Domanda
Christian ha appena compiuto tre anni e ad ottobre ha cominciato la scuola materna.
Inizio difficile perché piangeva, non partecipava molto volentieri alle attività e rifiutava ogni richiesta.
Ultimamente invece le maestre mi dicono che è diventato bravo: non piange, collabora, mette in ordine e va in bagno tranquillamente…insomma mi dicono che finalmente possiamo provare a lasciarlo anche a pranzo.
Il problema è che invece a casa è diventato ingestibile: urla, fa i capricci per ogni cosa, è aggressivo nei confronti nostri e del fratello ( ha 9 anni ) , non vuole mangiare né dormire… sembra davvero un altro bambino.
Io e mio marito non sappiamo proprio come gestirlo e non sappiamo che fare.
se fa così stando a scuola appena tre ore non oso immaginare che farà quando lo lascerò a mangiare.
Io sono davvero giù ed ho bisogno di aiuto.
Risposta
Cara Sara,
Quello che accade a tuo figlio non è una cosa nuova, ma abbastanza comune.
Potrai trovare nella sezione relativa all’inserimento a scuola diversi miei articoli che parlano di questo.
Sarebbe auspicabile che questo cambiamento, come stai tentando con l’orario ridotto, fosse quanto più graduale possibile.
Il mio suggerimento è di non prenderla come un “attacco personale”: talvolta si tratta semplicemente del bisogno di manifestare le proprie emozioni, imbrigliate e contenute nelle ore a scuola, e invece libere di uscire nel contesto familiare più protetto.
Ti suggerisco, in assenza di ulteriori ragioni specifiche che a distanza non potrei verificare, di avere con lui un approccio calmo e empatico: ritengo che irrigidirsi sulla disciplina senza mettersi nei suoi panni non sia una buona scelta, ma altrettanto non lo è il permissivismo, che non gli permetterebbe di sentirsi “contenuto”.
Il contenimento, quello che per permetterne la comprensione, lo descrivo sempre come l’abbraccio genitoriale, avvolgente ma non troppo stretto, né troppo largo, è quello che consente a un bambino di poter tornare alla base, dopo aver esplorato la vastità del mondo.
Non pensare che le tappe successive (il pranzo a scuola, o altro) siano necessariamente disastrose: a volte i bambini ci sorprendono. Concediti il tempo di verificare, di osservare, ricordando a te stessa che le cose, entro una certa misura, possono essere rimodulate. E di certo, accompagnandolo alla crescita con questa gradualità e con questa sensibilità, farai per lui la cosa migliore.
Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta
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