Gentile Dott.ssa,
Le scrivo per avere un consiglio su alcuni atteggiamenti che ha mostrato ultimamente mio figlio di 9 anni. È un bambino bravissimo in tutti i campi, scuola, casa, sport. È un bambino ubbidiente e molto educato.
Tre giorni fa, una sera ho scoperto che ha rubato dei soldi dalla borsa della zia. Prima di arrivare a dire la verità ha mentito a me e mio marito ripetutamente nonostante gli avessimo detto che se avesse detto la verità non sarebbe successo niente. A me e mio marito è crollato il mondo. Non me lo sarei mai aspettato. Abbiamo parlato a lungo (dopo però che abbiamo fatto una sfuriata istintiva molto pesante), gli abbiamo dato una punizione che lui ha accettato coscienziosamente, si è reso conto, ha chiesto scusa anche se non ha saputo spiegare i motivi. Io mi sono confrontata, ho letto, e ho capito che non era il caso di ingigantire le cose, perché sono cose che possono succedere, probabilmente è stato il sintomo di un disagio, io sono stata particolarmente impegnata a lavoro e l’ho trascurato un po’.
Gli abbiamo fatto capire che gli vogliamo bene e che se ha qualcosa deve parlare con noi e non serve mentire perché si deve fidare di noi.
I giorni successivi mi sembrava strano. Era particolarmente loquace come se i silenzi lo mettessero a disagio e mi sembrava quasi euforico, anche se, tutto sommato sereno.
Oggi di nuovo mi è crollato il mondo, in un momento di rabbia perchè mi ero alterata con lui (per una sciocchezza in effetti), sento che sussurra “… bastarda del ca…”. A questo punto è inevitabile pensare che forse c’è qualcosa che non va, sta cambiando.
Perché sono cose che da lui non mi aspetterei mai. È un bambino che adorano tutti e invece adesso io non so più chi sia.
Le chiedo un consiglio su come comportarmi perchè spesso le reazioni a queste cose sono impulsive e le più sbagliate.
Grazie
Risposta
Carissima,
credo sia una reazione normale, per un genitore, provare il senso di destabilizzazione che la crescita e i cambiamento dei nostri figli riesce a farci provare. È abbastanza normale restare sbalorditi alla sensazione di “non riconoscerlo”, quando appena pochi giorni prima era “il nostro bambino di sempre”. Fa parte della crescita accettare il cambiamento, anche quando questo va in direzione opposta a quelle che sono le nostre aspettative sui figli. Ma loro sono “loro”, appunto, e non quello che noi desideriamo che siano.
Nel cammino del cambiamento dobbiamo includere il processo di prove ed errori che è l'apprendimento, che include i fallimenti, gli sbagli, le ribellioni, e altro ancora.Click To TweetProbabilmente non sono “cose gravi”, come hai detto, e non è necessario “farne un dramma” (e in questo potresti aver bisogno di un sostegno specifico in un lavoro su te stessa e sulla tua capacità di prendere le cose con il giusto equilibrio), ma resta pur vero che, in questa fase di cambiamento, una puntualizzazione sulle regole e sulla buona educazione che sottende un buon comportamento, con tuo figlio va fatta.
Sulle modalità, tempi e contenuti, penso sia possibile costruire un percorso di sostegno alla genitorialità che parta proprio dal tuo “non so più chi sia”. Prova a contattare un terapeuta esperto sulle relazioni familiari, sono certa che sarà un percorso intenso ma soddisfacente che ci aiuterà a superare non solo questo momento ma anche eventuali future “battute d’arresto” del tutto prevedibili nella crescita di un figlio, e dell’intera famiglia.
Ti faccio i miei migliori auguri.
Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta
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Nicoletta dice
Credo suo figlio ricerchi le attenzioni che in questo momento non riesce a dargli, perchè guardando il mio che ne conpie otto, mi accorgo che lui vorrebbe più tempo assieme e facendo qualcosa assieme. Le parolacce, per fortuna, dette da un bambino non hanno lo stesso valore e significato degli adulti. Io organizzerei una gita assieme solo voi come famiglia, senza amici e amichetti, ma solo per voi.