Domanda
Buonasera dottore,
scrivo da mamma stanca di scarsa e mala informazione sperando di trovare un po’ di serenità sull’argomento.
Sono mamma di 2 bambine di 3 e 5 anni che hanno fatto nel primo anno di vita il vaccino MenC. Ho pianificato a febbraio per entrambe la vaccinazione per il Meningococco B ma ecco che arrivano informazioni (anche da medici) molto discordanti.
Che tipo di effetti collaterali devo aspettarmi?
Si dice che essendo un vaccino giovane sia ancora rischioso e che siano associate, anche se raramente, sindromi importanti (Kawasaky). Oltre a questo si dice che la copertura sia comunque parziale e che quindi i rischi possano superare i benefici. Io stessa a febbraio farò i vaccini B e ACWY ma non so cosa aspettarmi né se sia la scelta giusta rispetto al solo C e l’ informazione é povera.
Può aiutarmi?
La ringrazio per la disponibilità.
Simona
Risposta
Gent.ma Simona
Ha tutta la mia comprensione sul fatto di essere confusa riguardo il parere discordante che spesso si raccoglie sui vaccini da varie fonti, medici inclusi. Il mio consiglio di base, a proposito, è quello di chiedere specificamente consiglio ad un bravo pediatra o ad un medico esperto di vaccinazioni. Purtroppo la vaccinologia è divenuta una scienza particolarmente complessa e non tutti i medici sono sufficientemente aggiornati sul tema. Se lei mi chiedesse un parere su un farmaco oncologico io non mi permetterei di dirle nulla, ma direi di rivolgersi ad un oncologo. Purtroppo per i vaccini spesso non vale questa regola e molti parlano senza avere conoscenze approfondite. Fatta questa doverosa premessa, provo a chiarire i suoi legittimi dubbi.
È vero che il vaccino contro il meningococco B è un vaccino giovane. Questo significa che è stato appena introdotto nell’uso in Italia. Ciò non vuol dire che non abbiamo informazioni sulla sua sicurezza ed efficacia, perché il vaccino ha già attraversato una lunga serie di studi clinici su migliaia di bambini prima di essere approvato.
Riguardo l’efficacia, per come è disegnato il vaccino e per motivi metodologici molto complicati da spiegare in breve, è stato difficile stabilire nel corso degli studi clinici quale sia la sua “copertura” rispetto ai ceppi di meningococco B circolanti. Si è però visto che la vaccinazione contro il menigococco B è molto immunogena: cioè induce nei vaccinati una buona risposta immunitaria e quindi sulla base di questa osservazione è stata autorizzata la messa in commercio (questo principio si applica a molti altri prodotti). Una volta avviata la vaccinazione, ora si raccolgono le prime evidenze della sua efficacia sul campo. In un recente studio inglese hanno verificato un abbattimento del 42% dei casi di meningite da tipo B avendo vaccinato al 95% una coorte di bambini.
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In sostanza, siamo sicuri che il vaccino è molto efficace sui ceppi di meningococco B per i quali è stato disegnato (prove negli studi clinici) e ora raccogliamo le prove di campo per vedere, fra i meningococchi circolanti, quanti sono effettivamente bloccati dal vaccino. Parliamo comunque di efficacia di campo attesa molto alta, come anche confermato dalle prime osservazioni in Inghilterra e Galles. Questa complessità (che io ho molto semplificato) potrebbe portare alcuni medici a non identificare bene i termini della questione e quindi a non comunicare bene i dati di efficacia di questo vaccino.
Riguardo la sicurezza, specialmente con riferimento alla sindrome di Kawasaki, sarei ancora più tranquillo. Questa sindrome, una malattia autoimmune che deve essere prontamente diagnosticata e trattata, viene abitualmente scatenata da infezioni delle vie aeree (batteriche ma a volte virali), tanto che la sua frequenza è massima nei mesi invernali. È stato ripetutamente tirato in ballo un possibile legame con le vaccinazioni dell’infanzia (l’ultima è la vaccinazione contro il rotavirus). Per questo motivo, il fenomeno è stato abbondantemente studiato e, dall’analisi di vaste popolazioni vaccinate, si è visto che la vaccinazione non aumenta il rischio di Kawasaki, per cui la associazione con il vaccino deve essere considerata esclusivamente casuale. Nel caso specifico del vaccino contro il meningococco B, la sindrome di Kawasaki è riportata fra gli eventi avversi perché, nel corso di uno studio clinico su circa 1900 neonati, questa è stata segnalata in 2 neonati vaccinati. Ogni evento avverso grave che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco e per il quale non si può escludere l’associazione con il farmaco, deve essere riportato nelfoglietto illustrativo. Ma questo tipo di osservazione non può distinguere se si sia trattato di un vero rapporto causa-effetto o di un semplice evento casuale. Sono poi gli studi sulle popolazioni più vaste che indagano bene questo tipo di relazioni. Nel caso della Kawasaki, ad oggi, è sempre stato escluso alcun rapporto di causa.
Per quanto riguarda, invece, la sua scelta non avrei dubbi: il tetravalente ACWY offre anche la protezione verso quei ceppi che circolano poco (ma circolano) in Italia ma sono frequenti all’estero. Un adulto giovane che viaggia, pertanto, è bene che sia coperto non solo per il C ma anche per gli altri tipi.
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