Paura del dentista nei bambini
Come aiutare i bambini a superare la paura del dentista? Cosa dovrebbe fare un dentista per aiutare i più piccoli a vivere questa esperienza in maniera poco traumatica? È vero che i denti si “raddrizzano da soli”?
Abbiamo fatto una chiacchierata con lo Studio Dentistico Cozzolino per farci spiegare alcuni “fondamentali”.
La fiducia nel dentista non è propriamente innata.
Il dentista (o meglio, il pedodontista) deve conquistare la fiducia del bambino. Pertanto deve spiegare, sebbene in termini comprensibili e adatti all’età del piccolo, tutto quello che farà e che a quali fastidi si potrà andare incontro.
Per prima cosa è opportuno, dunque, che si presenti e spieghi qual è il suo ruolo e il suo compito. Importante è che questa “chiacchierata” avvenga attraverso una scelta comunicativa e lessicale precisa, utilizzando l’accortezza di scegliere termini adeguati e “coinvolgenti” per aumentare la tranquillità del bambino.
È quindi fondamentale rivolgersi a un pedodontista.
Esatto. I bambini non sono adulti in miniatura. Per tanto è necessaria una figura specializzata e uno studio che abbia un ambiente dedicato per attenuare il senso di medicalizzazione.
Il compito principale del pedodontista non è solo occuparsi di eventuali patologie dei bambini ma aiutarli a costruire una fiducia tale che lo porti da adulto a non avere timore nell’affrontare terapie odontoiatriche.
Il ruolo del genitore durante la visita?
Se il bimbo è molto piccolo la mamma o il papà accanto alla poltrona lo aiuteranno a rimanere tranquillo, magari anche prendendolo in braccio. Quando invece i bimbi sono un pochino più grandicelli, dai 7 anni in su, è importante valutare, assieme al bambino, se sia più opportuno che i genitori stiano in sala d’attesa. Importante è sempre osservare i genitori: la paura non è innata ma trasmessa da comportamenti ansiosi delle figure adulte.
Come rassicurare un bambino che non ne vuole proprio sapere?
Il bambino deve potersi fidare, per questo motivo non va mai ingannato. Mai usare la forza o anche solo costringerlo a sedersi sulla poltrona se non vuole.
Tutti i pedodontisti hanno tecniche psicologiche, comportamentali e, vedremo più avanti, anche ipnotiche per avvicinarsi ai bambini in maniera non traumatica.
Vediamone alcune:
- I bambini hanno bisogno di un continuo dialogo mentre sono sulla poltrona.
È la regola del “dire – mostrare – fare”: raccontare e spiegare, evitando di scendere nei dettagli, che cosa si sta facendo nella sua bocca. - Non indossare fin dal primo incontro conoscitivo né guanti né mascherina, né avvicinargli luci forti.
- Mostrare interesse per il suo mondo: fare domande sulla scuola dell’infanzia, sui suoi giochi preferiti, sugli amici.
- Se il bambino ha circa 7-9 anni un valido rinforzo può essere il mostrargli un altro bambino più piccolo mentre si sottopone serenamente allo stesso tipo di intervento. Questo genere di interventi rassicurano tantissimo i piccoli pazienti e li rendono collaborativi.
- Un’altra strategia efficace è spiazzare il bambino, cioè comportarsi in un modo del tutto in aspettato e, dunque far sedere sulla poltrona la mamma o il papà e fare aprire la bocca a loro, oppure metterlo a giocare con la pistola a due vie simulando una tempesta di acqua e vento o ancora metterlo sullo sgabello del dentista e invertire le posizioni.
- Può anche capitare di non intervenire la prima volta. Se il bambino è molto spaventato o poco collaborativo, lo si può far giocare un pochino in studio e rimandare l’intervento alla seduta successiva.
Qual è l’età giusta per una prima visita?
Consigliamo comunque una visita odontoiatrica a partire dall’età di tre anni, tanto per controllare eventuali disallineamenti, quanto per tenere sotto controllo l’assetto e l’evoluzione della bocca, per accertarsi che non vi siano carie, che non ci siano abitudini viziate che possono influire negativamente sia con il corretto posizionamento dei denti che nello sviluppo delle ossa mascellari.
Cos’è il protossido d’azoto e come si utilizza?
E’ una forma di sedazione cosciente che si utilizza per prevenire o curare l’ansia del dentista non solo con i bambini ma ad ogni età.
La tecnica è molto semplice: al bambino viene posta una mascherina nasale ed entra in una situazione di sedazione senza mai perdere coscienza ma rimanendo collaborativo.
Il protossido non viene metabolizzato in alcun modo e viene smaltito in maniera rapidissima.
Ma non è la sola tecnica. È infatti possibile anche utilizzare con i bambini forme di tecniche ipnotiche. Gli studi sull’ipnosi hanno infatti mostrato la loro efficacia anche in questo campo. Parlando al bimbo con tono e modo corretto il pedodontista preparato lo porterà in un leggero stato di trance che gli permetterà di curarlo senza traumi.
E l’età per l’apparecchio ortodontico? Si sentono pareri spesso discordanti.
Se l’assetto dei denti permanenti non si corregge da solo, il momento opportuno per mettere un apparecchio ortodontico è tra gli 8 e gli 11 anni, difficilmente prima, perché si interverrebbe in una fase troppo prematura in cui gli incisivi centrali e laterali sono ancora nel pieno della loro eruzione. In ogni caso, l’unica limitazione, per quanto riguarda l’ortodonzia, non è rappresentata dall’età bensì dalla presenza o meno dello spazio per poter intervenire.
In collaborazione con:
Studio Dentistisco Cozzolino
www.studiodentisticocozzolino.it
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