingua spinge 1,5 kg nella cavità orale. Questo le permette di modellare il palato e predisporre il viso ad un buon sorriso se lavora in modo fisiologico.
Partiamo dalla base: il ciuccio è uno strumento che può essere utilizzato senza indurre danni se viene eliminato entro i 2, al massimo 3 anni.
Ma cosa può accadere se il ciuccio obbliga la lingua a stare più bassa nel cavo orale (dato l’ingombro) e se la lingua automatizza questa postura bassa? Ecco alcune risposte che la scienza odierna ci permette di condividere.
10 motivi (fondati) per togliere il ciuccio nei giusti tempi
- Il bambino può abituarsi a respirare dalla bocca. Questo può predisporre il bambino ad essere nervoso, irritabile e affaticato a livello attentivo. Solo chi respira con il naso ossigena meglio il cervello e solo chi ha la lingua in postura corretta stimola un’afferenza del nervo trigemino che migliora attenzione e concentrazione.
- Il bambino può sviluppare un palato ogivale (alto e stretto), in quanto il palato non viene espanso dalle pressioni della lingua. Questo non crea il giusto spazio per i denti definitivi.
- Può aumentare la predisposizione alle malocclusioni. Tra le più frequenti abbiamo: il morso aperto (a denti chiusi è presente un buco tra gli incisivi superiori ed inferiori), una seconda classe funzionale (a denti chiusi l’arcata superiore si trova troppo in avanti rispetto a quella superiore).
- Può avere difficoltà nel parlare e pronuncia con la lingua fuori o tra i denti la /s/, /z/ di “sole” e “casa” o la /ts/ e /dz/ di “pozzo” e “zebra”.
- Aumenta la probabilità di soffrire di otiti, perché con la lingua in postura scorretta quando deglutiamo non contraiamo bene il muscolo che apre la tuba, permettendone una buona ventilazione.
- Aumenta la probabilità di avere apnee notturne, in quanto la postura scorretta della lingua potrebbe enfatizzare questo fenomeno se associata a tonsille e/o adenoidi ipertrofiche.
- Aumenta la probabilità di avere una deglutizione disfunzionale, con la lingua che spinge contro i denti o chesi pone tra i denti (se abbassi il labbro inferiore di tuo figlio mentre deglutisce puoi facilmente verificare se la lingua tocca i denti o no).
- Aumenta la predisposizione ad aerofagia e senso di gonfiore, per ingestione costante di aria quando si deglutisce.
- Aumenta la probabilità che si verifichino negli anni discopatie, protrusioni o ernie al tratto cervicale, per il compenso che ad ogni deglutizione il collo è costretto a fare anteriorizzandosi, per aiutare la deglutizione del cibo.
- Aumenta la predisposizione a problemi posturali, in quanto la lingua appartiene alla catena posturale anteriore e in presenza della postura linguale scorretta si può avere la “sindrome glosso -posturale” di cui ricordiamo alcuni segni: il capo è in avanti, le scapole “alate”, la cifosi dorsale e la lordosi lombare sono aumentate, il ventre gonfio, il baricentro del corpo si sposta in avanti.
Non voglio sconsigliare il ciuccio in quanto tale, bensì aiutarti a vederlo come uno strumento che va utilizzato con consapevolezza e moderazione.
Spero inoltre di averti aiutato ad individuare alcuni segnali che devono indurci a dismettere il ciuccio e gli altri vizi orali, o a chiedere aiuto ai professionisti competenti. A volte, infatti, il buon senso non basta, e si ha bisogno anche di un supporto tecnico, per trovare le strategie e la motivazione giusta per compiere il grande passo.
Noi logopedisti si occupano ogni giorno del ripristino delle funzioni orali tra cui respirazione, fonazione, deglutizione e masticazione.
Dott.ssa Paola Perrone – Logopedista e Vocologa
La Dott.ssa Perrone è una Logopedista specializzata nella riabilitazione dei disturbi della voce, dello SMOF (Squilibrio Muscolare Orofacciale) e del linguaggio nell’età infantile. Ha fondato “Fare, Dire, Pensare…Insieme”, studio privato di Logopedia, Psicologia e Neuropsicomotricità situato a Concorezzo (MB).
Da anni accompagna bambini e famiglie nella risoluzione degli effetti negativi dei vizi orali.
La Miky dice
Mi piacerebbe tanto togliere il ciuccio alla mia bimba di un anno e mezzo, ma penso che sia già un periodo di difficili cambiamenti e ho paura a proporle anche questo. Da due settimane stiamo togliendo il pannolino, a novembre arriverà la sorellina e a inizio anno vorrei passarla nel lettino. Ho paura che tutto ciò unito anche al ciuccio da togliere, che usa solo per addormentarsi e mai per consolarsi, sia troppo. Consigli?